Il problema, Jenny, è che te credi che qua ci sia vita.
Quella è morte mascherata, invece. La morte cerebrale è già avvenuta, non c'è alcuna speranza in questo caso.
Ah, insomma, intendi dire che al posto che "ucciderla" (?) ora bisogna aspettare chissà ancora quanti anni, sprecati perchè si spendono soldi in modo inutile, perchè secondo te smetterla di "curarla" (?) sarebbe un omicidio?Io non sto dicendo che può ritornare come prima...cosa alquanto impossibile...a meno che ci fosse un miracolo! Dico solo di lasciarla andare così com'è...senza forzare la mano della morte...tutto qui!
Sì, inutile ripetere...intendo proprio questo! C'è gente che dopo 20 anni si è svegliata...sono casi rari ma può succedere!E comunque sono sempre di quell'idea...non sostituirsi a Dio nel togliere la vita!Al vile denaro...io sceglierei le cure per una persona a me cara....Spoiler:
No jenny, non è così...
Non sono cure perchè non c'è speranza di ripresa.
Se io ti attacco un respiratore o ti aiuto in una situazione difficile ma risolvibile ti salvo la vita. Se ti attacco un respiratore o ti tengo in vita dove non c'è possibilità di ripresa ti allungo la sofferenza. Nel caso della Englaro c'è una vera e propria violazione del corpo. Il corpo di Eluana ha perso le sue proprietà, ha perso tutto: dignità, controllo, potenzialità, integrità fisica e morale.
La domanda che crea difficoltà nello studio morale eutanasistico sarebbe: se saltano certe condizioni resta possibile pensare che salvare una vita è sempre una cosa buona? (concezione vitalistica)
Qua il problema non si pone perchè non c'è nemmeno una vita da salvare. Eluana ha un corpo paralizzato e la parte di corteccia cerebrale che permette la coscienza e i pensieri irrimediabilmente danneggiata.
Nel caso di Eluana Englaro non si sta praticando assolutamente l'eutanasia per il semplice fatto che il suo è un "lasciar morire".
È importante fare questa distinzione tra agire e omettere che in etica è fondamentale.
L'azione è fare qualcosa. L'omissione è non farla.
Questo per chiarire cosa sia l'eutanasia.
Nel caso della Englaro non solo non viene applicata, ma nel non lasciar morire si parlerebbe appunto di accanimento terapeutico punibile in tutto il mondo.
Inoltre è banale ma mai banale ribadire che chi difende la tesi del "lasciar fare alla vita il proprio corso" dimentica che Eluana se la vita avesse fatto il suo corso sarebbe morta quasi 20 anni fa.
Ma allora scusa...mi puoi spiegare perchè...dopo 17 anni ha avuto la comparsa del ciclo mestruale? Non è un segno di vita? Anche se minimo!!! ???Scusami ISNNT, ma io ho visto in TV l'altro caso di EUTANASìA, PERCHè DI QUESTO SONO CONVINTA, DI quella ragazza americana che, le hanno tolto gli alimenti ed è morta dopo 12 giorni di fame e di sete e, a guardarla, stava meglio di ELUANA, aveva gli occhi aperti e sorrideva...ne sono rimasta scioccata!![]()
Quello trattasi di un meccanismo automatico del corpo in reazione a certe emozioni, non è il caso di definirlo volontà; così come il corpo si blocca automaticamente, si sblocca automaticamente.
Sarebbe gradevole e soddisfacente se Eluana si svegliasse e non potesse far altro che continuare a rimanere a letto? Difendere la vita è giusto, non c'è obiezione, ma ha i suoi limiti: come è stato detto molte e molte volte, ormai le condizioni in cui vivrebbe Eluana se si svegliasse sarebbero molto precarie, ancor più dolorose e dure di un sonno così longevo. Poi trovo divertente l'affermare che si tratti di un omicidio quando, come giustamente ha ricordato IISNT, la vita dell'interessata sarebbe scomparsa molti anni fa. Possiamo mai arrivare ad arrestare tutti i medici che non riescono a salvare una vita?