Intanto io butto dentro il prossimo.
Vorrei sapere cosa ne pensa il foro di Nicholas Winding Refn. Di mio ho visto solo due suoi film quindi salto
Ma sperimentazione cosa? È una pratica piuttosto vecchia il montaggio non lineare.
Entro qualche giorno me lo rivedo così per vedere se mi sfugge qualcosa.
Io ho visto solo Bronson, Valhalla Rising e Drive.
Non capisco chi li definisce capolavori quando i primi due sono sul buono e Drive sull'ottimo.
Comunque che bello Drive con le sue inquadrature lunghe e la telecamera ferma.
Come sono i Pusher?
Ti risponderei pure step by step, ma se il tuo preconcetto è "Nolan manierista vuoto", allora non ne usciamo più. Il tuo post lo trovo un trionfo totale dell'imposizione dei canoni dell'industria cinematografica americana, dove è impossibile trasmettere qualcosa con il crudo realismo e che il messaggio debba essere necessariamente addobbato da una regia pomposa e retorica all'inverosimile. È il trionfo del Malick moderno, quello che riprende i temi esistenziali di Badlands e Days Of Heaven ma perdendo totalmente il contatto con la realtà e annacquando il tutto nella tecnica autoindulgente arida e priva di cuore. È il trionfo di Refn che si perde nel suo stesso labirinto onirico. È il tronfo di un Sorrentino che maschera i limiti narrativi con la sua maestria pittoresca.
Sono pedante, ma perfettamente coerente con quello che voglio dire: la necessità dello spettatore moderno intenditore - quello che va oltre i blockbuster e le commedie da decerebrati per intenderci - di avere appunto un'analisi esplicita e pomposa del cammino del protagonista, invece di riuscire da sé ad estrapolarne i contenuti e il processo.
Io non ve ne faccio una colpa se in Memento vedete solo la tecnica e non l'anima vera del racconto: è colpa di processo di degenerazione che si sta ramificando sempre di più nel cinema moderno, che predilige la copertina patinata al vero contenuto, e se una cosa è troppo vicina alla mediocre realtà che conosciamo, perde totalmente fascino. Deve essere romanzata, confezionata, riecheggiata. È questo che mi provoca tristezza. Non la vostra opinione in sé, ma cosa si richiede al regista d'autore oggigiorno, o forse quello che gli stesso vuole presentare, è difficile da capire.
Fatto sta che Memento per quanto mi riguarda rimane il più puro esempio di tecnica passionale, totalmente funzionale allo scopo del messaggio, siamo proprio distanti dal concetto di manierismo, se tu in Memento ci vedi solo un gioco e non una denuncia [e anche qua, si può denunciare qualcosa senza scadere nella retorica fine a se stessa] me ne dispiaccio, perché ti perdi un tassello fondamentale del cinema contemporaneo. Poi francamente trovo incredibilmente pretestuoso pretendere da una storia realistica, che tratta un problema del genere, una soluzione pronta all'uso, è irreale ed arrogante. Non stiamo mica parlando di "banale" alcolismo. Il cinema dovrebbe mostrare e trasmettere una cosa, riuscire ad immedesimare chi la guarda con empatia o anche con la tecnica del paradosso, se voglio necessariamente una lunga disanima sulle disfunzioni sociali a cui può portare tale status, tanto vale che prendo in mano dei libri di psicologia e medicina, che saranno sicuramente più accurati e non cercheranno di trovare un banale compromesso tra intrattenimento e realtà. E siccome sto diventando a mia volta Malickiano, la chiudo qua con Nolan, tutto quello che volevo dire c'è e non mi serve nemmeno una risposta.
Michael Fassbender.
Ah, tocca pure a Refn, che casualmente ho citato nel wallpost. Eccezionale tratto artistico, la sua abilità nel creare contrasti in penombra e dare risalto ai giochi di luce è fenomenale, purtroppo però è anche un narratore mediocre e spesso tende a perdersi nella sua simbologia, molto Lynch wannabe.
Ultima modifica di Dragon Slayer; 17-07-2013 alle 18:39
M'illumino d'immenso.
Shepard
Mi ero promesso di non replicare ma ci casco di nuovo.
Premesso che il cinema non deve prendere posizione (quindi la denuncia non ha senso di esistere nel bel cinema) ma deve raccontare io non capisco cosa abbia di funzionale al racconto di uno che soffre di amnesia il raccontare una storia in questa maniera.
La narrazione non lineare ha senso quando si parte da una situazione e si cerca di capire da cosa sia generata mentre qua abbiamo in gran parte un avanti-indietro superfluo ai fini della narrazione. Nel dvd c'è la versione lineare e vedendola ci si rende perfettamente conto di come molti di questi salti (tutti?) siano assolutamente superflui.
Tu dici che è un grande film per come rifiuta i canoni di un genere ed un certo tipo di narrazione ma così lo sarebbe se fosse stato un film di sessant'anni fa. Per come la vedo io un esercizio simile nel 2000 non è ben poco funzionale.
Rimane un ottimo film ed è pure più sensazionale visto che è poco più di un'opera prima ma di certo non una pietra miliare.
Piuttosto riflettiamo su come l'ultimo batman sembri una presa in giro.
Dall'alto della mia ignoranza in campo cinematografico, di Nolan ho visto Memento, Inception e i Batman e mi sono piaciuti tutti.
Anzi direi che sono tra i miei preferiti.
Scusa ma sono davvero stanco di ripetere le cose, o non hai capito bene tu o mi spiego male io visto che mi basterebbe riprendere pezzi degli altri post per risponderti. Sulla roba della denuncia passo perché mi sembra una stronzata idealista. E poi ecco, è proprio l'arroganza di voler stabilire cosa ha senso e cosa no che mi irrita, significa castrare l'innovazione. Ma vabbeh, chiudiamola qua che il discorso è diventato sterile e m'annoio a leggere "Nolan manierista asettico" per 4-5 post di fila.
Sull'ultimo Batman a questo punto ho poco da dire. È un buon film d'azione con tante citazioni succose e che riesce a creare un pathos enorme che la maggior parte dei suoi colleghi si sognano, detto questo è pieno di errori di sceneggiatura, molti personaggi non riescono ad emergere o vengono castrati alla fine (Blake, Bane, Talia) e il direttore del montaggio era sotto l'effetto di acidi. Ah, alterna combattimenti fighi (Batman vs Bane 1) a combattimenti di merda (Batman vs Bane 2).
Ultima modifica di Dragon Slayer; 17-07-2013 alle 22:11
M'illumino d'immenso.
Shepard
Innanzitutto non sono io di certo uno di quelli che pensa che Nolan sia tutta tecnica visto che ancora oggi dopo più di un decennio ha delle lacune intollerabili su quel versante.
Tu quando parli di capolavoro per giustificare il montaggio dici: "Nolan non ha distrutto niente, ha preso lo stereotipo del classico thriller americano e lo ha totalmente dissezionato, rielaborandolo attraverso un complesso schema."
Ma una cosa vecchia di decenni non basta a fare un capolavoro per lo stesso motivo per cui i piani sequenza di Godard sono più rilevanti di quelli di McQueen per quanto certe scelte estetiche della nouvelle vague (e non solo ma ci siamo capiti) abbiano avuto poco seguito e ci voglia ben più abilità che per una narrazione non lineare.
Parli di destrutturazione e tutto ma è cosa vecchia. Notevole per carità ma per essere rendere un film con queste caratteristiche un capolavoro Nolan sarebbe dovuto nascere diversi decenni prima.
La regia non sono soli "giochi di luce" (cosa per cui un ruolo maggiore ha il direttore della fotografia) ma è messa in scena, tempi, composizione dell'inquadratura, durata di questa, messa a fuoco ecc. e Nolan a quasi quindici anni dal primo film non ha raggiunto lo stato dell'arte in nessuna di queste cose e non è nemmeno innovativo, figurarsi cosa poteva fare al suo primo film serio.
Fammi qualche nome di questi registi che hanno inventato la destrutturazione nel 1923, mi hai incuriosito.
Stato dell'arte poi me la dovrai spiegare. LOL
E poi non capisco la tua debole provocazione. Mi costringi a farti notare che anche la messa a fuoco e la composizione dell'inquadratura sono mansioni del direttore della fotografia, mentre i tempi e il montaggio sono appunto compiti del montatore. Il regista è colui che coordina lo staff, stabilisce come devono lavorare e infine dà l'ok, in pratica un lavoro di responsabilità visto che ci mette per primo il nome.
Ultima modifica di Dragon Slayer; 19-07-2013 alle 14:15
M'illumino d'immenso.
Shepard
Blackout di qualche anno prima fa uso abbondante di analessi ma non si limita a prendere una storia e scompigliarne l'ordine (e Ferrara è molto più abile di Nolan e lo basta vedere i registri dei due film) ma volendo andare più indietro per trovare una narrazione non lineare si può andare tranquillamente nel muto con Griffith od Eisenstein che è tra quelli che prende il cinema dell'epoca e lo rivoluziona.
Quarto potere (imho, e non solo, uno dei più grandi film di sempre) oltre a prendere numerose convenzioni dell'epoca e stravolgerle si serve di diverse analessi per raccontare, non in ordine cronologico, la vita Kane più di mezzo secolo prima di Memento e non lo fa semplicemente stravolgendo le sequenze di una storia.
Qualche tempo fa Eco scriveva di un romanzo di inizio secolo, di cui mi sfugge il nome, dove per un errore di stampa certi capitoli erano stati invertiti ed all'epoca era sembrata una scelta coraggiosa per un libro di quella tiratura.
Memento mi ricorda quel libro.
Non era una provocazione, mi limitavo a specificare.
La messa a fuoco può essere curata dal direttore della fotografia ma la sceglie il regista (ho citato quarto potere anche per quello) ed è una scelta estremamente importante.
Quando Nolan gira una scena di Inception dove è a fuoco solo il primo piano nonostante l'attenzione debba essere sia su Di Caprio che su Gordon Lewis che gli parla (e Di Caprio ascolta) il quale, poi, nonostante si avvicini, rimane solo parzialmente a fuoco la colpa dell'errore è di Nolan.
EDIT:http://www.filminstreaming.co/stuff/...tion/1-1-0-356
1:08:40
La composizione dell'inquadratura invece è esclusiva responsabilità de regista che deve scegliere cosa deve esserci e come e non capisco cosa centri il direttore della fotografia.
Ultima modifica di John Fitzgerald Gianni; 19-07-2013 alle 15:12
Ah beh, ma se tu per "destrutturazione" intendi un qualsiasi tipo di narrazione non cronologicamente lineare temo proprio che non ci siamo capiti. L'analessi e la prolessi sono l'abc del bagaglio di uno sceneggiatore/scrittore/quello che ti pare, ancor più della narrazione ad incrocio, ce ne sono a centinaia di film così e ci mancherebbe.
No, la destrutturazione è un fenomeno nato circa negli anni '90 e comporta proprio l'annullamento di queste tecniche statiche e collaudate per creare un flusso continuo, dissezionando il normale montaggio del film e quindi rielaborando quelli che consideriamo proprio i normali schemi narrativi. E sì, è innovazione, altroché se lo è, parliamo del fenomeno cinematografico più importante degli ultimi 20 anni. Ognuno poi ha il suo modo di destrutturare un film, c'è Lynch che ti crea loop e distrugge totalmente la narrativa a due piani, Fincher che ti stratifica il film unendo due chiavi narrative in una, Nolan appunto che gioca con la prospettiva in prima persona dello spettatore. È anche difficile da spiegare perché sono tecniche molto personali, ma fidati, stiamo parlando di tutt'altro. I flashback sono proprio il materiale classico che viene preso in analisi da questi registi. Memento fa parte di questo movimento, piaccia o no. Poi che non ti interessi, che sia troppo radicale, che tu preferisca la solidità dei canoni che sorreggono l'industria cinematografica da almeno 80 anni è un altro discorso.
Mi hanno ingannato le virgolette.
COmunque no, stai commettendo un errore concettuale: il regista non è necessariamente l'addetto alla cinepresa. Il director, che in inglese rende sicuramente meglio, è colui che ha l'ultima parola su ogni aspetto del set, quindi la messa in fuoco, le luci, la scenografia, l'interpretazione degli attori, la colonna sonora, il montaggio ecc. Non è che esistano errori parziali e altri totali, il director deve coordinare tutti i suoi collaboratori, deve verificare appunto la messa a fuoco e l'illuminazione che il direttore della fotografia stabilisce in primo luogo, deve dare direttive ai costumisti, agli attori, deve verificare che la colonna sonora corrisponda alle sue esigenze, deve lavorare a fianco del montatore per stabilire il ritmo, deve anche fare da tramite per i produttori, insomma deve prendersi la responsabilità su TUTTO ciò che accade dietro le quinte. Capirai quindi che diventa difficile capire dove stia l'errore diretto del regista e dove invece quello di un suo sottoposto, per questo ci si limita generalmente a parlare vagamente di "regia", perché se non stai dentro il set non puoi comprendere i disagi, le scelte, l'imposizione del direttore ecc. E sì, la composizione dell'inquadratura rientra sempre nel campo della fotografia, quindi è sempre quello il campo d'esame.
Il regista non è che sceglie alcune cose e altre no, deve dare l'autorizzazione su tutto, poi ci sono registi che si limitano a dirigere lo staff in modo un po' esterno, chi invece preferisce arrangiarsi su molti aspetti, tipo Kubrick che a volte ha fatto anche il direttore della fotografia se non sbaglio. È una spartizione dei compiti spesso arbitraria, l'unica cosa che c'è da sapere è che il risultato finale porta il suo nome, e puoi criticarlo quindi per tutto, dalla valorizzazione degli attori ai tanto amati giochi di luce.
Poi chiaro che se i produttori fanno pressioni e non hai un nome di rilievo ti devi adeguare alle loro richieste, gli investitori hanno il coltello dalla parte del manico.
Faccio questa pappardella perché appunto troppo spesso si pensa al regista come quello che lavora sulla cinepresa, ma è un discorso molto più complicato.
Comunque vediamo di non divagare troppo.
Fassbender penso abbia un talento recitativo mostruoso e Hunger è uno dei miei film preferiti negli ultimi anni, tuttavia ora si sta chiudendo troppo in una dimensione manieristica, ci vedo davvero tanto mestiere e poco cuore. Spero che riesca a trovare qualche regista in grado di scioglierlo un po' come fece Tarantino, di sicuro Cronenberg e Scott non sono le persone adatte.
Ultima modifica di Dragon Slayer; 19-07-2013 alle 15:42
M'illumino d'immenso.
Shepard