Fear of the Dark compreso, spero. Quell'album è una schifezza allucinante.
Mica da sottovalutare X-Factor, il disco più ingiustamente incompreso della storia dei Maiden. E' anche per l'insuccesso di questo gioiellino per molti versi sperimentale, che Harris e soci hanno abbandonato qualunque velleità residua di rinnovamento artistico e si sono buttati con gli attuali dischetti ruffiani e innocui del Dickinson-Bis.
Bah x-factor non è che mi sia piaciuto più di tanto e ovviamente fear of the dark è compreso tra gli album penosi. Tuttavia vi sono canzoni come phantom of the opera e transylvania che hanno un fascino... *.*
il nome di dickinson attira eccome...appena cambiato x factor e virtual xi sebbene validissimi hanno floppato poi tornato lui sono ritornati a vendere milioni su milioni
Eh ma non è che se vendono significa che sono di ottima qualità.
si infatti.gli ultimi lavori sono superflui
Ma perché ci sono stati lavori ultimamente![]()
Non sarà un capolavoro, ma Fear Of The Dark ha quelle 2/3 canzoni che non mi paiono penose: From Here To Eternity, Be Quick Or Be Dead...
Finiti dopo FOTD?: Brave New World non vi ha detto proprio niente? E Dance Of Death (copertina orribile a parte) non mi pare proprio da buttare via, canzoni come Montségur, No More Lies, Wildest Dreams, Gates Of Tomorrow
I fallimenti sono ben altri: No Prayer for the Dying, Virtual XI e A Matter Of Life And Death
Mah. Fear of the Dark sfoggia la buonissima title track, l'accettabile Afraid to Shoot Strangers, il riff iniziale di Be Quick or Be Dead (il resto della canzone è sorvolabile), poi tutti riempitivi. Aggiungici un Dickinson ai minimi storici di forma e di impegno (neppure in No Prayer for the Dying non era impeccabile, ma il disco in sé, preso senza troppe pretese è godibilissimo).
Virtual XI paga il fatto che le due canzoni peggiori del disco (The Angel and the Gambler e Como Estais Amigos) sono VERAMENTE brutte. Tolte quelle, hai un'ottima Futureal, una The Clansman, una When Two Worlds Collide, e in generale un album assolutamente dignitoso.
Brave New World: troppo ruffiano, troppo poco spontaneo. Le buone composizioni non mancano, citerei l'acattivante opener The Wicker Man e Out of the Silent Planet; ma il tutto si appiattisce già dopo pochi ascolti.
Dance of Death invece lo considero il vero tracollo maideniano, nessuna composizione capace di farmi minimamente sussultare, verve sotto lo zero, tre chitarre che si annullano a vicenda, un disastro completo.
Su A Matter of Life and Death non posso pronunciarmi, ho lasciato perdere in partenza.
Mah...
Dickinson era ai minimi storici dall'86 (con le prestazioni del Somewhere on Tour e con Seventh Son che, nonostante sia un CD con i controcazzi, offre una prestazione vocale molto roca e buia) fino al '91, col tour di NPFTD. Dopodiché, dopo aver curato i polipetti che gli affliggevano le corde vocali già abbastanza martoriate a causa dei non riscaldamenti fatti nei primi '80, prese lezioni di canto, recuperando man mano estensione... nel '92 ci arriva con un'estensione ottima per la sua età, difatti l'acuto iniziale di Be Quick or Be Dead (un discreto falsettone) è fatto bene e preso decentemente anche in live. Inoltre, se senti i live del periodo, nel "A real dead one" riesce ad eseguire decentemente "Where Eagles Dare" (con le opportune proporzioni, è ovvio che il live all'Hammersmith dell'83 sia irraggiungibile) oppure "Remember Tomorrow", dove alla fine esegue anche i celeberrimi acuti che metteva nei primi live dell'81. L'unica cosa che rendeva Dickinson distrutto nel fare FoTD era la svogliatezza, visto che ormai sognava la carriera solista (carriera che ha portato agli ottimi Accident of Birth, Chemical Wedding e Tyranny of Souls, ci terrei a specificare).
Quanto a Brave New World, lo ritengo davvero un buon album. Ghost of the Navigator è davvero bella e l'assolo della title track è una delle migliori opere strumentali dei Maiden.