Beh il tipo ha ragione su tutta la linea e io ho anche un idea sul perché il sacchismo esasperato è diventanto un diktat per gli allenatori italiani. Ormai sappiamo che di soldi ce ne sono pochi e la maggior entrata è data dai diritti tv, più la champions per chi la fa, molte squadre hanno mezzi limitati e quindi il risultato è la cosa più importante, non fare risultato non è solo una sconfitta sportiva, ma è una tragedia economica, questo vuol dire che se c'è un modo che mi assicura il risultato io lo prendo, e questo modo è quello di sacrificare bel gioco e fantasia e preferire pragmatismo e cinismo. Solo noi preferiamo le seconde alle prime, anche per cultura.
Noi a Roma abbiamo avuto uno dei pochi allenatori che ha fatto vedere del bel calcio in Italia negli ultimi anni, e parlo di Spalletti, calcio fatto di schemi sì, ma anche invenzione dei singoli, e soprattutto un calcio dispendioso, che con una rosa come quella della Roma ha portato pochi risultati, perché davanti avevi una squadra come l'Inter che oltre ad avere una rosa lunga tre squadre, era anche molto molto pragmatica e cinica. Noi l'abbiamo pagato con una stagione fallimentare, dopo aver sfiorato uno Scudetto (perso come tutti sappiamo). Arrivato Ranieri, tutti pensavamo di non vedere più quel calcio, di vedere una Roma stile Juve, ovvero pragmatica, cinica e bruttina. Per fortuna così non è stato, certo non era la Roma di Spalletti, ha vinto partite giocando male, ma in generale la qualità è stata alta, e alla fine cosa abbiamo vinto? Niente. Il Milan do samba ha retto mezza stagione, la Samp con un solo giocatore di fantasia e 10 lavoratori ha fatto un risultato straordinario, il bel Bari di Ventura nemmeno vicino all'Europa League. Viste queste premesse è normale che poi si prediliga il risultato al gioco. Ci vorrebbe più coraggio, l'altro giorno leggevo un'intervista a Montella, ora allenatore dei giovanissimi della Roma arrivati in finale di campionato, e lui ha dimostrato ciò che c'è scritto nell'articolo, lui formatosi nel periodo pre-sacchiano, diceva che a quell'età non bisogna pensare alla tattica, ma a divertirsi, e che tra un giocatore che butta la palla in tribuna e non rischia un contropiede, con uno che fa un dribbling e lo sbaglia, facendo partire il contropiede avversario, fa giocare sempre il secondo. Ce ne fossero di allenatori delle giovanili così...
Io mi chiedo, ma la Juve ce l'ha con Giovinco? L'hanno ripreso dall'Empoli dopo una stagione straordinaria e l'hanno piazzato in panchina, quando ha giocato ha quasi sempre fatto bene, addirittura quest'anno gli è sempre stato preferito Diego, e ancora non se ne va? Secondo me se fatto giocare quello da una pista a Cassano e Balotelli messi insieme altroché, eppure tutti se ne sono dimenticati. Se questo è l'andazzo è normale che poi non ci siano più fenomeni. Mi dispiace anche per Cerci, uno che a stare parcheggiato in panchina sta perdendo tempo, perché sulla fascia è uno che arriva, punta e salta, cosa rara in serie A di questi tempi. Spero che Ranieri (che poi è lo stesso che teneva in panchina Giovinco) cominci a farlo giocare di più, perché oltre ad essere importante per noi, lo può essere anche per la nazionale.