
Originariamente Scritto da
sentinel
Beh se parli di essere oggetto di predicati è decisamente una visione troppo aristotelica che con Parmenide ci incastra poco o nulla. Se invece intendi "che predica", è proprio contro la filosofia parmenidea. Se intendi ancora invece predicativo nel senso grammaticale del termine (quindi come verbo) allora si possono capire le perplessità. Ma dovevi partire da due concetti: una lingua molto diversa, il greco (ho qui il frammento sottomano e passa in maniera abbastanza disinvolta tra estin, eonti e altre forme), che ha un lessico molto più adatto a veicolare questi concetti, che in italiano non rendono molto bene, e il fatto che Parmenide non consideri proprio l'essere dal punto di vista verbale (che è qualcosa di estremamente posteriore, Aristotele e Stoici), ma solo da quello ontologico.