Per la serie "non si direbbe, ma...", ho la fortuna di trovarmi con dieci minuti di tempo e un mucchietto niente male di cose di cui parlare. Dato che negli ultimi mesi l'unico svago concessomi è stato il calcio mi sembra giusto ricambiargli il favore.
With two cents.
- Questa squadra è nata morta. Dopo la decapitazione della dirigenza che ha affondato quel poco di credibilità che restava ai bianconeri ci si aspettava un cambiamento epocale: gente seria al comando che prenda decisioni serie per una squadra che ha l'urgente bisogno, dopo un anno sfolgorante in B, di tornare a quei livelli che un po' tutti si aspettano, recuperando la faccia e, perchè no, la dignità.
Opportunità regolarmente buttata down the drain.
Chiedere i danni d'immagine? Non sia mai, mister Moggi potrebbe adombrarsi e sparare a zero su Libero (che ci faccia lì, poi, è un mistero; anzi, no, non proprio). Dio ce ne scampi.
Riformare la dirigenza? Tiè: Cobolli-Gigli, il senza palle che rifiuta la parte civile nel processo alla Gea e a Luciano Moggi. Jean-Claude Blanc, l'uomo che non so cosa faccia da quelle parti, se non rilasciare interviste imbarazzanti che parlano di colpi grossi a destra e a manca sia quando è tempo di mercato sia quando mancano ancora un pacco di giorni. Bettega, che non trova di meglio da fare che difendere Agricola, su cui soprassiedo più che volentieri. Tardelli che, scappando dal cda, si lascia sfuggire "le cose, qui, non stanno cambiando".
Sistemare una squadra di vegliardi? Non sia mai. Tra l'egoismo incipiente di Del Piero, gli acciacchi infiniti di Nedved, Camoranesi e il suo cervello in perenne volo pindarico (che riesce a farti rincredere su qualunque cosa buona abbia fatto nel corso della partita), Buffon e la lista degli alibi ("ci hanno spappolati"; ce sarà stato un motivo, Gigi), il resto della squadra che viaggia tra i giovanissimi senza esperienza (che vengono lanciati da un Ranieri in grande spolvero DURANTE LA SEMIFINALE DI RITORNO DI COPPA ITALIA, che è solo l'ultimo trofeo che potevano sperare di vincere, mica altro) e panchinari che prima dimentico e meglio è per tutti... stiamo una bellezza, grazie.
- Ma in fondo, che ci vuole? È vero che l'Italia è la patria degli allenatori improvvisati (e dei premier, dei ministri, delle vallette, degli scienziati, dei cuochi, dei supereroi contro la municipale...), ma ci vuole un genio per buttare giù una squadra moribonda e riprogettarla da capo? Bastano persone serie che non rilascino interviste ogni 3x2 in un valzer di nomi da capogiro che, puntualmente, rimangono dove sono. Basta un allenatore con un minimo di palle che esponga alla dirigenza una squadra degna di questo nome che possa fronteggiare la sfiga degli infortuni. Basta una dirigenza che, dopo aver licenziato di peso lo staff medico (perchè non è possibile che uno col naso rotto sanguini per un mese a mò di madonna, lasciatemelo dire), riconosca che la gestione di una squadra come la Juventus ha bisogno o del ritorno dei maneggioni (si potrebbe chiedere a Casini di farsi imprestare Cuffaro, che tanto è sempre a disposizione) o dell'entrata di gente che oltre alla passione per la squadra (quella la trovi senza fatica) abbia un minimo di capacità manageriali per gestire il mercato e gli introiti della squadra, magari dandosi una mossa con lo stadio nuovo o andando oltre i diritti televisivi, una dirigenza che, in conclusione, riconosca che queste capacità non sono di casa e tolgano gentilmente il disturbo. Sogno una raffica di dimissioni a catena e l'adesione alle politica della seconda prospettiva, ma ho come la brutta impressione che prenderanno in seria considerazione la prima. Chiamatemi pessimista.
- Sento in giro nomi nuovi, lavati con un certo ammorbidente. Conte, Cannavaro, Lippi... Giacchè ci siamo, mi permetto di consigliare Vialli (se La7 può strappare la D'Amico a Sky, suppongo la Juve possa permettersi di fare altrettanto con Gianluca), Peruzzi (che si è ridotto a fare il cavalluccio di Fiorello, basterebbe un pezzo di pane per richiamarlo) e Pippo Inzaghi (che porta i gol e le gnocche). Scherzi a parte, l'anno prossimo ci sarà da divertirsi. Non vedo sinceramente l'ora, e lo dico da criticone sparasentenze: nella più rosea delle ipotesi, mi forniranno munizioni per i prossimi dieci anni.