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  1. #491
    Demente precario L'avatar di Final Goku II
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    Grazie a tutti per i complimenti!

    X GT: Corretta la descizione di Yusaku.

    X Goku Super Saiyan III: Ovviamente sono demoni anche loro, anche se nn mi sono premurato di specificarne il casato.

  2. #492
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    Bellissimo il nuovo capitolo!

  3. #493
    Senior Member L'avatar di goku super sayan III
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    Agares invece di che casato era? ho riletto velocemente qualche capitolo precedente ma non è specificato (a meno che non l'abbia visto io) dalla descrizione dovrebbe essere del fuoco o forse dell'oscurità.
    "Dici che chi è più debole dovrebbe lasciare che il più forte si prenda la sua vita? E allora... non dire un'altra parola e muori in silenzio!" Dragon Ball Adventure Ep. 90

  4. #494
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    Citazione Originariamente Scritto da goku super sayan III Visualizza Messaggio
    Agares invece di che casato era? ho riletto velocemente qualche capitolo precedente ma non è specificato (a meno che non l'abbia visto io) dalla descrizione dovrebbe essere del fuoco o forse dell'oscurità.
    Agares era un demone oscuro! (Anche se non era specificato, ma con gli sviluppi risulterà abbastanza ovvio)

  5. #495
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    EPISODIO 156: LA PIETA’

    Nel frattempo Kaiohshin e i suoi compagni proseguivano il loro viaggio attraverso la dimensione demoniaca, allo scopo di raggiungere il palazzo reale. Benché la divinità avesse una missione importante da compiere, egli non aveva potuto esimersi dal consentire a Darbula di incontrare suo figlio, salito al trono che appartenne allo stesso ex braccio destro di Babidy, affinché questi potesse rendersi conto di cosa avesse dato luogo a tutti quei cambiamenti che Darbula aveva riscontrato nel ritornare alla propria dimensione natia. Il quartetto composto dagli stessi Kaiohshin e Darbula, oltre che da Zeneyu e Pai Ku Han, volava a gran velocità attraversando quel monotono e angosciante susseguirsi di lande desolate. Non un filo d’erba cresceva su quella terra dura e spoglia, sinistramente illuminata da una luce violacea scaturita da una sorta di sole lontano. Il cielo stesso era di un tenue colorito viola tanto bizzarro e diverso rispetto a quello della dimensione terrena. Innumerevoli crepacci si erano aperti sul terreno, e sporadicamente si scorgevano montagne misteriosamente divelte e apertesi in due, come crollate su se stesse. Sporadicamente in lontananza si scorgevano dei fulmini di energia bianca abbattersi al suolo in un assordante frastuono. Non una nuvola solcava quel cielo surreale e ovunque si volgesse lo sguardo non si scorgevano altro che segni di decadenza. Darbula continuava a volgere il capo in ogni direzione, scrutando malinconicamente quello che un tempo era il suo regno, e dall’espressione che egli aveva era chiaro quanto difficile per lui fosse riconoscere quel posto. Resosi conto dello stato d’animo del proprio compagno, Kaiohshin gli si rivolse chiedendo “Qualcosa non va? Questo paesaggio mi angoscia… tutto è pervaso da un atmosfera di morte e desolazione! Tuttavia anche tu sembri turbato, malgrado tu abbia vissuto in questo luogo per gran parte della tua esistenza”. Darbula annuì “Hai ragione, Kaiohshin! Non saprei dire nemmeno io se tale turbamento è figlio della purificazione del mio spirito operata da Re Enma, che mi impedisce di continuare a provare indifferenza per l’alone di malvagità che aleggia su questo mondo, o se realmente c’è qualcosa di diverso in questa dimensione rispetto a come l’avevo lasciata! Oltre al fatto che tutti i demoni che vi vivono sembrino diventati misteriosamente più forti rispetto ad un tempo!” disse il demone redento. Fu Zeneyu a rispondere “Io non ho mai conosciuto questo luogo prima di oggi! Ma quello che posso dire è che questa dimensione manchi totalmente di un equilibrio, e che le leggi che lo dominano sono state del tutto stravolte! Lo avverto chiaramente! Questa dimensione sta collassando su se stessa. I crepacci, le montagne crollate, il continuo scatenarsi di cataclismi e l’incessante abbattersi di fulmini sulla terra sono chiaro sintomo della sofferenza di questo mondo! Ritengo che qualsiasi universo per quanto malvagio necessiti di un proprio equilibrio e un proprio ordine, ma io ho ragione di pensare che in questo luogo esso sia venuto meno!”. Darbula annuì “Penso che tu abbia ragione Zeneyu!”, per poi chinare il capo e pensare “Baldaar… figlio mio, sei forse tu la causa di tutto questo? Devo saperlo!”. Ad un tratto Pai Ku Han protese il dito in avanti indicando di avere scorto qualcosa, ed attirando su ciò l’attenzione dei propri compagni. “Guardate! Una città!” disse il guerriero del Paradiso volgendo il proprio sguardo verso un gruppo di edifici in lontananza. “Una città? Si, o meglio quello che ne rimane!” commentò Kaiohshin man mano che, avvicinandosi, ciò che in lontananza sembrava effettivamente una cittadella ma che man mano che gli edifici venivano distinti più chiaramente tradiva sempre più la propria natura di cumulo di macerie. “Che desolazione! Questa città si estende sconfinatamene per chilometri! Eppure non scorgo una sola costruzione integra!” commentò Kaiohshin con espressione rattristata dallo spettacolo che gli si presentava di fronte. In quel momento Darbula sussultò, colto da un sospetto nato dal proprio riconoscere la fisionomia di quegli edifici. “Non è possibile!” mormorò il demone per poi atterrare all’ingresso della città, rimanendo a fissare incredulo quella che un tempo doveva essere la grande porta che conduceva all’interno della stessa, focalizzando in particolare la propria attenzione su un blocco di pietra su cui era riportata la parola “Rivul”, il nome della città. “Che succede, Darbula? Ti ricorda qualcosa questo luogo?” chiese Pai Ku Han,atterrando anch’egli, assieme a Kaiohshin e Zeneyu, raggiungendo il demone. “Questa è Rivul! La capitale del territorio del casato dei demoni d’acqua! Stento a credere di rivederla in uno stato simile! Questa città ha sempre goduto della nomea di città inattaccabile! Eppure qualcuno l’ha attaccata e distrutta!” spiegò Darbula, egli stesso esterrefatto da quanto riscontrato. “Sei sicuro che sia stato qualcuno a distruggerla? Non potrebbe semplicemente essere stata una catastrofe naturale?” ipotizzò Zeneyu. Il demone scosse la testa “No, so riconoscere i segni di un attacco demoniaco… e questo ne ha tutte le caratteristiche! E poi percepisco un’impressionate aura residua che satura l’atmosfera! Segno che su questo posto si è abbattuta un’energia distruttiva che non ha assolutamente nulla di naturale! E certamente non siete ancora al corrente della cosa più impressionante!” disse Darbula. “Sarebbe?” chiese Kaiohshin, che iniziava a dare chiari segni di preoccupazione man mano che si rendeva conto dell’entità delle forze in gioco in quella situazione sempre più inquietante. “Dovete sapere che Rivul era considerata una roccaforte imprendibile anche per il fatto di essere immersa molte centinaia di metri sotto il livello dell’acqua, nelle profondità del lago Nur! Eppure, come potrete notare voi stessi, di quel lago non vi è più traccia! “ disse l’ex sovrano. “Aspetta un momento! Un lago? E dove sono le rive?” chiese Pai Ku Han guardandosi attorno. “Se tutto va bene le avremo superate senza nemmeno farci caso! In quanto devi sapere che il lago Nur era vasto quanto un oceano terrestre! Considerando questo, e il fatto che l’acqua della dimensione demoniaca ha una temperatura di ebollizione 10 volte superiore rispetto a quella dell’acqua del vostro universo, penso vi sarà chiaro che chiunque abbia fatto scomparire il lago è dotato di una potenza assolutamente incommensurabile!” spiegò Darbula. “Ma è spaventoso!” trasalì Kaiohshin. “Pensi che il responsabile sia tuo figlio?” chiese Zeneyu. “No… io credo di no! Per quando Baldaar fosse un demone estremamente forte quando l’ho lasciato per seguire Babidy… non riesco proprio a spiegarmi come potrebbe mai aver ottenuto una potenza simile! Cioè… se le mie supposizioni non sono sbagliate siamo di fronte a qualcuno il cui potere potrebbe far impallidire quello di Ananke! Il che è tutto dire, come avrete notato voi stessi…” disse Darbula. “Però… potrebbe essere anche stato il risultato di un unione di forze!” ipotizzò Pai Ku Han. “E’ esattamente quello che spero! Perché se questo fosse l’opera di un solo individuo, ci troveremmo certamente al cospetto della più spaventosa forza malvagia che mai sia esistita!” annuì Darbula.

  6. #496
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    Ad un certo punto, mentre i quattro continuavano a parlare attraversando le strade deserte qualcosa attirò l’attenzione di Zeneyu, che si voltò di scatto verso la finestra di uno degli edifici. “Che succede, Zeneyu?” chiese Kaiohshin. “Niente, mi è sembrato di aver avvertito una presenza, ma a quanto pare mi sbagliavo” rispose il guerriero divino, per poi proseguire nel cammino. “Fiuu… c’è mancato un pelo! Quello spilungone dalla pelle violacea ha davvero dei riflessi molto sviluppati! Devo stare attento! Se mi faccio scoprire poi chi lo sente padron Latan?” pensò una figura celata nell’ombra dell’edificio su cui poco prima Zeneyu aveva posato gli occhi. Qualcuno stava seguendo il gruppetto, all’insaputa del medesimo, per il volere dell’angelo caduto, nei cui piani, a quanto pareva, Kaiohshin e i suoi compagni avevano un ruolo importante, al punto da far si che essi venissero tenuti costantemente d’occhio. Il gruppetto proseguì nel proprio attraversare la città finché non giunse in quella che doveva essere la piazza centrale di Rivul. Ancor prima di mettere a fuoco le terribili immagini che si sarebbero loro palesate innanzi, i loro polmoni furono pervasi da un intenso tanfo di morte, tale da suscitare in loro una forte sensazione di nausea. Cadaveri. Una montagna di corpi dilaniati, molti dei quali talmente devastati da essere oramai ridotti ad ammassi sanguinolenti irriconoscibili nelle loro parti, era stata innalzata in quella piazza, quasi a voler rappresentare un barbaro monumento alla potenza dei vincitori che si erano spietatamente accaniti sui vinti. “E’ spaventoso! Una carneficina in piena regola!” commentò Pai Ku Han, mentre Kaiohshin, profondamente turbato nella propria sensibilità da quello spettacolo ebbe un mancamento, rischiando quasi per svenire tanto era profondo il senso di angoscia che lo attanagliava, e poco ci mancò che desse di corpo. Zeneyu non disse nulla, limitandosi ad aiutare la divinità a rimanere in piedi. “Questo non è il risultato di una battaglia! Quasi tutti i corpi qui ammucchiati sono di persone dalla scarsa forza combattiva! Questo è uno sterminio di civili!” spiegò Darbula, mantenendo un certo contegno. Del resto egli, in quanto demone non aveva alcun diritto di provare indignazione per la crudeltà altrui. Malgrado questo il suo animo era tormentato. Davvero prima che il suo cuore fosse purificato egli era davvero capace di concepire una crudeltà di tale entità? Se ciò era vero, beh… egli cominciava a dubitare fortemente che la seconda possibilità che gli era stata data fosse qualcosa da egli meritato. “Non capisco perché la cosa la sorprenda… caro il mio ex sovrano Darbula! E’ nella logica delle cose che i primi a essere soppressi siano gli esseri inutili! Chiunque abbia un potere tale da valere qualcosa può sempre tornare utile come schiavo!” disse la voce di un nuovo venuto, attirando su di se l’attenzione del quartetto. Dalla carnagione rossa e dal vestiario ornato di vistosi e letali ornamenti quali punte di ferro e lame a mezzaluna all’altezza delle spalle si poteva avvincere come si trattasse di un guerriero del casato dei demoni di fuoco, e il fatto che egli si presentasse alla testa di una nutrita schiera di altri demoni della pelle dello stesso colore tradiva la propria carica di ufficiale. “Tsk! Siamo rimasti tanto scossi dalla vista di questo scempio da distrarci! Maledizione! Abbiamo dato loro modo di circondarci!” esclamò contrariato Pai Ku Han, mentre constatava come altri demoni di fuoco stessero sopraggiungendo da tutte le vie capillari che confluivano in quel piazzale. “Sono centinaia! Possibile che nessuno di noi si sia accorto di loro!?” chiese Kaiohshin, rimproverandosi per aver abbassato la guardia in quel modo. L’unico a non sembrare turbato dalla cosa era Zeneyu, il quale si limitò ad un laconico commento “Io si”. Il sono era freddo e risoluto, quasi spaventoso, tanto che Pai Ku Han e Kaiohshin non poterono fare altro che guardarlo con sguardo intimorito. A quanto pare tutta quella malvagità stava risvegliando la collera di quell’essere divino e presso quest’ira si sarebbe manifestata in tutta la propria devastante potenza. Ignaro di aver scatenato le ire di Zeneyu, il demone che aveva parlato in precedenza si rivolse nuovamente a Darbula con tono sprezzante “Allora, razza di traditore!? Hai rinnegato la tua natura demoniaca sino al punto di…” ma egli non ebbe nemmeno il tempo di finire di parlare che Darbula scoppiò a ridere. “Hahahaha! Tieni a freno la lingua, bimbo! Dogan e Krayl potevano permettersi di giudicarmi un traditore! Ma vista la tua giovane età suppongo che il giorno in cui salì al trono tu fossi ancora a vagire nella culla! Dunque non arrogarti diritti che non ti spettano, oppure….” disse Darbula per poi scomparire con la super velocità e portarsi alle spalle del proprio avversario senza che questi avesse nemmeno il tempo di reagire, portandogli la sciabola all’altezza della gola “…io potrei prendermi la libertà di sgozzarti come un maiale, così, senza nemmeno interessarmi di chi tu sia ne perché tu ce l’abbia tanto con me! Lo trovi divertente, caro il mio soldatino ben indottrinato?” disse l’ex sovrano dei demoni, dal cui tono sembrava che egli fosse tornato il malefico diavolo di un tempo, tanto che al malcapitato che si trovava in predicato di essere giustiziato sul posto gelò il sangue, e ogni possibile replica gli morì in gola. I propositi di Darbula, qualunque essi fossero, vennero meno quando un’intimazione giunse dalla bocca di Zeneyu. “Sarò soltanto io a punire questi miserabili assassini! Voi statene fuori! Kaiohshin! Porti via gli altri con il teletrasporto! Non consiglio a nessuno di restare nei paraggi quando la mia ira si abbatterà su di loro!” disse il guerriero divino, con un tono tanto perentorio da non ammettere repliche. Darbula lasciò andare la sua potenziale vittima, e si aggrappò a Kaiohshin per essere teletrasportato lontano da quel luogo, dove Zeneyu minacciava di scatenare un vero e proprio inferno. “Hahaha! Vorresti batterci tutti da solo!? Ma siamo centinaia!” disse uno dei demoni. Per tutta risposta Zeneyu espanse la sua spaventosa aura, facendo tremare le terra e il cielo, lasciando allibiti i demoni, i quali cominciarono a muovere dei passi all’indietro. “Potete anche essere milioni per quanto mi concerne! Ma la mia decisione è irrevocabile! La vostra esistenza di mostri cessa in questo preciso momento!” tuonò Zeneyu “ESTINZIONE LUCENTE!!!”. Una colossale esplosione di energia bianca divampò tutta attorno a Zeneyu, espandendosi per chilometri e chilometri, travolgendo chiunque si trovasse in quello sconfinato raggio di azione. Di Rivul non era rimasto più nulla se non un cratere profondo decine di metri, e dell’esercito di demoni che stanziava nella città non restava nemmeno la polvere. L’attacco di Zeneyu era stato spaventoso, e nessuno che ne fosse rimasto coinvolto aveva avuto scampo.
    Da un’altra parte, al di fuori del raggio d’azione dell’attacco di Zeneyu, una figura dalla maschera gialla e ammantata di nero si materializzò dal nulla e disse “Uaaaaah!!! Accidenti che potenza! Mio caro Kabal… se ti facevi colpire dall’attacco di quel tizio temo che non ne saresti uscito vivo! Meno male che mi sono teletrasportato in tempo!” disse il seguace di Latan che aveva fino a quel momento pedinato il gruppo di Zeneyu, rischiando per questo di rimanere vittima involontaria dell’attacco del guerriero divino. “Ora però è meglio che mi sbrighi a trovarli! Il maestro Latan mi ha raccomandato di non perderli di vista!” pensò tra se e se l’araldo dell’angelo caduto. Prima però che potesse rimettersi sulle tracce dei propri obbiettivi, una voce alle spalle lo fece bloccare. “Fermo dove sei! Straniero! Sei tu che hai combinato quel macello a Rivul?” chiese un demone dalla pelle blu scura, parandosi assieme ad alcuni suoi compagni innanzi a Kabal. “Hehehe! No no! C’è stato un malinteso! Io non centro nulla! Lo giuro!” disse sguaiatamente l’uomo mascherato con il solito modo di fare a metà tra il tonto e l’accondiscendente. “Mmmm… per quanto un idiota come te non sembri poter avere nulla a che fare con questa faccenda preferiamo comunque che tu venga con noi! Così potremmo interrogarti!” disse il demone dalla pelle blu. “Ma io non posso… ehm… ho un appuntamento!” si lamentò bambinescamente Kabal. “Hahaha! Ci rincresce ma dobbiamo insistere!” disse il demone blu. “Oh beh… se dovete insistere allora…” disse Kabal il cui tono si era fatto improvvisamente serio.

  7. #497
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    Intanto Kaiohshin, Darbula e Pai Ku Han avevano raggiunto Zeneyu. “Li hai eliminati tutti… non pensavo che saresti arrivato a tanto! Hai sempre manifestato disdegno alla prospettiva di togliere la vita a qualcuno!” disse Kaiohshin. “Sbaglia, Kaiohshin! Io non ne ho eliminato nemmeno uno!” disse il guerriero divino. “Che??? Come sarebbe?” chiese incredula la divinità. “L’energia dell’estinzione lucente penetra nell’animo di chi ne viene colpito, e lo fa cadere in uno stato di coma profondo, da cui ci si risveglia qualche ora dopo! Quando si risveglieranno saranno essere purificati da ogni malvagità! In questo senso essi come malvagi hanno cessato di esistere!” spiegò Zeneyu. “E tutta questa devastazione? E il tuo volerci far allontanare? Noi dovremmo essere al sicuro da quell’energia, non essendo malvagi! E poi dove sono i corpi?” chiese confuso Pai Ku Han. Zeneyu sorrise “Pensi che avrebbe avuto senso lasciare quei demoni privi di malvagità in un mondo come questo? Sarebbero stati sterminati! Per questo ho combinato all’estinzione lucente una tecnica di trasferimento dimensionale… per trasportarli altrove! Essi si rifaranno una vita in qualsiasi posto dove essi possano essere finiti, ma lo faranno senza più il germe del male dentro di loro! Questa è la loro punizione!” disse il guerriero divino. “Punizione?” ripeté Kaiohshin. Zeneyu sorrise di nuovo “Lei mi sorprende, Kaiohshin! Estirpando il male da dentro di loro ho comunque alterato la loro essenza e la loro personalità! Li ho privati del libero arbitrio! Non concorda con me che questo rappresenta comunque un intervento punitivo?” disse egli. Kaiohshin si sentì in profondo imbarazzo. Zeneyu aveva perfettamente ragione sia nel suo parlare sia nell’essere sorpreso che una divinità non avesse subito compreso la natura della sua punizione. Eh si… aveva ancora così tanto da imparare.
    “Seccatori… come se io avessi tempo da perdere!” commentò Kabal, lasciandosi alle spalle i corpi senza vita dei malcapitati demoni che avevano osato intralciarlo. Sarebbe potuto sfuggire loro con il teletrasporto, ma aveva deciso di togliere loro la vita per un semplice capriccio, al contrario di Zeneyu che, pur ferito nel più profondo dell’anima dalla crudeltà dei demoni con cui si era battuto, aveva avuto per loro un gesto di pietà, non togliendo la vita ad alcuno.

    P.s: Capitolo lungo anche stavolta! Troppe cose da raccontare!

  8. #498
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    Kabal!!!????Quanto adoro quel personaggio!è ironico e crudele allo stesso tempo!Che colpo mostruoso quello di Zeneyu!In totale un buon episodio!

  9. #499
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    Ma poveri piccoli demoni! Tutti a massacrarli... che tristezza!

    U_u riecco Kabal (ha finito di recinare in Naruto evidentemente! )

    Gran bell'ep.! Mi piace l'introspezione di Darbula, che ora capisce come è cambiato...

  10. #500
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    Sublime questo capitolo !
    La distruzione e la desolazione di Rivul sono incredibili, mi è sembrato di assistere a quello scempio...poi, quando ho letto la descrizione di tutti quei poveri corpi ammassati e sanguinanti...ho provato pietà e un lieve turbamento anch'io!
    Caspita, il nostro Darbula è cambiato parecchio eh...prima non avrebbe mai provato quello strano senso di tristezza alla vista della città e dei civili sterminati, anzi, forse si sarebbe fatto una risata, senza pensarci oltre .
    La punizione di Zeneyu è stata a dir poco straordinaria !! Questa è in effetti la condanna più grave...essere privati della libertà di scelta .
    Oh, riecco Kabal! E' sempre fantastico, sapendo alternare la serietà ai momenti di riso e spensieratezza!

    Davvero bellissimo come ep., è stato un vero piacere leggerlo tutto ^^!
    "L'uomo non vivrà in questo modo in quanto uomo, ma in quanto in lui c'è qualcosa di divino" Aristotele Mia FF: "Al di là delle apparenze". 59° Cap!

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