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  • Io amo l'Italia - Magdi Cristiano Allam

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  • Rivoluzione Civile - Ingroia

    3 4.00%
  • Lega Nord - Maroni

    0 0%
  • Moderati in Rivoluzione - Samorì

    0 0%
  • Il Popolo delle Libertà - Berlusconi

    1 1.33%
  • La Destra - Storace

    0 0%
  • Fratelli d'Italia - Centrodestra Nazionale

    0 0%
  • Movimento Cinque Stelle - Beppe Grillo

    23 30.67%
  • Partito Democratico

    16 21.33%
  • Sinistra Ecologia Livertà - Vendola

    8 10.67%
  • Diritti e Libertà - Centro Democratico

    0 0%
  • Forza Nuova

    0 0%
  • Partito Comunista dei Lavoratori

    2 2.67%
  • Fare per Fermare il Declino

    4 5.33%
  • Con Monti per l'Italia

    12 16.00%
  • Futuro e Libertà - Fini

    0 0%
  • Unione di Centro - Casini

    0 0%
  • Partito Socialista Italiano

    0 0%
  • Altro (specificare)

    0 0%
  • Astenuto

    6 8.00%
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  1. #11
    Senior Member L'avatar di Andrew Clemence
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    Citazione Originariamente Scritto da blackhawk Visualizza Messaggio
    Sono OT, però sono sicuro che questo articolo ti potrebbe interessare!

    http://www.ilfattoquotidiano.it/2013...omisti/568691/

    Che ne pensi?
    Che la tipica polemica.... Prende una ricerca di correlazione tra debito pubblico e prosperità e fa finta che il debito pubblico sia l'unica grandezza che determina l'aumento del Pil.
    L'articolo è scritto in maniera tendenziosa, e spinge il lettore a pensare che lo studio debito pubblico ====> aumento pil sia vero così com'è e applicabile alla realtà. Peccato che i modelli macroeconomici possono spiegare una variabile o due per volta, e non certo tutto il sistema. Se si riuscisse a ingabbiare il sistema in un modello non avremmo più problemi. Pertanto se lo studio è valido o meno non cambia un piffero, perché vuol solo dire che in un determinato contesto (la base, le regole e le condizioni del modello) il debito influisce o meno negativamente. Ciò rende valido il ragionamento solo inserito in un quadro più complesso.
    L'articolo fa palesemente finta che tale modello abbia ricadute immediate sul mondo reale, o che tali misurazioni (come ammette velatamente l'autore) non siano minimamente valide, quando invece è la dimostrazione ad essere errata se non ho male inteso.
    Per estremizzare: vuoi che conti qualcosa l'ammontare del debito in uno stato in guerra rispetto alla crescita del pil? Quello che il giornalista (sempre che sia vero) cita, è un semplicissimo dibattito accademico che non porta a nulla di immediatamente applicabile. Insomma non ho tanta voglia di perdermi nei meandri, ma il dibattito tra chi è a favore dell'investimento pubblico e chi è contro, è vecchio quanto il cucco, e fino alle recenti sveglie, vincevano sempre quelli a favore. Ora c'è solo un po di resistenza al cambiamento. La verità è che l'austerità è sempre una buona cosa. Ma austerità intesa come eliminazione dello spreco. Investire è sempre buona cosa. Ma investire nel futuro. E smettiamola di parlare di austerità con una mano sul pc e l'altra sull' iphone che mi vien da ridere...
    Attualmente in Italia si rischia l'avvitamento, ma la situazione sta diventando grave non perché siamo spacciati, ma perché non siamo in grado di reagire. Il debito è dominabile.
    Ultima modifica di Andrew Clemence; 20-04-2013 alle 22:44

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