Va detto che, in ogni caso, un po' tutto il circus del motomondiale esce pesantemente con le ossa rotte e con una credibilità notevolmente ridimensionata.

Lorenzo sul podio di Sepang si è reso protagonista di un gesto tanto discutibile quanto perfettamente evitabile ed il clima con cui si arriva a Valencia è quasi surreale.

Tra l'altro, la conferenza stampa del giovedì malese, per quanto forzata ed inappropriata, lo si è rivelata soltanto nella forma visto che analizzando i tempi della gara di Phillip Island è facilissimo notare come le parole del pesarese fossero tutt'altro che fuori luogo.

In Australia, Marquez ha letteralmente giocato (pratica, in ogni caso, non sconosciuta neppure al Dottore) con i rivali.
Ma, più precisamente, il gap prestazionale tra i suoi giri quando era davanti a Rossi e quelli in cui era costretto ad inseguire è stato eufemisticamente dubbio (come si può facilmente evincere osservando l'analisi della gara).

Questo ovviamente non toglie un milligrammo delle responsabilità di Valentino che ha voluto farsi giustizia da solo, in modo troppo perentorio ed arbitrario (non diventando più saggio con l'età, come dice Burgess ).

Un Rossi che dà in modo fin troppo facile la sensazione di essersi incattivito perché qualcun altro ha osato prendere il suo posto nel ruolo di maschio Alfa della MotoGP (Marquez, a differenza di Stoner, Pedrosa e Lorenzo, ha l'acume e la personalità per farlo), sconfinando nel surreale quando è arrivato a domandarsi se da ragazzo Marquez tenesse un suo poster in camera o rivisitando a distanza di due anni il sorpasso subito a Laguna Seca (che nell'immediato post gara era stato parafrasato da tutto il mondo, con Rossi in testa, come il segnale più inconfutabile di una rivalità sportiva pura e cristallina).

E' una roba troppo brutta da qualsiasi parte la si guardi e la cosa peggiore è che non si salva davvero nessuno.

Come certifica anche Mike Webb (il direttore di gara):

"Finally, we actually believe there is fault on both sides. Despite what Marquez said we think he was deliberately trying to affect the pace of Valentino. However he didn't actually break any rules. Whatever we think about the spirit of the championship, according to the rule book he didn't make contact. His passes were clean. He rode within the rules"


Ed ovviamente non c'è mezzo elemento che possa far pensare che il post Valencia e l'intera stagione 2016 possa salvarsi in un qualche modo da questa montagna di merda.