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  1. #161
    Ho le Palle Piene L'avatar di VirusImpazzito
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    «Volete sapere dov'è Son Goku?» domandò retoricamente il giovane con le cicatrici, con la stessa espressione costernata che aveva Crilin in quel momento. «È all'Altro Mondo...»
    «Che cazzo significa “all'Altro Mondo”??» esplose la donna, convinta che si trattasse di uno scherzo assurdo dei suoi interlocutori.
    «È morto circa due anni fa, o poco meno.» e iniziarono a raccontare alle due aliene della tragica malattia cardiaca contro cui non era stato possibile trovare alcun rimedio; del resto, quella era una rivelazione dalla quale non potevano scaturire guai.
    «Sì, come no... un Saiyan si ammala e muore di malattia! In giovane età, fra l'altro! Divertente... pare che a voi terrestri non manchi il senso dell'umorismo!» commentò Kodinya sarcastica. «Però io non sono così dotata di humour, quindi facciamo così: abbiamo scherzato insieme; voi mi dite dove si trova il Super Saiyan e io chiuderò un occhio sulle vostre facezie. Contenti?»
    «Ma è la verità...» protestò Crilin, alzando gli occhi al cielo con tono da lagna.
    «Sentitemi bene, finocchi!» gridò ai due terrestri, sempre più nervosa perché avvertiva in cuor suo che la speranza di aver compiuto la missione stava rapidamente sfumando. «Ho avuto occasione di conoscere diversi Saiyan in vita mia... e, siccome ho notato che siete impressionati dai nostri scouter, non dovreste fare fatica a crederci! È praticamente impossibile che quel tipo di gente muoia in modo così banale... quelli resistono a tutto!» Kodinya pensava ai tre Saiyan superstiti che aveva conosciuto, in particolar modo Vegeta... ma sfortunatamente non le passò per la mente di menzionarlo. Peccato: le vicende avrebbero potuto prendere una piega diversa. Eppure il Principe dei Saiyan era lì, in quella stessa città, a poche centinaia di metri in linea d'aria dal luogo in cui si trovavano... pazienza, il Destino aveva stabilito diversamente.
    «Sentite... non ci avete nemmeno detto chi siete e cosa avreste voluto da Goku... siete aliene, vero?» chiese Crilin.
    «Ok, ve lo diciamo, siamo extraterrestri! Va bene??» sbottò leggermente esasperata Kodinya. Poi intimò con tono minaccioso: «Facciamo così... venite a parlare direttamente col nostro sovrano, e vediamo se riterrete opportuno rifilare a lui le vostre minchiate! Forza, andiamo!»
    I due amici si guardarono turbati. Andare o non andare? Quelle due donne erano sicuramente pericolose; con la sincerità non avrebbero fatto altro che contrariarle, ma se avessero mentito insinuando che Goku fosse ancora vivo, la situazione sarebbe peggiorata... perché il Super Saiyan non sarebbe mai potuto tornare dal regno dei morti.
    «E con la palestra... come facciamo?» chiese Yamcha preoccupato.
    «La palestra..? Se la distruggiamo subito, magari con tutti quei simpatici umani dentro, non sarà più un problema! Guarda che non ci vuole niente!» aggiunse Kapirinha, in tono intimidatorio, preparandosi a lanciare un colpo energetico all'indirizzo dell'edificio.
    «Ferme! Siete matte??» la bloccarono piazzandosi davanti alla palestra. Poi aggiunsero: «Partiamo subito!!», desiderosi di vederci chiaro, e sperando – pur con un certo scetticismo – di poter chiarire la questione con il fantomatico “sovrano”. Kodinya ghignò soddisfatta: se non altro, un primo passo era stato compiuto. A questo punto sollevò Crilin per la vita come un cucciolo o un bimbo piccolo, e se lo caricò sulla spalla come un sacco di patate. «Kapirinha, io mi prendo questo nano, che mi ispira simpatia... tu invece puoi portare l'altro... mi sembra pure il tuo tipo di uomo...» stabilì l'alta guerriera, accompagnando la battuta allusiva con un occhiolino.
    Mentre Crilin iniziò istintivamente a protestare per scendere, Yamcha si affrettò a spiegare: «E-ehi, non serve che ci portiate voi! Sappiamo volare, e siamo anche abbastanza veloci!», e completò la spiegazione con la dimostrazione pratica.
    «Ma pensa te... non l'avrei mai detto!» commentò Kapirinha. «Davvero insolito...»
    «Tanto meglio!» tagliò corto Kodinya. «Diamoci una mossa!»
    I quattro si misero in volo. I due uomini, al seguito delle due donne, viaggiavano con la preoccupazione nell'anima, e non lo nascondevano: due combattenti dalla forza molto superiore al normale, provviste di scouter, probabilmente alleate o colleghe dei Saiyan, si erano presentate alla loro palestra. Stranamente, chiedevano di Goku... ancor più stranamente, il loro mandante era un misterioso “sovrano”, la cui potenza poteva essere ancora superiore... chissà quanto. Quale pericolo riservava il futuro?

    ************************************************** **
    L'ANGOLO DELL'AUTORE
    E così finalmente Cooler è sulla Terra! Come accennavo qualche capitolo fa, ho intenzione di raccontare la lotta contro Cooler in modo diverso rispetto al movie, perché voglio sottolinearne le differenze rispetto a Freezer; quindi cercherò di inventare delle cose diverse rispetto a quelle viste nel movie.
    Intanto spero che questo capitolo vi sia piaciuto. Curiosità: la parte delle battute di Re Kaioh e quella in cui le due aliene cercano informazioni per strada (ossia le mie due parti preferite del capitolo) le ho scritte praticamente di getto, prima ancora di cominciare a lavorare al resto del capitolo!

    In allegato vi lascio un disegno che vi mostra l'aspetto delle nostre due eroine (!?) in uniforme da combattimento ed in abiti civili.

    Spoiler:

  2. #162
    Senior Member L'avatar di calogero99
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    Re Kaioh è squallido come al solito. xD
    Guai in vista per Crilin e Yamcha. xD

  3. #163
    Ho le Palle Piene L'avatar di VirusImpazzito
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    Citazione Originariamente Scritto da calogero99 Visualizza Messaggio
    Re Kaioh è squallido come al solito. xD
    Ti giuro che il suo umorismo è la cosa che amo di più di Re Kaioh. Preferisco quando fa il comico (nel manga) che tutte le volte che nei film lo vediamo contattare Goku per risolvere qualche segnale.
    Nel manga poi molte volte è disinformato su quello che accade nella sua galassia (che bella divinità, eh?), mentre nei movie sa sempre tutto ciò che sta accadendo. (persino nella galassia del Sud, vedi Broly!). Ma io lo preferisco scemo com'è nel manga.

  4. #164
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    Letto, bel capitolo come al solito

    Mi chiedo se Crilin e Yamcha abbiano qualche speranza contro le due aliene, magari conoscono il kaiohken e quindi se la caveranno dignitosamente?

  5. #165
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    Continuiamo!

    Cap. 25: Casualmente, di nuovo insieme.

    Il quartetto mezzo terrestre e mezzo alieno viaggiava a velocità sostenuta, e l'energia interiore da loro emessa venne percepita alle soglie di Vodka Town, nella Nuova Scuola della Gru. Ivi, in quel momento Tenshinhan e Jiaozi erano dediti, in compagnia dei loro allievi, all'attività di meditazione. L'ultima volta che li abbiamo visti, li avevamo lasciati nella loro palestra, intenti a superare lo scoglio del primo timido approccio con gli allievi. Ne era passata di acqua sotto i ponti nel volgere di quei mesi: i due maestri erano riusciti a creare un rapporto coi discepoli basato sul rispetto e la stima ma anche su un certo affetto reciproco. Fra gli allievi, alcuni spiccavano in particolare come i più portati per le arti marziali, i primi della classe, che si distinguevano per l'impegno ma anche per il talento naturale; questi ultimi avevano acquisito una buona tecnica di base, potenziando anche la muscolatura. Uno di questi era Ramen, un ragazzino di media altezza dai folti capelli fulvi, stimato da Tenshinhan e dai compagni come il più in gamba e il più sveglio; a lui si contrapponeva Ivanovich, più alto, dalla folta chioma bionda e dagli occhi chiari, suo rivale da sempre, da prima ancora di iscriversi alla palestra. Imparavano in fretta, certamente, ed erano entrambi arrivati al punto della preparazione in cui aspiravano a migliorare le loro capacità imparando qualche colpo segreto o tecnica speciale. Erano gli unici che avessero imparato la levitazione in modo così precoce, come i loro maestri da giovani.
    Nel silenzioso clima di meditazione, Tenshinhan e Jiaozi non ebbero difficoltà a percepire, in un'altra zona del mondo, le aure in movimento dei loro amici della Tartaruga. Colto da un sussulto improvviso, Jiaozi chiese all'amico: «T-Ten... senti anche tu le aure di Crilin e Yamcha?» La loro comunicazione era telepatica, in modo da non turbare il silenzio meditativo.
    «Sì, ma non solo le loro...» rispose Tenshinhan, sempre telepaticamente. «Sento altre due grandi aure in movimento! Sono potenti, ma non riesco ad attribuirle a nessuno di mia conoscenza... avverto solo che si tratta di aure turbolente! Che ne dici... andiamo a vedere?»
    «Sì! Sembra che nelle nostre avventure i personaggi pericolosi viaggino sempre in coppia...»
    «In effetti... Beh, andiamo! Se non altro, saremo in superiorità numerica... saremo sicuramente utili!» Effettivamente, pensò Tenshinhan, i nemici e i combinaguai che avevano incontrato negli ultimi tempi avevano la singolare caratteristica di presentarsi sempre a due a due: Nappa e Vegeta, Freezer e Re Cold, Tung e Uska, Taobaibai e l'eremita della Gru... e ora i due personaggi del mistero. Con un sorriso su questa ultima riflessione, Tenshinhan e Jiaozi si alzarono in piedi. «Ragazzi» annunciò il treocchi. «Io e Jiaozi dobbiamo occuparci di una questione importante! Quindi dobbiamo allontanarci, ma torneremo il prima possibile...» Gli allievi si guardarono stupefatti: era insolito che, di colpo, i loro maestri solitamente così precisi e ordinati decidessero di allontanarsi senza preavviso. Poi il maestro continuò rivolgendosi al suo prediletto: «Ramen, bada tu alla palestra e fa' allenare gli altri... noi cercheremo di non fare tardi. Sii responsabile e mi raccomando: disciplina! E questo vale anche per tutti voi!» concluse puntando l'indice con tono leggermente minaccioso.
    «Sissignore!» rispose impettito il giovane Ramen.
    Prese queste precauzioni, i due maestri della Gru poterono finalmente mettersi in viaggio, all'inseguimento dell'insolito quartetto.

    Guidate dai loro scouter, le due extraterrestri condussero i due terrestri nel luogo di atterraggio della maestosa astronave reale. Alla vista del veicolo, i due amici si scambiarono qualche idea, bisbigliando.
    «È gigantesca, forse anche più di quella di Re Cold...» osservò Crilin, con una certa soggezione.
    «Se non erro, questa dovrebbe essere la grande depressione centrale di Zambookah» commentò Yamcha, riconoscendo in quei paesaggi un'area collocata nella zona centro-orientale del grande continente del pianeta.
    «Hanno scelto un'area invivibile come luogo d'atterraggio... come mai? Un caso? O forse non vogliono fare casino o non farsi notare?» ipotizzò allora il pelato, a cui l'amico rispose, non senza un certo fremito: «Potrebbe esserci da combattere...»
    I quattro atterrarono. Subito le due si diressero incuranti verso la nave spaziale, e i due terrestri erano indecisi sul da farsi: seguirle o aspettarle là davanti?
    «Beh... ve ne andate?» chiese Yamcha.
    «Ora andremo a chiamare il Re.» li informò Kodinya. «Voi potete continuare a confabulare come poco fa... sottovoce o a volume normale, come preferite...» li schernì.
    «Però vi faremo attendere un po', perché non possiamo mica presentarci a sua Maestà vestite così, senza l'armatura d'ordinanza!» aggiunse Kapirinha.
    «Voi non provate a scappare, fessi... sappiate che non ci mettiamo niente a devastare il pianeta, pur di stanare voi, e chissà che non salti fuori pure il Super Saiyan! Quindi non azzardatevi a fare cazzate.» volle precisare minacciosamente Kodinya, per cautela.
    «... e, se le parole della mia amica non vi fanno ancora abbassare la cresta, sappiate che sull'astronave – oltre a noi e al Re - c'è qualche decina di soldati pronti a fare polpette della misera popolazione terrestre... e dico “polpette” perché qualcuno è pure un cannibale.» I due amici inghiottirono a vuoto. Sembrava che le due ci avessero preso gusto ad intimidirli e a cercare di azzerare il loro livello di coraggio a quello di due coniglietti impauriti, approfittando del fatto che i due, per prudenza, non avevano intenzione di attaccare le due sconosciute.
    «Taglia corto, deficiente.» concluse Kodinya rivolgendosi alla collega. «Andiamo a cambiarci.»
    Le due extraterrestri sparirono dalla loro vista. Crilin espresse il suo parere: «Queste due svitate non mi convincono... a giudicare dalla loro aura sembrerebbero alla nostra portata, eppure non riesco a sentirmi tranquillo... potrebbe darsi che abbiano volato mantenendosi al nostro livello per non scoprirsi troppo. Significherebbe che sanno modificare la propria forza, cosa che i seguaci di Freezer non sapevano fare, il che le renderebbe ancora più pericolose. Senza contare che c'è anche un fantomatico leader, e non sappiamo quanto forte possa essere... Del resto, è impossibile che esista un altro incubo vivente come Freezer! Se poi dovessimo essere davanti a un nemico eccezionalmente forte, dovrebbero arrivare Piccolo, Vegeta o al limite Gohan, attratti dall'accanimento dello scontro... o almeno spero, naturalmente...» Ancora una volta, il giovane si trovava a sperare che arrivasse un eroe a salvarli da un nemico misterioso e incredibilmente forte.
    «... e che Dio ce la mandi buona.» si limitò a sentenziare Yamcha, poco convinto, fiutando l'odore dei guai. Praticamente, ora che non c'era più Goku, la fede in Dio era l'unico appiglio rimasto... e dire che avevano conosciuto personalmente più di una divinità! Ambedue percepirono l'approssimarsi di due aure: non erano le due aliene, però.
    «Ehilà!» esordì Jiaozi, mentre a voce squillante poggiava piede sul suolo a qualche metro da Yamcha e Crilin, cosa che fece anche Tenshinhan. Il treocchi esclamò: «Ecco dove vi eravate fermati... vi abbiamo sentito in compagnia di due aure minacciose ed abbiamo pensato di raggiungervi!»
    «Su voi due si può sempre fare affidamento, eh?» commentò Yamcha contento.
    «La vostra presenza potrebbe rivelarsi utile... grazie per essere venuti!» li ringraziò Crilin.

  6. #166
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    Yamcha e Crilin erano stupiti di vederseli arrivare sul posto, così, all'improvviso. L'ansia legata agli eventi degli ultimi minuti di quella giornata era tale che non avevano percepito le aure in movimento dei due amici. A ripensarci, era dal giorno della morte di Goku che non si rivedevano tutti assieme, e solo allora si rendevano conto dello spiazzante effetto che creava quella situazione: erano stati amici tanto intimi ma, da quando l'eroe Saiyan era passato a miglior vita, non si erano più rivisti né cercati vicendevolmente. Poi erano trascorsi un paio d'anni, durante i quali avevano intrapreso percorsi di vita diversi, sicché nelle loro impressioni soggettive sembrava che il tempo in cui non si erano più frequentati si dilatasse a dismisura. Nella vita a volte succede così: un gruppo tanto affiatato di amici, che pure si riunivano con tanto piacere, a causa di un evento traumatico smette di frequentarsi; sicché, quando poi capita di incontrarsi nuovamente, sembra che sia passata una vita ma, soprattutto, sembra che quel legame che appariva saldo nei fatti lo sia diventato molto meno, e la minore familiarità fa sorgere un leggero disagio fra i presenti. Non era la prima volta che si separavano per anni, ma era la prima volta che si rivedevano da quando il collante del gruppo, colui che li aveva cementati, li aveva lasciati per sempre.
    «Ma che succede? Chi c'era con voi poco fa?» domandò Tenshinhan, andando pragmaticamente al sodo. Crilin iniziò a fare il resoconto dei fatti accaduti, a cominciare dall'insolita visita ricevuta alla palestra.
    «Palestra? Vi siete iscritti ad una palestra?» chiese il treocchi, stranito da quell'eventualità.
    «Ma no!» ridacchiò Crilin. «Noi veramente la gestiamo... abbiamo rifondato la Scuola della Tartaruga, nella Città dell'Ovest!»
    «Ma guarda che combinazione...!» esclamò Tenshinhan. «Anche noi abbiamo rifondato la cara vecchia Scuola della Gru, a Vodka Town! Molte cose sono cambiate ed abbiamo anche un certo numero di iscritti...»
    «Beh, anche noi... sai, nella grande Città dell'Ovest...» affermò Yamcha, quasi preso da una sorta di fierezza per quello che lui e Crilin avevano creato. Quel dialogo lo stava riportando all'epoca del ventiduesimo torneo Tenkaichi, quando lui e Tenshinhan si conobbero per la prima volta, ispirandosi a vicenda una pessima impressione. Dialogavano ancora come se stessero facendo di nuovo conoscenza per la prima volta, e nelle battute quasi si coglieva un leggero tono di sfida.
    «Ecco il perché delle divise nuove di zecca che indossate! Interessante...» commentò Tenshinhan con un sorrisetto, accennando con lo sguardo alle nuove tute da combattimento “da maestri” dei due amici.
    «Beh... anche voi avete delle divise nuove! Mi riportano ai tempi andati...» disse Crilin accennando alle divise di Tenshinhan e Jiaozi, analoghe a quelle dell'Eremita della Gru, corredate però da un mantello grigio che usavano per ripararsi dalle basse temperature della zona dove vivevano.
    Dopo questa breve parentesi, Crilin e Yamcha ultimarono il racconto. I quattro amici attesero qualche minuto, contemplando la depressione di Zambookah: una sorta di steppa metà rocciosa e metà terrosa, costellata di cespugli e arbusti rinsecchiti, ed erbacce con brutti fiorellini che tenacemente sbocciavano, alimentati da un clima umido ma non afoso, con qualche lucertola che ogni tanto guizzava da una fenditura all’altra fra le rocce. Presto assistettero al riaprirsi del portellone anteriore della navicella, dal quale poco prima avevano visto scomparire le loro due nuove conoscenze; esse riapparvero, rimanendo ferme sull'uscio. Indossavano le uniformi dell'esercito di Cooler: undersuit blu scura, guanti e stivaletti di tonalità bianco-azzurrata, battle suit blu scuro con una sola spallina – Kodinya sulla spalla destra, Kapirinha su quella sinistra. «Ehi, umani! Il Re sta per fare la sua comparsa.» annunciò Kodinya.
    Allora Crilin chiese a gran voce a Kodinya: «Scusa eh... ma allora proprio non puoi dirci chi è il tuo capo?»
    «Non occorre che ve lo dica io, bel pelatino... il nostro re è abbastanza bravo a presentarsi, e – come puoi notare dal tipo di abiti che indossiamo – noi non siamo le sue cheerleader! Ma... che succede qua...? Abbiamo visite?»
    «Toh, è vero... chi sono questi due?» chiese Kapirinha portandosi le mani ai fianchi, sospettosa.
    «Due amici che ci hanno raggiunto...» accennò Yamcha. «Erano anche loro amici di Goku... la loro presenza crea qualche problema?»
    «Nono, niente affatto, purché non facciano scherzi assurdi.» tagliò corto Kodinya.
    Kapirinha, incuriosita, saltò a dare un'occhiata. Girò attorno al quartetto terrestre con fare circospetto, scrutando in particolare quel curioso pelatone con tre occhi appena comparso dal nulla, per poi guardare quello strano bambolotto dal viso color latte, basso circa quanto lei, con quei due buffi occhioni fissi. I due amici subivano con fastidio quegli occhioni color miele puntati addosso a loro.
    «Ehi, Kodinya» disse, rivolgendosi con stupore alla collega che stava ritta davanti alla porta della nave spaziale. «Ma hai dato un'occhiata a questi due?! Il tipo con tre occhi è già un fenomeno eccezionale... non ne avevo mai visti così... ma quest'altro poi è strampalato proprio...»
    Jiaozi, sfoderando un'insolenza che non si vedevano in lui da anni, replicò: «Ma ti sei vista tu? Nanerottola!» Un sorrisino soffocato si dipinse sui volti di Kodinya e degli amici di Jiaozi: se non altro, la battuta era servita a stemperare il clima. Kapirinha, che era sì più alta di Jiaozi, ma non più di tanto in fondo, saltò in avanti urlandogli in faccia: «Io sarei la nanerottola? Stammi bene a sentire, pupazzo del cacchio! Se io sono una nan...»
    Senza darle il tempo di completare la sfuriata, Jiaozi col suo solito sguardo imbambolato scandì: «Donna nana, tutta tana.» Silenzio. Tutti i presenti alla scena si fermarono a guardarlo per qualche secondo con tanto d'occhi. Mentre Crilin e gli altri spalancarono gli occhi finché non raggiunsero le dimensioni di due piattini da dessert, increduli che il loro piccolo e candido amico fosse stato in grado anche solo di concepire un pensiero del genere, Kodinya esplose definitivamente a ridere letteralmente fino alle lacrime. «Ma io lo amo, quel bambolotto!! Me lo potete regalare??»
    Kapirinha, insultata da quella frase, aveva allungato in avanti il braccio, furibonda, pronta a lanciargli un attacco energetico coi controfiocchi. Kodinya cercò di riportarla all'autocontrollo: «Fermati, rimbambita! Non dobbiamo uccidere nessuno di coloro che conoscono Son Goku... nemmeno quel bambolotto insignificante.» Kapirinha abbassò il braccio e tornò imbronciata accanto all'amica.
    Tenshinhan colse quel momento di attesa per domandare all'amichetto: «Jiaozi, toglimi una curiosità... dove hai sentito dire una cosa del genere...? Quella sulla donna nana, intendo.»
    Jiaozi rispose: «In palestra... l'altra volta Ramen e Sashimi, in un momento di pausa, scherzavano con Ivanovich su una loro compagna di scuola, quando Ivanovich disse appunto: “Donna nana, tutta tana”... anche se non so cosa significa! Però lo trovavo divertente!» Quindi, trovandosi davanti una ragazza bassa, l'amico di Tenshinhan aveva pensato bene di riciclare la battuta sagace dell'allievo.
    «E io che mi raccomando tanto sulla disciplina! Dovrò fare una bella lavata di capo a quei due, quando usciremo da questa faccenda... presto, spero.» I due maestri della Tartaruga reagirono a quello scambio di battute con un sogghigno divertito.
    Nel giro di pochi minuti, finalmente il portellone dell'astronave si aprì ancora una volta, alle spalle delle due combattenti che vi sostavano davanti. «Perdonate l'attesa...» disse suadente la voce del sovrano, la cui silhouette si intravedeva già sulla porta. Le soldatesse si scansarono, rendendo finalmente possibile ai terrestri la visione della figura del Re nella sua totalità.
    Cooler era finalmente davanti a loro: indossava la sua battle suit blu scuro, unico esemplare dell'impero autorizzato ad avere entrambe le spalline; a queste ultime, il mantello rosso, simbolo dell'autorità reale, era fissato con dei bottoni d'oro.
    Tenshinhan, Yamcha e Jiaozi, praticamente all'unisono, credendo di riconoscere quella figura esclamarono fra i balbettii: «F-Freezer??», mentre Crilin, l'unico che aveva potuto conoscere di persona e in modo ravvicinato il fratello minore dell'attuale regnante, li contraddisse con sguardo truce: «N-No... non è lui...»

  7. #167
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    Cooler prese la parola. «In primis, cari terrestri, mi presento. No, non sono il mio defunto fratello Freezer. Io sono Cooler, o per meglio dire... Re Cooler, da oltre un paio d'anni ormai.» Poi, portando la gamba destra in avanti e il braccio sinistro dietro la schiena, fece un leggero inchino di elegante riverenza. Con un'espressione fissa che riuscì ad essere paradossalmente benevola e inquietante insieme, aggiunse: «Per dominarvi, e non per servirvi... sia chiaro.» A quest'ultima precisazione, le sue labbra scure si incresparono in modo compiaciuto. «E per rendervi chiaro che io sono diverso dal mio defunto fratello minore, vi invito a considerare solo una cosa. Un uccellino mi ha detto che Son Goku sapeva percepire la presenza dei nemici, oltre a saper modificare la propria energia interiore... Immagino che abbia appreso queste tecniche sulla Terra, visto che lui vive qui. Inoltre, dai pochi elementi che ho su di voi, sembra che siate dei combattenti esperti, quindi potreste esserne in grado... o sbaglio?» I quattro si guardarono, sospettosi e ammutoliti. «Se è vero che chi tace acconsente, non sbaglio. Ditemi, sentite un'energia particolarmente potente provenire dal mio corpo?»
    «N-no...» rispose Crilin.
    «Esatto, amico mio. E sai perché? Perché io, da autodidatta, con i miei sforzi e il mio impegno, ho appreso da solo come azzerare o aumentare al massimo la mia energia interiore. Cosa che mio fratello, da presuntuoso qual era, non ha mai voluto fare, limitandosi a giocherellare con le sue trasformazioni. Altro che allenamento, lui! Sappiate che sono orgoglioso di avere un maggior numero di carte da giocare rispetto a lui!»
    «“Giocherellare con le sue trasformazioni?” Cavolo... parla in questi termini del mostro che ci ha creato tutti quei guai...» mormorò Crilin fra sé, ma fu sentito con preoccupazione dai suoi tre amici.
    «Suvvia, state calmi!» li ammonì ironicamente il Re, sadicamente divertito all'idea che il terrore si stesse insinuando minuto dopo minuto nei cuori dei quattro terrestri. «Sono meno peggio di quello che sembro, sapete? Infatti, in secundis, mi complimento con voi. Le mie due soldatesse con le quali avete avuto il piacere di fare conoscenza mi hanno riferito che, in base ai rilevamenti degli scouter e alle loro testimonianze oculari, siete molto forti, e non avreste nulla da invidiare a diversi miei ufficiali. È un record, e di questo mi complimento sinceramente.» Poi, rivolgendosi a Kodinya, domandò: «Perché ce ne sono quattro? Non erano solo due, i terrestri che avete portato?»
    «Signorsì, signore! Quello con tre occhi e quello più basso non sono venuti con noi... sembra che siano compagni degli altri due, e si sono aggregati a loro negli ultimi minuti.»
    «Quindi, non avendo apparecchi di rilevamento, devono essere capaci di percepire l'energia dei compagni in movimento... interessante.» rifletté Cooler con le soldatesse, portandosi la mano destra al mento. «Bisogna metterli alla prova. Prima però voglio sapere cos'hanno da dirmi su Son Goku, ora che l'avermi visto di persona ha fatto la sua impressione.» Poi, rivolgendosi ai quattro giovani, finalmente decise di sfruttare la soggezione che la sua presenza inculcava in loro, chiedendo: «Ditemi... Dov'è Son Goku, il Super Saiyan della leggenda? Se me lo rivelate, io andrò a cercare lui e vi lascerò in pace, dato che voi non mi interessate.»
    «Lo abbiamo già detto alle tue soldatesse. Goku è morto, per cui non lo troverai più né su questo pianeta né da altre parti nello spazio.» rispose Crilin, che dei quattro era forse quello che provava minore disagio a relazionarsi con l'alieno; gli altri tre, infatti, rimasero attorno al pelato facendo scena muta.
    «Innanzitutto, ad un re ci si rivolge dandogli del “voi”... ma per questa volta sorvolerò, plebeo. D'altronde non credo alla vostra storia, come non ci credevano le mie soldatesse. Dunque, devo dedurne che non volete dirmelo....»
    “Dannazione!” imprecarono Yamcha e Crilin. “Sono proprio testardi, questi alieni!”
    «Vorrà dire che dovremo risolvere le cose in modo diverso, visto che le buone sembrano non funzionare. Ci sarà da combattere...» dichiarò a voce imperiosa il sovrano, suscitando una reazione nervosa e stupita nei suoi quattro interlocutori. «Chi è il più debole fra voi? Voglio saggiare le vostre capacità.»
    Di scatto, Crilin, Yamcha e Tenshinhan si voltarono a guardare il piccolo Jiaozi. «E-ehi!» balbettò il piccolo amico. «Perché guardate tutti me??»
    «Come immaginavo, le dimensioni lo tradiscono. Tu!» continuò, rivolendosi a Kapirinha. «Combatti contro quel piccoletto.»
    «Io?? Con immenso piacere, sua Maestà!» esclamò la guerriera, incredula e grata al monarca che le permetteva di regolare i conti in sospeso con il maleducato che poco prima l'aveva offesa. Dopo un inchino sommario, la soldatessa caricò in un'unica fiammata la propria aura; poi si diresse verso il gruppo minacciandone i tre componenti superflui: «Fatevi indietro, altrimenti non avrò pietà per nessuno! Oggi mi girano le scatole!» I tre ubbidirono, ma Tenshinhan si ripromise di intervenire nel caso in cui il suo compagno avesse corso il rischio di essere sopraffatto.
    Così, la piccola combattente e il piccolo amico di Tenshinhan si ritrovarono faccia a faccia, lei con un espressione aggressiva, lui con una parvenza di determinazione e qualche goccia di sudore freddo sul volto solitamente imperturbabile. All'improvviso lei, con una velocità inattesa, schizzò in avanti dandogli un calcio nella pancia, facendolo volare indietro di qualche decina di metri; Jiaozi sbatté violentemente al suolo, rotolando fra la terra, lasciando al suo passaggio dei pennacchi di polvere. «Questo era l'antipasto, tanto per cominciare! Ti è piaciuto, pupazzo?? Te la farò pagare per l'ingiuria di prima!»
    Jiaozi, con uno stridulo rantolo, levitò per rimettersi senza esitazioni in posizione verticale e togliersi di dosso quel mantello che rischiava di intralciargli i movimenti, giusto per rivedere a stento che quella piccola isterica lo stava raggiungendo furiosa con il pugno pronto a colpire. “Ma questa è pazza! Per una semplice battuta che non so nemmeno cosa voglia dire...” pensò Jiaozi, e rapidamente portò davanti a sé le braccia tese coi palmi delle mani aperti, lanciando il suo potere telecinetico. Kapirinha rimase bloccata a mezz'aria, preda della tenaglia psichica del suo avversario. «Questa è la mia abilità speciale! Stai ferma e buona mentre riprendo fiato...» Negli anni e con la meditazione aveva perfezionato quella sua capacità in modo da riuscire ad usarla su nemici la cui forza lo sovrastava abbondantemente; certo su gente come Freezer o probabilmente anche il capitano Ginew non avrebbe potuto nulla, ma Kapirinha era ancora alla sua portata. Dunque, con impegno, Jiaozi si sforzava di tenere a bada quella ragazza così suscettibile.
    Cooler e l'altra sua dipendente analizzavano il combattimento con l'ausilio degli scouter. «Un'abilità speciale... interessante... riesce a tenere testa alla nostra combattente anche se il suo livello combattivo non è all'altezza! Anche se, devo ammetterlo, non è affatto male per un pianeta di scarti del Creato, come questo. Deve aver seguito degli allenamenti speciali... e chissà i suoi compagni!»
    Dopo aver recuperato un po' di respiro, Jiaozi portò la sua aura al massimo e prese a colpire l'avversaria a calci, non potendo utilizzare le mani per colpi fisici. Jiaozi dava le sue pedate in sequenza, girandole attorno con la levitazione per confonderne le percezioni; colpiva la nemica, seppur senza danneggiarla eccessivamente: il dislivello delle forze era evidente per entrambi, ma ciò che frustrava Kapirinha era l'impossibilità di muoversi, che la costringeva a subire gli attacchi dell'avversario. Per quanto cercasse di concentrare energia nei propri calci, il piccolo combattente della Gru era terrorizzato all'idea di quello che avrebbe potuto fargli quella peste dalla pelle rosa pastello se si fosse messa a fare sul serio, specialmente con quello stato d'animo irato. Dopo qualche decina di calci, Jiaozi – e prima di lui, tutti coloro che assistevano all'incontro - si resero conto che così non ne sarebbe mai venuto a capo. La ragazza gli era troppo superiore; con quella costante offensiva lui si sarebbe presto stancato e avrebbe mollato la presa telecinetica, finendo per diventare facile bersaglio della vendetta della guerriera. Una guerriera che diventava sempre più temibile, dal momento che la rabbia le faceva strepitare minacce del tipo: «Guarda che appena mi libero da questo dannato sortilegio, è la tua fine!» Il nostro piccolo eroe era pronto a dare il tutto per tutto, ma stavolta era determinato a non farsi mettere fuori gioco facilmente come l'ultima volta, contro Nappa. “Che cosa farebbe Ten al mio posto, davanti ad un nemico tanto più forte di lui? Mmh...” pensava. “Ho una sola tecnica molto forte, per il mio livello, ma mi occorrerebbe una mano libera... magari, dove i muscoli non arrivano, a volte può arrivare il cervello... già, forse Ten farebbe ricorso all'astuzia... Idea!” Forse la soluzione c'era, ma consisteva in una scommessa basata su un bluff: se la nemica ci cascava, le avrebbe assestato un colpo a suo giudizio considerevole... altrimenti, avrebbe dovuto sorbire un contrattacco micidiale.
    «Ti decidimi a lasciarmi, bastardello??»
    «Certo che no... anzi! Ti dimostrerò la mia bravura nell'uso dei poteri ESP! Sta' a vedere!» urlò Jiaozi, apparentemente serio, ma intenzionato a portare avanti un tranello.
    «Cosa vuoi combinare?? Lasciami!»
    «Per esempio posso chiudere una mano accentuando i miei poteri psichici nell'altra...» disse, accompagnando le parole con i gesti e tramutando il blocco psichico nel suo classico effetto-mal di pancia, pregando che la guerriera nemica non si rendesse conto che ora era libera di muoversi come voleva, se solo fosse riuscita a vincere i morsi del dolore all'addome.

  8. #168
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    Tenshinhan, che guardava lo svolgersi del combattimento con gli altri due amici, fu colto da tensione ed iniziò a rammaricarsi per le mosse dell'amico: “Che fai, Jiaozi...? Con una sola mano l'effetto della telecinesi si ridurrà...”
    Mentre Kapirinha sbraitava in preda ad un lancinante mal di stomaco, Jiaozi disse: «E adesso che ti tengo bloccata come in una tenaglia...» mentì Jiaozi, sollevando il suo minuscolo indice verso la nemica «DODON...»
    “Ho capito!” ragionò Tenshinhan, badando a non aprir bocca per non farsi sentire dai nemici. “Ha bluffato! Ha voluto farle credere che la teneva in pugno, mentre probabilmente lei non si rendeva conto che lui ha lasciato la presa per poter caricare la Dodonpa!”
    «...PAAAAA!» Un luminoso e ampio raggio di energia gialla si abbatté inesorabile su Kapirinha che, suggestionata a dovere, inconsapevole di potersi scansare vanificando gli sforzi del suo avversario, si sentì costretta a beccarselo in pieno. Colpita a sorpresa dall'attacco, fece un volo di qualche metro all'indietro, per poi ritrovarsi abbattuta al suolo. Era illesa, se si escludeva qualche lieve bruciacchiatura sul viso e qualche capello fuori posto. Si preparava ad attaccare quando udì la voce del suo sovrano, alta e chiara, proclamare: «Adesso basta.»
    «Ma come? Non ho nemmeno sfoderato le mie carte migliori...!» lo implorò Kapirinha, bramosa di rivalsa.
    «Non ha importanza. Ormai credo di aver capito l'antifona... torna qui! Avete giocato... ma per il momento non devi ucciderlo.» Kapirinha, su ordine espresso del Re, fu costretta a fare dietrofront, ma non prima di essersi voltata verso Jiaozi col dito indice puntato: «Sta' attento, stronzetto, perché la prossima volta te le restituisco con gli interessi!». Quindi, dopo che il piccolo inghiottì a vuoto terrorizzato, la ragazza se ne tornò demoralizzata all'ovile, pestando i piedi e mormorando stizzita fra i denti: «Che figuraccia...»
    «Brava, sei stata ubbidiente. Ciò che mi interessava era capire quali forze devo impiegare contro questi terrestri... hanno un certo potenziale e possiedono alcune tecniche strane, sembra. Dovrò fare ricorso ai miei guerrieri d'élite.» dichiarò con convinzione Cooler guardando fisso davanti a sé ma rivolgendosi alle sue due subalterne.
    «Ma signore!» protestò Kodinya, spinta da un'indignazione che cercava di occultare al suo sire. «Voi forse non lo sapete, ma io sono più che capace di eliminarli tutti e quattro in una manciata di minuti.»
    «Intendi forse dire che c'è qualcosa che il tuo Signore ignora, all'interno del suo impero? Ti ricordo che la tua forza mi è nota dai registri ufficiali di tutto il mio esercito, e io non dimentico nulla degli uomini che possiedo.»
    «No, ma...» La combattente avrebbe voluto provare ad obiettare che la sua forza era molto aumentata rispetto a quanto risultava dai dati ufficiali.
    «Niente “ma”!» la tacitò il fratello di Freezer. «Non ricordi come recita il proverbio? Chi dice “ma” a Cooler non arriva vivo a fine giornata.» sentenziò l'alieno sorridente.
    «Sì, signore.» si ricompose la soldatessa, comprendendo che dietro quel sarcastico proverbio si celava una minaccia neanche troppo velata. Non c'è che dire, Cooler aveva un senso dello humour molto sui generis. «Del resto, se la tua paura è quella di non esserti ancora comportata all'altezza delle aspettative, non temere: anche se non hai portato il Super Saiyan, hai condotto qui questi quattro elementi; quindi otterrai un premio, alla fine della missione. Sono magnanimo, dopotutto.» Kodinya colse il messaggio: anche questa volta il desiderio di esibire la propria vera forza si sarebbe infranto davanti ai divieti ferrei del Re, e non poteva nemmeno aprire bocca senza il timore di essere messa a tacere... per sempre, si intende. Del resto, per quanto fosse migliorata, restava sempre un insetto davanti a Cooler. Inoltre, era molto probabile che alla radice del comportamento del monarca ci fosse un'ostinata forma di misoginia che lo spingeva a dare la preferenza ai suoi dipendenti maschi piuttosto che a fidarsi dell'operato di una donna. Cooler premette il tasto sullo scouter e comandò a un soldato che stava dall'altra parte della comunicazione di far chiamare la Squadra Sauzer.
    Nel frattempo, Jiaozi aveva raggiunto il gruppetto degli amici, che si stavano congratulando per la buona prova sostenuta.
    «Complimenti Jiaozi! TI sei difeso bene, nonostante il divario di forze! Però qua noi ci siamo accorti del tuo bluff...» commentò entusiasta Tenshinhan, abbassando il volume della voce sull'ultima osservazione.
    «Beh... mi sono chiesto cosa avresti fatto tu in una circostanza simile, e ho scelto di usare la testa!» replicò con tono dolce il piccolo amico.
    «Come siete carini...» li derise Yamcha.
    «Smettila tu, deficiente!» sbraitò Tenshinhan all'amico con due file di dentacci aguzzi, mentre Crilin se la rideva sotto i baffi. Quel momento di apparente sollievo fu interrotto dal nuovo annuncio del re.
    «Terrestri, ascoltatemi! Siete in quattro e tutti dalla capacità superiore ai soldati scelti che ho portato qua con me sulla mia nave. Poiché non ho intenzione di assistere al massacro dei miei uomini, ho preso la mia decisione: la squadra Sauzer, ossia i miei guerrieri d'élite, sono in procinto di arrivare. Per tutto questo tempo, sono stati appostati su un pianeta qua vicino, che credo voi conosciate come Marte. Dal momento che viaggiano su navette indipendenti dalla nostra, aspettavano solo un mio ordine per mettersi in viaggio e raggiungerci. Saranno qui fra un'oretta o poco meno, pronti a combattere.»
    Constatato che la notizia aveva prodotto sui suoi ascoltatori lo sgomento che tanto amava leggere sui volti delle persone, Cooler proseguì: «Vi propongo di indire un piccolo torneo. Se vincono i miei uomini, voi mi rivelerete tutto ciò che sapete su Son Goku e sulla sua attuale sorte; viceversa, se vincerete voi, vi lascerò in pace. Sono una persona di parola, io... a differenza di mio fratello Freezer. C'è di più: siccome voglio essere generoso, io non combatterò... altrimenti, è lapalissiano che non ci sarebbe alcuna competizione.»
    Infine premette un pulsante dello scouter e bisbigliò qualcosa, e la tensione era tale che questo gesto bastò ad allarmare i quattro giovani. Poco dopo si aprì la porta, e ne uscirono tre soldati di basso rango. Uno recava in mano un vassoio con coppa e una bottiglia di liquore, gli altri due avevano portato una sorta di trono levitante, dal design nero ovoidale con imbottiture e rifiniture arancioni, simile alla mininavetta monoposto che Freezer usava su Namecc. «Beh? Avete qualcosa in contrario al fatto che mi metta un po' comodo, nell'attesa?» Senza attendere alcuna risposta, Cooler si accomodò sul suo trono e si fece mescere una coppa di liquore, che sorseggiò con desiderio. Il suo sguardo fu attratto da un puntino nel cielo, spuntato all'orizzonte. Poté distinguere una figura minuta che, avvicinandosi in volo, diveniva sempre più nitida. Il nuovo arrivato, che si rivelò essere un ragazzino, giunto nei loro pressi, si andò a posizionare presso i quattro terrestri: «Ciao, amici! Da un po' non ci si vede!»
    Gohan era arrivato: un nuovo, fortissimo amico si era aggiunto al gruppo.

    ****************
    L'ANGOLO DELL'AUTORE.
    Come forse qualcuno potrebbe aver intuito, il nome della depressione centrale di Zambookah deriva dalla “sambuca”, liquore alcolico del quale lo scrittore è ghiotto. :-D
    Precisazione più importante riguarda i livelli di combattimento. Generalmente non amo parlare di numeri in Dragon Ball perché mi sembra che si diventi dei fanatici delle cifre, cosicché il calcolo dei livelli diventa come la dichiarazione dei redditi. Toriyama non è mai stato un gran commercialista, infatti tante volte le forze combattive aumentano a dismisura a seconda di come gli torna utile ai fini della trama, senza un vero calcolo aritmetico alle spalle: per questo suggerisco di non attaccarsi troppo ai numeri e ragionare “a spanne”, secondo il meccanismo del “più o meno”. Tuttavia mi rendo conto che gli indicatori numerici possono risultare strumenti utili per calcolare le grandezze che entrano in gioco; e del resto con Cooler e i suoi uomini ci muoviamo ancora nella logica della saga di Freezer, quindi qualche riferimento ve lo posso dare. Per quanto riguarda questo capitolo, abbiamo:
    Kapirinha: max circa 25.000 (non è cambiata per nulla rispetto al capitolo 7, in cui l'abbiamo vista combattere contro Kodinya); da bloccata, il suo livello cala sui 20.000 in modo “forzato”.
    Jiaozi: 12.000. Dodonpa = 15.000. Jiaozi, insieme a Tenshinhan, si è allenato sul pianeta di re Kaioh per due turni di ricarica delle Sfere namecciane, ossia per circa 8-9 mesi, ossia più del doppio del tempo che Goku ha trascorso su quel pianeta. Inoltre re Kaioh aveva spiegato a Goku che allenarsi con la gravità forza 10 era come allenarsi sulla Terra per migliaia di anni; quindi secondo me si può giustificare così il grosso salto in avanti fatto da Jiaozi rispetto allo scontro con Nappa. (Considerate che io non tengo conto delle puntate dell'anime in cui la squadra Ginew va sul pianeta di re Kaioh) Ciò che è stato provvidenziale per Jiaozi è stata la sua potenziata telecinesi che, come precisato nel capitolo, può intrappolare nemici a lui molto superiori (entro certi limiti, è logico), e la cui efficacia non ha strettamente a che vedere con la sua capacità combattiva. Rimane il fatto che, quando ci si muove su queste grandezze, una differenza di alcune migliaia di punti comporta che il più debole non ha speranze contro il più forte – vedi Vegeta contro Kyui prima, e Dodoria poi.

  9. #169
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    Buon capitolo, considerazioni sparse:

    - mi piace molto Cooler, di gran lunga più composto e regale dei familiari, compiaciuto quanto basta di sè stesso e dei suoi termini forbiti; proprio per questo è decisamente più inquietante/disturbante degli altri, inoltre mette più soggezione per lo stile con cui si presenta (e per il nome che porta) piuttosto che per le tendenze omicide o gli scatti di rabbia con power up dell'aura

    - Jaozi finalmente non umiliato, sdoganato uno dei clichè classici di DB! (ma voglio vedere che farai con Yamcha e Crilin )
    Ho apprezzato la scelta di lasciare la sua forza contenuta.

    - Interessante l'idea del torneo, hype per l'arrivo di Piccolo e Vegeta

  10. #170
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    Citazione Originariamente Scritto da Ssj 3 Visualizza Messaggio
    Buon capitolo, considerazioni sparse:

    - mi piace molto Cooler, di gran lunga più composto e regale dei familiari, compiaciuto quanto basta di sè stesso e dei suoi termini forbiti; proprio per questo è decisamente più inquietante/disturbante degli altri, inoltre mette più soggezione per lo stile con cui si presenta (e per il nome che porta) piuttosto che per le tendenze omicide o gli scatti di rabbia con power up dell'aura
    In effetti uno dei miei intenti era quello di creare un Cooler diverso da quello del film, dove mi sembrava che fosse una pallida copia del suo ben più glorioso fratello.


    Citazione Originariamente Scritto da Ssj 3 Visualizza Messaggio
    - Jaozi finalmente non umiliato, sdoganato uno dei clichè classici di DB! (ma voglio vedere che farai con Yamcha e Crilin )
    Ho apprezzato la scelta di lasciare la sua forza contenuta.
    Beh la forza di Jiaozi è frutto di una scelta abbastanza ragionata... non c'era motivo per passare a livelli "over 100 thousand" dopo che uno come Jiaozi si è allenato presso Re Kaioh per quel determinato lasso di tempo.
    Comunque un altro degli intenti era quello (già mostrato nei capitoli precedenti) di dare spazio un po' a tutto il gruppo. Del resto, ora che Goku non c'è più, lo spazio disponibile automaticamente si allarga. Quindi, anticipo solo che un po' tutti avranno il loro ruolo.

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