"Papà...."
Tutto avvenne in un lampo. Di punto in bianco l'essere iniziò a correre in direzione di Haruko. Hideo lasciò il braccio della bambina e le ordinò di tapparsi le orecchie. Dopodichè il dito dell'uomo premette senza la minima esitazione il duro grilletto del fucile. Il lungo proiettile perforò il ventre del mostro con una forza tale da spostarlo di qualche metro.
Ansimando per lo sforzo e lo spavento Hideo si appoggiò ad una delle pareti della stanza. Non riusciva a distogliere lo sguardo dalla rivoltante carcassa presente sul pavimento. Le viscere di quella creatura erano ben visibili e in circostanze diverse l'uomo non avrebbe esitato a vomitare di fronte ad un tale spettacolo. Ma le esperienze degli ultimi giorni lo avevano decisamente temprato.
Con gli occhi pieni di lacrime Haruko si avvicinò lentamente al cadavere del padre.
Hideo non la fermò. Ormai il pericolo era passato ed era giusto che la piccola piangesse la scomparsa del suo genitore.
La giovane si inginocchiò vicino alla testa del padre e con una delle sue piccole mani iniziò ad accarezzare dolcemente i suoi capelli. Le lacrime colavano copiose dal suo volto, macchiando l'una dopo l'altra la maglietta del genitore.
Fu Hideo il primo ad accorgersi che qualcosa non andava. La testa del mostro reagiva al tocco di Haruko muovendosi lentamente.
-No....Quel coso dovrebbe essere morto...!"
"Haruko! Allontanati da lì!"
Troppo tardi. Con uno scatto fulmineo l'essere si avventò sulla bambina e, prima che Hideo potesse fare qualcosa, le morse due volte il braccio sinistro
In preda ad una furia cieca Hideo si avvicinò a passi svelti all'infetto e colpendolo ripetutamente col fucile lo indusse a spostarsi da Haruko.
"Come hai osato farle del male, bastardo?!"
Dopo aver pronunciato quelle parole l'uomo puntò la canna del fucile verso la testa di quello che fino a pochi giorni prima era un amorevole padre di famiglia. La distanza tra di loro era di pochi centimetri. Non poteva mancarlo.
BANG
Il cranio della creatura esplose in tanti piccoli frammenti.
-....E' finita...- pensò Hideo. La spalla destra gli faceva male per colpa del violento rinculo, ma in quel momento non gli interessava. Doveva sincerarsi delle condizioni di Haruko, anche se sapeva perfettamente che non potevano essere positive.
La bambina era accasciata a terra, non molto distante dal padre. Il suo braccio sinistro era in condizioni a dir poco terribili. I due morsi avevano scavato in profondita nella tenera carne, arrivando a causare la rottura di numerosi vasi sanguigni. Intorno a lei era infatti presente una larga pozza vermiglia.
Hideo sapeva che dopo il morso di un infetto, un individuo adulto iniziava lentamente a perdere le proprie facoltà intellettive. Quel giorno si rese conto che nei bambini il processo si verifica con una rapidità di gran lunga maggiore.
"....Il cane scava nel corpo...Nel corpo..."
-Frasi sconnesse...E' un brutto segno-
Vedere Haruko in quelle condizioni faceva venire ad Hideo una voglia irrefrenabile di scoppiare a piangere. Nonostante la conoscesse solamente da poche ore, l'uomo si era in qualche modo affezionato alla bambina.
-Con tutto il sangue che ha perso dubito che vivrà ancora a lungo...E forse prima della morte farà pure in tempo a trasformarsi in una di loro...-
Fu in quel momento che Hideo si rese conto di poter fare solo un'ultima cosa per aiutarla. Col fucile ben stretto tra le mani l'uomo si posizionò a breve distanza dalla testa della giovane.
Haruko nel frattempo continuava a delirare. Di tanto in tanto sembrava urlare per il dolore e quando lo faceva batteva con forza il braccio sano per terra.
-Sta soffrendo terribilmente...-
"Papà....Compito andato bene...Contento?"
Per quella che sperava essere l'ultima volta in quella giornata, Hideo puntò il fucile in direzione della testa di un altro essere umano. In direzione della testa di Haruko.
"Cartoni animati....Eroe...Cartoni...."
BANG
"Hai proprio ragione, Haruko. Io sono un eroe...proprio come quelli dei cartoni animati."