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  1. #11
    Ho le Palle Piene L'avatar di VirusImpazzito
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    Grazie Calò. Direi di proseguire la storia. Il titolo del prossimo capitolo è:

    Cap. 8 - Alle soglie della percezione.

    Vegeta parlò ancora ai suoi nemici. «Vi ringrazio, comunque. Era da diverso tempo che non combattevo... anche se, essendo voi molto più scarsi di me, non siete dei nemici che possano darmi dei grattacapi! Siete stati sfortunati, però! Fino a meno di un anno fa sarei stato un avversario alla vostra portata, mentre adesso...»
    «“Molto più scarsi?”» ripeté Peyote. «Bastardo! Come ti permetti...!»
    «Dobbiamo essere onesti, capo Peyote... anche perché lui è un Saiyan; per questo la sua potenza è molto elevata e non potrà fare altro che accrescersi, in futuro...» commentò demoralizzato Zabov.
    «Puttanate! Stronzate! Dammi il tempo di procurargli una bella allucinazione, amico mio, e vedremo un po' chi è che comanda qua...»
    «Forse non è un'idea sbagliata. Tutto dipende dal contenuto della visione che allucinerà la mente del Saiyan: lei può innescarla, ma dopo non può più controllarla.»
    «Chi se ne frega... l'importante è che i suoi sensi alterati gli impediscano di combattere! A quel punto, non sarà mica un'impresa stenderlo!»
    «Sarà... io ho ancora qualche dubbio» commentò scettico ma, davanti broncio nervoso del suo boss, dovette rassegnarsi. «…ad ogni modo è lei che comanda e non ho intenzione di contrastarla.»
    “Questo è un guerriero contro cui non possiamo competere, altroché! Se non avessi il coraggio di riconoscerlo davanti a me stesso, andrei incontro ad una fine pessima!” pensò fra sé il capo del Peyote Team.
    «Rimane il fatto che quella scimmia è più veloce di noi: ora come ora, non potrei mettergli le mani addosso. Ad ogni modo, credo che Kapirinha stia per arrivare. Attenderemo il suo arrivo e poi sperimenteremo un po' i nostri nuovi poteri. Hai qualche idea a riguardo?»
    «Sissignore. Credo che la soluzione migliore sia quella di...» ed iniziò ad esporre il piano al capo avvicinandosi e abbassando il volume della voce.
    Vegeta intervenne, vedendoli mormorare. «State complottando contro di me, vero? Vi lascerò fare, perché credo che questo scontro a senso unico possa diventare più interessante!»
    Di punto in bianco, videro avvicinarsi da lontano Kapirinha. «Dobbiamo agire in fretta! Adesso tu e Zabov dovrete cedermi la vostra energia! Sbrigati!» comandò nervosamente il leader.
    «Sissignore!» rispose la ragazza portandosi alle spalle del suo boss insieme al suo compagno di squadra. I due subordinati poggiarono le mani sulle spalle del loro capo e gli cedettero gran parte della loro energia. Un alone di energia trasparente, che rendeva l'aria ondulata, avvolgeva le loro braccia e penetrava nelle spalle del destinatario.
    «Allora ci avevo visto giusto! Anche voi sapete gestire la vostra aura! I soldati di Freezer non ne erano capaci, e io stesso inizialmente ero come gli altri! Sono piacevolmente sorpreso, bravi!» li schernì Vegeta, non senza un'ombra di sincera meraviglia.
    Mentre l'energia veniva trasferita, Peyote spiegò: «Non è da molto che ne siamo capaci... Hai mai sentito dire che tutti noi usiamo solo una piccola percentuale delle nostre facoltà mentali? La vecchietta con il suo potere non ci ha regalato solo una grande forza, ma anche delle abilità che prima non conoscevamo completamente... quindi ti conviene stare in campana, babbeo!»
    «Pensala come vuoi... tanto questo trucchetto non ti cambia la faccia da scemo che hai...»
    L'operazione fu rapidamente conclusa e Peyote era divenuto nettamente più potente; i muscoli erano più possenti e gonfi, solcati da vene pulsanti in evidenza; aveva riacquistato la sua espressione spavalda in viso. Si passò all'indietro una mano fra i capelli, riavviandoseli. «Sono pronto a combattere alla massima potenza. Ora ti farò passare questa dannata spiritosaggine della minchia che ti ritrovi!» Detto ciò, si tolse il guanto destro, lasciando scoperta la mano, e fece scattare dei lunghi artigli neri dalla forma uncinata.
    Kapirinha si mise a saltellare tifando in maniera totalmente esaltata: «Sì, capo! Metta K.O. quell'antipatico testa a carciofo!» Mentre era in visibilio per la forza del suo leader, la componente femminile del Peyote Team si sentì picchiettare sulla spalla. Si voltò e rivide Kodinya, totalmente sana anche se impolverata, graffiata e un po' ammaccata, ma linguacciuta come sempre: «Ehi, fatina buona del cazzo... tu te la stavi facendo con me! Non è stato carino da parte tua lasciarmi sola sul campo di battaglia!». Come chiosa finale, le mollò un pugno poderoso di quelli che si ricordavano a vita, sbalzandola indietro di centinaia di metri.
    «Non usare questi doppi sensi con me, nasona spilungona! Non mi interessi! E poi non eri morta? Come hai potuto salvarti dal mio attacco??»
    «Non ci arrivi da sola? Avresti potuto almeno accertare che fossi morta... invece ho fatto solo finta, deficiente! Magari non ti interesso (e ciò vuol dire che non hai buon gusto sessuale), ma anche sul piano combattivo sei poco in gamba... manchi di accortezza. Con il mio Garrick Cannon sono riuscita ad arginare e ridurre l'effetto di quel tuo colpo sgargiante! Non l'ho preso in pieno, per fortuna!»
    «Oddio, che errore dozzinale... che scema che sono...»
    «L'importante è ammetterlo! È un peccato massacrare una bella fighetta come te... però hai detto che non ti interesso, e siccome non posso costringerti a farci le coccole...» concluse ironicamente. «Non so che ti sia successo adesso, però non sei più al livello di prima, lo leggo dallo scouter... E, poiché la situazione sembra si sia capovolta a tuo sfavore, preparati a ricevere tutto quello che ti devo, con tanto di interessi!» concluse con un inquietante sorriso compiaciuto. Dopodiché, iniziò subito a picchiarla.

    I tre maschi guardavano incuriositi le prime battute dello scontro, restando senza parole. Poi si ricordarono che erano interessati da altri pensieri.
    «Sappi» precisò Zabov, rinfrancato dall'ottimo stato fisico in cui si trovava il suo capo «che credo di aver intuito il tuo trucchetto di prima. Modificavi la tua aura repentinamente al momento opportuno, concentrando la tua energia in un unico colpo; in questo modo, gli scouter non evidenziavano alcun cambiamento. Ma purtroppo non potevo avere la certezza di tutto ciò, visto che non siamo ancora così esperti nell'uso di queste tecniche. È così, o sbaglio?»
    «Bravo... non sei stupido come il tuo Capo!»
    Peyote, chiamato in causa, rimbrottò: «Morditi la lingua, stronzo! Zabov, per stavolta sorvolerò sul fatto che hai parlato senza chiedermi il permesso! Sono troppo contento perché adesso le suonerò a questo pirla!»
    Zabov si portò davanti a Vegeta, per distrarlo, pur senza sapere cosa fare di preciso, visto che ormai era quasi a corto di energia.
    «Cosa vorresti fare, grugno blu? Se già non riuscivi prima ad attaccarmi, figuriamoci adesso...!» rise Vegeta.
    «Come mi hai chiamato?» ribatté Zabov con viso stupito e insieme ferito.
    «Grugno Blu! Ti piace essere chiamato grugno blu?» ripeté provocatoriamente Vegeta, compiacendosi per la propria creatività. Aveva appena inventato quell'ingiuria.
    «Dannato bastardo... come fai a conoscere questo dannato insulto? Porco!» chiosò con sdegno l'alieno dalla pelle blu.
    «Eh? Ma se l'ho appena inventato...!»
    «Quei porci del tuo pianeta l'hanno usato mille volte contro i miei connazionali... ma tu all'epoca non eri neanche nato...» spiegò Zabov sempre più furioso, rievocando nella propria mente quegli sgradevoli ricordi d'infanzia.
    «Allora, devo averlo reinventato inconsapevolmente!»
    «Siete bravi voi Saiyan a dileggiare le altre razze...» proseguì con calma l'alieno più maturo. Zabov lo fissava, illividito dal rancore; lo avrebbe pugnalato con lo sguardo, se avesse potuto. «Ma a me piacerebbe vedere come reagiresti, Vegeta, se un alieno di un'altra razza o – peggio ancora - un Saiyan più forte, uno della tua stessa razza, ti trattasse come tu tratti noi... mi piacerebbe vederti in preda al rammarico, alla costernazione, alla disperazione.»
    Ultima modifica di VirusImpazzito; 18-05-2013 alle 19:15

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