Il classico film da pizza con amici insomma![]()
Il classico film da pizza con amici insomma![]()
Spoiler:
Ahaha, brilliant, fucking brilliant. I Coen mi piacciono tantissimo, in particolare (anche se è il loro marchio di fabbrica, in alcuni film si nota più che in altri) quando fanno quei film in cui non succede assolutamente niente di concreto, in cui i personaggi sono catapultati in mezzo a vicende su cui non hanno il controllo, vicende senza senso peraltro. La poetica di BAR è sintetizzata nel discorso finale del pezzo grosso della CIA. Cosa abbiamo imparato, si chiede. Niente, si risponde, non abbiamo imparato niente...forse abbiamo imparato che non dobbiamo farlo più...ma non fare più cosa?
E in effetti il film ci offre un campionario di personaggi squinternati (ok Pitt, ma trovo che Clooney sia assolutamente superbo...quando mostra la sua strepitosa sedia fallica è stato talmente inaspettato che non sono nemmeno riuscito a ridere subito) che pensano di trovarsi coinvolti in una spy story che nemmeno in Mission Impossible, quando invece è praticamente tutto frutto della loro fantasia. I Coen ci marciano, con una regia che riprende e scimmiotta i clichè dei film di spionaggio, ridendosela di gusto dietro la macchina da presa. Come al solito però i due danno il meglio di sè non tanto alla regia quando nella sceneggiatura. I personaggi, oltre che squinternati, sono anche approfonditi con pochi piccoli, ma decisivi, tocchi. L'agente della CIA che si è "dimesso" e che NON ha un problema col bere, la donna in crisi di mezza età che quasi tira su un caso diplomatico solo per ottenere i soldi per un intervento di chirurgia plastica, il povero e mediocre proprietario di una palestra...tutti che affollano la scena con ruoli essenziali e inutili al tempo stesso.
E il fatto che durante il film non succeda niente non vuol dire che sia noioso, anzi. La storia si snoda in maniera così imprevedibile, quasi casuale, che l'attenzione resta costantemente vigile nel tentativo (inutile) di capire cosa succederà nella scena successiva.
Bravi i Coen. Fanno film con una regolarità impressionante eppure riescono a essere sempre originali e a reinventarsi (pur all'interno di stilemi ormai ben definiti)..speriamo che duri.
Visti qualche giorno fa, ma vabbè.
Non aspettandomi niente posso dire di essere rimasto soddisfatto, perchè il film non da assolutamente niente, o quantomeno niente che non sia già stato ampiamente approfondito, sfruttato, abusato o riciclato dall'industria del cartoon digitale e non. In fin dei conti, l'idea di un film sulle invasioni aliene al contrario era carina, così come simpatici sono i primi minuti. Ma dal momento in cui subenta l'incomodo dell'umano, le relazioni interpersonali, la trama e lo svolgersi degli eventi diventano incredibilmente veloci ed abbozzati, a tratti frettolosi e spartani, e sempre strutturati, sembra, affinchè ne possa uscire una citazione, qui per la maggiore forzate e prive di gusto od originalità.
In campo tecnico il risultato è buono, ma i limiti sono tutti insiti nel design artistico. Alieni come una variante di Shrek, il robottino che rimanda immancabilmente a Wall-E, e tutta un'iconografia che ormai sa di vecchio. Gli anni '50-'60 in salsa aliena non dicono poi tanto, proprio perchè ormai privi di sorprese e snocciolati fino al midollo. Così come non dice molto la parodia dei movimenti hippie e delle proteste sociali, o la musica e i balli o anche solo il design delle automobili e dei vestiti. Tutto soffre di vecchiaia precoce, di piattezza quasi contagiosa, di originalità neppure sfiorata. Piuttosto che vedersi il riciclaggio di tante cose già ampiamente viste e dibattute, tanto vale rivedersi gli originali, e lasciare questo mediocre film d'animazione dov'è.
VOTO: 5
Un film bello e crudele, ma che comunque ho sentito molto personale e vero. Non ci si è limitati a dare una cronaca di questi fantomatici 500 giorni, ma si è costruito un mosaico impressionista, con tasselli che si sovrappongono, che tornano indietro e partono all'avanti in carica, formando una sceneggiatura discontinua e vibrante che tiene attaccati, appassiona e coinvolge. E' anche vero che è un film molto breve, ma di contrasto la semplicità del narrare, quell'atmosfera così dolce di ingenuità che cala nella delusione, e che passo dopo passo mostra i cambiamenti e la maturazione acquisiti dal protagonista senza mai gracchiare in salti presuntuosi, trovate retoriche o moralismo spicciolo (tutte cose di cui è, fortunatamente, sprovvisto), senza mai andare a sforare in quei luoghi comuni tipici delle commedie romantiche ma sempre seguendo la storia dal punto di vista un po' banale della coppia in sè (banalità che crea magistralmente una simbiosi perfetta tra lo spettatore e quella stessa coppia: l'emulazione del film porno; l'inseguimento all'IKEA, e poi il cinema, le notti insonni e, insomma, tutto quello che fa senza vergogna, o almeno presumibilmente, una coppia di innamorati), insomma... è un po' tutto questo che rende il film un prodotto d'eccezione, semplicemente bello, ingenuo ma non spensierato; felice ma non stupido; crudele ma non retorico. Una favola contemporanea fatta di tanti giorni che si inseguono e che tornano indietro, patinata e rosa oppure cupa e quasi grottesca. Come si può non ritrovarsi in un film del genere?
VOTO: 8
Un pezzo di:
VOTO: 7
bellissmo direi il film "qualcuno volò sul nido del cuculo". titolo di merda per un film bellissimo. visto a scuola, col mitico jack nicolson agli albori della sua carriera e premio oscar. se non fosse per la scuola non vedrei certe perle del cinema. eccellente film, mi dispiace ovviamente per il finale....