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  1. #11
    Senior Member L'avatar di Dargil
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    <<Joker?>>
    Lui la attir&#242; a s&#233;, togliendole lentamente il martello di mano e gettandolo lontano. Petto contro petto, porse le braccia come se stessero per danzare.
    <<Harley, Harley, Harley Quinn. Che cosa devo fare con te?>> iniziando una lieve giravolta, con lei che accompagnava i suoi passi di ballo. Non molto lontano, si sentirono delle sirene.
    <<Cosa c’&#232;? Ho sbagliato qualcosa?>> chiese lei con una faccia infantile.
    <<Oh no, sei stata bravissima. Anche troppo.>> facendo andare avanti le giravolte.
    <<C’&#232; solo questo problema, e spero tu possa capirmi.>> finendo la giravolta e lasciandola andare in un lieve trotterellare, tenendole sempre la mano. Finiti i suoi giri, si trov&#242; sul bordo del tetto, tenuta di peso solo da Joker.
    <<Ho avuto quest’immagine, di te ed una vita non ordinaria. C’&#232; un alto potenziale nascosto sotto quel viso bambinesco, ma il dubbio mi assilla. Tu chi sei?>>
    Harley, che non riusciva a capire che cosa intendesse, disse <<Harley Quinn, me l’hai dato tu quel nome. Io sono parte di te, siamo insieme, si?>>
    Joker rise a conati <<Ecco a che cosa mi riferivo. Ti ricordi cosa mi hai detto una settimana fa? Te lo dico io. Hai detto di capirmi. Pensi che avere subito degli abusi da piccola ti dia la facolt&#224; di indossare vestiti sporchi di sangue, o di truccarti la faccia come una sgualdrina?>> Harley non capiva.
    <<Guarda la mia faccia, ad esempio>> disse in tono quasi rabbioso <<Te l’ho detto come mi sono fatto queste cicatrici? No, e nel caso te lo dicessi, sarebbe soltanto una di tante storie.>> la voce gli si abbass&#242; di volume, assumendo un tono serio <<Se vuoi avere per forza un passato, allora farai meglio ad avere pi&#249; opzioni possibili. Oh, piccola Harley, credi davvero che l’avere avuto qualche brutta giornata ti conceda il diritto di essere ci&#242; che sei diventata durante la nostra luna di miele ad Arkham? Non importa cosa ti sia successo o come, quella maschera continuer&#224; a sbiadire e dietro ci sar&#224; sempre e solo Harleen Quinzel, o qualsiasi sia il tuo vero nome. Non riesci a liberarti del tuo passato e pensi di poterti affidare a me per questo. Liberatene, cancellalo, se proprio vuoi diventare Harley Quinn. Altrimenti torna nella discarica, perch&#233; non sei poi tanto diversa da quella bambola trovata da piccola: un semplice pupazzo senza volont&#224;.>>
    Harley piangeva <<Ma io ti amo>>
    Joker assunse un’espressione melodrammatica, alzando la testa come per guardarla dall’alto al basso, con un tono di voce quasi grave
    <<Oh, ma lo so, certo che lo so! Ed &#232; per amore che lo faccio.>>
    Lasci&#242; scivolare lentamente la mano di lei, poco a poco. Continuava a fissarla negli occhi, per la prima volta cos&#236; sinceri ed innocenti. C’era davvero del potenziale.
    Arrivato all’orlo delle dita, lasci&#242; la presa.
    Poi le strinse di nuovo la mano. La tir&#242; verso di s&#233; e le diede un destro in pieno viso. Lei croll&#242; a terra, svenuta. Dopo un istante di silenzio, Joker tir&#242; un lungo sospiro. Si gir&#242; verso Batman, o quello che gli aveva rubato il costume. Cos&#236; inesperto, cos&#236; arrabbiato. Solo una stupida come Harley poteva credere che fosse il vero Batman. Gli and&#242; vicino, e si sedette a gambe incrociate. Ma volle crederci fino alla fine. Volle credere che fosse Batman, l'unica persona capace di completarlo, di occupargli i pensieri durante le notti solitarie, di portargli felicit&#224; quando si trovava in mezzo a pazzi con la bava alla bocca e quando, ogni tanto, di farlo ridere quando le guardie lo picchiavano urlandogli di essere un mostro. Quelle botte non gli facevano il minimo effetto, o almeno, non lo stesso effetto che aveva quando veniva picchiato dal vigilante in nero. Sperava per davvero, in una dimensione ingenua quanto l'amore di Harley, che quel balordo fosse il vero Batman che tanto amava. Il ragazzo era sveglio, piuttosto stordito, ma pur sempre sveglio. Alz&#242; la testa, e nel compiere il movimento gli cadde il cappuccio. Una frazione cos&#236; semplice e simile che sembrava il cuore di Joker in quell'istante, nell'assistere alla scena.
    Peccato, pens&#242;.
    Joker lo fiss&#242; nostalgico.
    <<9 anni di assenza e l’unica cosa che Gotham sa offrire sono delle copie. Immagino che avessimo ragione entrambi, io e Batman.>> scoppiando a ridere di gusto. O di amarezza, non era cos&#236; concreto. Le risate erano a singhiozzi e poco controllate. Continu&#242; a ridere cadendo all’indietro. Con gli occhi rivolti al cielo, il suo ghigno risuon&#242; in tutto il tetto. La polizia sfond&#242; la porta, giusto in tempo per urlare l’avvertimento prima che quel ragazzino vestito da pipistrello si alzasse malamente per sparire nel buio. Joker venne afferrato, ma continuava a ridere. Lo trascinarono per le spalle, coi le gambe a terra. Il sudore gli aveva fatto sciogliere lievemente il trucco, facendo cadere una goccia di nero sulla cicatrice, che provata dall’umidit&#224;, aveva fatto colare una lacrima nera. Joker guard&#242; ci&#242; che rimaneva del mondo esterno. Una donna svenuta per terra e come sfondo Gotham abbagliata dal fascio di luce di Batman. Gli occhi assunsero un’espressione nostalgica ma sollevata. Stava per tornare a casa.
    Questa volta per sempre.
    Ultima modifica di Dargil; 26-09-2012 alle 19:53

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