Blood Gracht: è la più piccola del trio, studiata per un massimo di 16 giocatori. Ubicata sul letto di un canale ormai prosciugato, costringe la maggior parte delle volte a scontri ravvicinati nelle casupole adiacenti al fiume. Forse la più evocativa, vuoi per lo stile più cupo, vuoi per la maggiore cura per i dettagli (considerata la sua media grandezza).
Salamun Market: a dir poco enorme, adatta esclusivamente alle guerriglie più numerose. Distese di strade e palazzi finché occhio può vedere, buia come la morte e affascinante come poche altre. Salamun Market deve la sua ampiezza proprio alla sua natura di passaggio mercantile, ormai scomparso per far spazio a ben più fumanti proiettili. Le zone al chiuso vengono così sostituite con campi urbani di ampio respiro, terreno fertile sia per i cecchini che per delle funamboliche imboscate nelle zone più anguste.
The Academy: l'unica illuminata a giorno, riprende smaccatamente le ambientazioni presentate nell'ultima demo di Lypsia. Una vera e propria università in cui rincorrersi, picchiarsi e, più in generale, scannarsi, riconoscibilissima in tutto e per tutto grazie ad ogni stanza attraversata. Anche l'accademia potrà ospitare fino a 32 giocatori contemporaneamente, nonostante non conceda la stessa ampia visione del mercato sopraccitato, data la sua struttura a piani. Infatti vedremo quest'ultima estendersi più in altezza che in lunghezza, permettendoci di esplorare tre piani differenti, tra cucine, bagni, aule e cortili. Chi di noi non ha mai sognato di buttare giù a cannonate un'intera scuola, dopotutto.Per quanto riguarda le modalità, Killzone 2 offrirà, oltre alle solite note, anche piacevoli variazioni al tema. Quindi, se da un lato ammireremo i normali Deatmatch e Distruggi/Difendi la Base, dall'altro potremo cimentarci nell'opera di propaganda (un degno sostituto di Cattura la Bandiera) o nell'Assassinio. Da quanto abbiamo potuto testare, il gioco di squadra è a dir poco vitale in ognuno di questi casi, trasformando così quelli che potrebbero essere confusionari bombardamenti da 16 contro 16 in una vera e propria guerra tattica su larga scala. D'altro canto, anche il gameplay in sé è parzialmente mutato rispetto al predecessore, abbracciando maggiormente la moda del momento ( chi ha detto Call of Duty 4?). Quindi, affiancato alle armi già conosciute qualche anno fa grazie a Templar e compagnia, troveremo un sistema di danni più realistico (pochi colpi al corpo bastano e avanzano per abbattere un avversario), una vasta gamma di classi e medagliette luccicanti di ogni tipo. Attenzione, non aspettatevi l'immediatezza di un Resistance: Killzone 2 ha un ritmo di gioco molto meno sostenuto. Non saranno pochi quelli che potrebbero storcere il naso di fronte all'apparente lentezza del soldato scelto. Un problema che va via via smussandosi grazie alla forza dell'abitudine e alla comprensione di come Killzone, a differenza di un Halo qualsiasi, voglia proporre battaglie d'azione ragionata sul filo del rasoio; battaglie dove una cruenta morte potrebbe acquattarsi dietro ogni possibile angolo, dietro ogni possibile distrazione.
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