EPISODIO 8: NELL’ANTRO DEL DIAVOLO
“Hihihi! Che meraviglia!” commentò estasiato il maestro Muten mentre fissava con espressione beata sul volto una pagina della nuova rivista da maniaco che gli era stata consegnata quella stessa mattina. Il vecchietto se ne stava spaparanzato sullo sdraio, sotto l’ombrellone nella spiaggia della propria isoletta, godendosi la brezza marina di quella splendida giornata. Egli era la perfetta icona di quanto bella potesse essere la vita in certi momenti. Diametralmente opposto pareva lo stato d’animo di Crilin, il quale se ne stava seduto sotto una palma, osservando l’orizzonte con aria malinconica, emettendo qualche sporadico e sommesso sospiro. Nell’atto si sfogliare la pagina, l’eremita delle tartarughe alzò lo sguardo dal giornale, rendendosi immediatamente conto di come il proprio allievo avesse qualcosa che non andava, quindi egli si alzò dallo sdraio, ripose la rivista sopra di esso e iniziò ad avvicinarsi alla palma sotto la quale stanziava Crilin. “C’è qualcosa che non va, figliolo?” chiese il vecchietto con tono curioso, che tuttavia Crilin aveva imparato ad interpretare come una forma di premura. L’allievo non aveva intenzione di turbare il maestro, quindi si limitò a scuotere la testa, ma prima ancora che egli potesse aggiungere parole al proprio gesto, Muten gli fece capire come la sua finzione non avesse ottenuto gli esiti desiderati. “No, non me la racconti giusta, caro mio! Non sono vecchio di te per niente! Non è così facile fregarmi! Si tratta di una donna, non è vero?” chiese l’eremita delle tartarughe. Crilin ebbe un sussulto, e sorpreso chiese “Come se ne è reso conto?”. “Se c’è qualcuno che sa quanto le donne possano far penare noi poveri uomini quello sono proprio io… penso di detenere il record mondiale di rifiuti!” disse il vecchietto con un tono a metà tra il vanto e il malinconico che strappò un sorriso al giovane allievo. “E’ carina? La conosco?” chiese il vecchietto, incuriosito. “Si, la conosce! E’ C-18!” confessò egli. “Ah! C-18 eh? Non c’è che dire, davvero una bella…” disse Muten per poi realizzare, solo tardivamente, quanto aveva sentito. “Che cosa!!!??? C-18??? La donna che voleva uccidere Goku??? Per carità, bellissima donna, ma sei sicuro che tu ti possa fidare di una come lei?” chiese Muten, allarmato. “Non si preoccupi, maestro! C-18 non è affatto cattiva! Pensi che è persino stata qui stamattina!” disse Crilin. “Mmm… ecco perché quando sono uscito dal bagno eri sparito! Dannazione a questi cyborg privi di aura… non si capisce mai quando vanno e quando vengono! Comunque se tu dici che c’è del buono in quella donna io penso di non poter metterci becco, in quanto la conosci senza dubbio meglio di me! E dimmi… quando viene a stare da noi?” chiese il vecchietto. “Ehm… ma non era preoccupato fino a due minuti fa? E adesso la vuole pure portare qui?” chiese perplesso Crilin, il quale però aveva già intuito cosa avesse portato al repentino cambiamento di orientamento da parte di Muten in merito alla sua frequentazione della cyborg. “Beh, se dici che non c’è nulla di che preoccuparsi, tanto vale che mi dimostri subito ospitale con lei! La mia casa è sempre aperta per le belle ragazza! Soprattutto il bagno! Huhuhu!” rispose il vecchietto con sguardo maniaco e con un rivolo di sangue che già iniziava ad uscirgli dal naso a causa dei sordidi pensieri che già avevano iniziato a balenargli nella mente. “Lei è incorreggibile, maestro! Non cambierà mai!” commentò Crilin con tono rassegnato, per poi dire “Comunque in questo momento la nostra storia è a un punto morto… oggi se ne è andata all’improvviso e mi ha lasciato da solo, impalato li come uno spaventapasseri! Non vorrei averla turbata in qualche modo!”. Muten scosse la testa “Sei un idiota, figliolo…” commentò il vecchietto. “Ma come??? Perché??? Che ho fatto di male!!?” chiese Crilin con i lacrimoni, ignorando il motivo della dura critica del maestro. “Io con le donne sarò anche un disastro, ma tu mi batti! Non lo sai che le donne amano farsi desiderare? Vogliono essere inseguite, corteggiate, diventare il centro del nostro mondo… e tu che fai? Lei si allontana e tu la lasci andare, tranquillo e pacifico come nulla fosse? Dovevi seguirla!” spiegò Muten. “Che cosa ho fatto!” sussultò Crilin, portandosi le mani al capo, disperato. “Comunque immagino tu non abbia la più pallida idea di dove sia andata…” disse il vecchietto. Crilin scosse la testa, confermando l’ipotesi del maestro. “Beh, non preoccuparti! E’ arrivato il momento di ricorrere alle mie capacità speciali! Vedrai che troverò la tua cara C-18 in men che non si dica!” asserì Muten. “Davvero ne è in grado??? Ammetto di averla sottovalutata! Gliene sarei infinitamente grato, maestro!” disse Crilin entusiasta. “Lascia fare a me!” sorrise Muten, pieno di se, quindi frugò nella propria tasca per poi tirare fuori un cellulare, e comporre un numero. “Pronto Baba! Ciao! Come va sorellina?” chiese l’eremita. “Capacità speciali??? Prendere in mano un telefono e chiedere ad altri??? Lei è un cialtrone maestro!!!” fece Crilin, scandalizzato.