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Hands On Final Fantasy XIV: A Realm Reborn

Terza fase BETA per la rinascita dell'MMORPG di Square Enix
Valerio De VittorioDi Valerio De Vittorio (9 luglio 2013)
Square Enix sta vivendo un periodo difficile e la saga di Final Fantasy non è purtroppo rimasta immune; il disastroso lancio dell'ultimo MMORPG ne è la dimostrazione più lampante. Fortunatamente il colosso giapponese, dopo il mezzo fallimento del progetto, non ha gettato la spugna ma ha messo insieme un team nuovo e ha dato in mano il progetto al capace Naoki Yoshida. Rimboccatisi le maniche, gli sviluppatori hanno dato il via a Final Fantasy XIV A Realm Reborn, sottotitolo quanto mai azzeccato per un titolo rivisto sin dalle fondamenta. Il rilascio della versione definitiva è previsto per il 27 agosto, su PC e finalmente anche su PS3 e grazie all'ultima fase beta, accessibile per quattro fine settimana di fila, abbiamo potuto testare con mano l'andamento dei lavori.
Final Fantasy XIV: A Realm Reborn - Immagine 1
Il comparto tecnico ha subito un pesante rinnovamente, confermandosi splendido e meglio ottimizzato
Come con ogni MMORPG, anche in A Realm Reborn l'avventura inizia con la creazione del proprio avatar. Si sceglie una tra le cinque razze presenti, con l'aggiunta, rispetto al titolo originale, dei Roegadyn femmine e gli Mi'qote maschi. L'editor evidenzia un buon grado di personalizzazione, anche se non si arriva ai livelli di alcuni concorrenti. Dopo aver selezionato alcuni tratti aggiuntivi che definiscono caratteristiche e peculiarità del proprio personaggio, si entra subito in gioco. Il primo impatto è davvero positivo, evidenziando da subito, soprattutto per quanti avessero provato l'originale Final Fantasy XIV, un restyling approfondito e ragionato. Si parte dall'interfaccia grafica, completamente ridisegnata e personalizzabile, che abbandona le incomprensibili lungaggini di quella originaria in favore di un'impostazione moderna e molto più chiara. Resta piuttosto criptica la mappa, invece, anche se dopo uno smarrimento iniziale, si impara ad utilizzarla proficuamente, complice anche la familiarità che si acquisisce con le aree. In base al job selezionato, l'avventura prenderà il via in una città diversa; durante la nostra prova abbiamo potuto vedere Limsa Lominsa e Ul'dha, completamente riviste rispetto alle controparti originali. Il risultato è organico e decisamente riuscito, graziato anche da un'ottima varietà.
Colpisce il lavoro compiuto col sistema delle quest, presenti in quantità spropositate e ben distribuite sul territorio. All'inizio ci si sente un po' sbattuti da un angolo all'altro della mappa, ma in realtà il team di Yoshida ha ben pensato di sfruttare la prima mezz'ora di gioco per insegnare i rudimenti, guidando per mano i novizi. La tipologia di missioni viste non stupisce, andando a riprendere tutti gli stilemi tipici del genere, anche se si fa notare il grinding dei mostri ridotto all'osso, tanto che anche gli obiettivi che richiedono l'uccisione di una tipologia di creature, si risolvono con pochi combattimenti. Un altro dettaglio apprezzabile è la relativa brevità delle quest, che mista alla varietà, permette fasi di gioco molto produttive e soddisfacenti anche nel caso non si abbia ore da passare sui server. Le missioni diventano così la principale fonte di punti esperienza, considerati i premi ben più ricchi se comparati al banale sterminio della fauna.

Sorge a tal proposito il dubbio su come si possa gestire la crescita degli altri job, visto che le quest già terminate non saranno più disponibili anche se si cambia la classe. Come in Final Fantasy XIV, A Realm Reborn permette, superato un certo livello, di apprendere nuove professioni semplicemente cambiando arma, guadagnando così l'accesso a nuovi set di skill e a lungo andare, alla creazione di build personalizzate. Fortunatamente quest'aspetto, uno tra i pochi davvero riusciti del titolo originale, torna sostanzialmente integro. L'evoluzione dei job secondari viene garantita dalle numerose attività secondarie, quali l'Hunting Log, che garantisce punti esperienza eliminando un certo numero di nemici appartenenti a varie tipologie. Vi sono poi le FATE, eventi casuali in pieno stile Guild Wars 2, che si attiveranno in determinate zone della mappa, permettendo l'accesso a chiunque sia in zona, modificando il livello di difficoltà in base ai partecipanti. La ricompensa sarà equiparata al contributo dato. Abbiamo provato FATE con boss da eliminare, ondate di nemici da uccidere o ancora loot da raccogliere e consegnare ad un determinato NPC, verificando una buona varietà, mentre ci aspettiamo molto dalle varianti dedicate ai giocatori di livello più alto.
Final Fantasy XIV: A Realm Reborn - Immagine 2
Il job system torna sostanzialmente invariato
Final Fantasy XIV: A Realm Reborn - Immagine 3
L'iunterfaccia grafica è stata completamente rivista, con un risultato davvero notevole
Final Fantasy XIV: A Realm Reborn - Immagine 4
Anche il battle system evidenzia importanti cambiamenti, anche se ancora non convince del tutto
Final Fantasy XIV: A Realm Reborn - Immagine 5
A Volte gli effetti di magie ed abilità confondono l'azione, ma nelle opzioni si possono ridurre luccichii ed esplosioni varie
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