In risposta a tutti voi:

<<Anche se sappiamo che moriremo, non ci soffermiamo mai troppo sul pensiero. Forse è un meccanismo di difesa.
Abbiamo talmente tanta paura della morte che, se ci pensiamo troppo, saremmo troppo terrorizzati per fare qualunque cosa. Insomma chi mangerebbe più ciambelle? Anche noi scavezzacolli che rischiamo la vita ogni giorno non pensiamo troppo alla nostra inevitabile fine... anzi, usiamo questa paura come trampolino di lancio per azioni spericolate che qualcuno prende per gesta eroiche. Ma cosa succede quando quel trampolino si spezza? Quando il tuo senso di ragno non può più proteggerti? Quando il tuo tempo sta per scadere? Ve lo dico io. Il banale diventa spettacolare. Non hai più bisogno di una rapina in banca o di uno scontro con Goblin per sentire quella carica. Volteggiare semplicemente sulla città per andare a incassare il tuo stipendio è sufficiente.Tutto è più dolce. Più intenso. Forse è la malattia che ti scorre nelle vene, o forse è solo il fatto di sapere che la fine è vicina. Non importa perché ti senti... vivo. Quanto tempo ti resta? non lo sai mai... finché non arriva il tuo momento. Quello che so io è questo: quando verra il mio... non mi rassegnerò."
"...Ma chi dice che quel momento debba essere proprio adesso?">>