BATTAGLIA SUL LAGO GHIACCIATO
Zeliah, il guerriero della melodia danzante, era in piedi dinnanzi al suo nemico, e lo fissava con uno sguardo così folle da far spaventare chiunque lo avesse incrociato anche solo per un secondo.
"Goku... questa situazione la trovo... come dire, nostalgica." Disse il phantom mentre storceva il collo mantenendo quello sguardo gelido come il paesaggio innevato che li circondava.
Son Goku a malapena riusciva a tenere gli occhi aperti per via delle ferite e della spossatezza, ma in cuor suo sapeva che l'uomo davanti a lui era Zeliah, il combattende che aveva sfidato e sconfitto a Neo City qualche giorno prima.
"Z-Zeliah..." Riuscì a sussurrare.
"Eccomi qua stronzo, sorpreso eh?" Rispose Zeliah accovacciandosi vicino al suo rivale, mentre sorrideva sarcasticamente.
Poi come un pazzo forsennato cominciò a tremare di gioia, e appoggiò l'asta metallica al collo di Goku, premendo leggermente sulla pelle del saiyan.
"Finalmente ci rivediamo... quanto ho atteso questo giorno, il giorno in cui ti avrei finalmente ammazzato con le mie mani!" Una risata folle uscì dalle sue labbra, mentre le sue pupille bianco/azzurre fissavano il vuoto.
"Aaah... Goku... è un vero peccato che tu morirai qui..." Sussurrò mentre il vento gelido li accarezzava, poi quasi senza nemmeno accorgersene chiuse due volte le palpebre, e quando le riaprì il colore azzurro dei suoi occhi cominciò a riflettere la luce riflessa in una grossa lastra di ghiaccio.
Un lago ghiacciato.
Il Phantom si alzò in piedi, roteando tra le mani la Dark Melody, che produceva un suono così fastidioso e oscuro da costringere Goku a digrignare i denti per il dolore.
"La nostra ultima battaglia si svolgerà qui, AL MOUNTAIN'S LAKE!" Gridò Zeliah.
Quando Goku riaprì gli occhi si ritrovò davanti una distesa di acqua ghiacciata che un tempo era un maestoso lago situato sulle montagne, non c'era niente a parte questo paesaggio, solo una distesa di ghiaccio che rifletteva la luce del sole e creava strani giochi di luce sulla sua superficie.
Zeliah cominciò ad assaporare il vento boreale ad occhi chiusi mentre godeva come un pazzo, poi si rivolse di nuovo al suo nemico.
"Sai, questo lago è stato teatro di innumerevoli battaglie, e l'energia sprigionata dai guerrieri ha creato una sorta di bolla che al suo interno contiene questa arena di ghiaccio! Maestosa aurore boreali solcano il cielo montano, mentre una barriera fluorescente satura del ki di tantissimi guerrieri ci impedisce di scappare... perlomeno assieme. Soltanto quando uno di noi due morirà allora l'altro potrà scappare. Il nostro campo di battaglia sarà il Mountain's Lake, e sarò io a sorpassare quella barriera!" Le sue ultime parole vennero enfatizzate dal fatto che l'aurora si illuminò di colpo, convogliando energia fluorescente ai lati dell'immensa distesa, una distesa così sconfinata che sembrava non finisse più.
Zeliah pescò dalla sua tasca un piccolo fagiolo molto simile al Senzu, e lo lanciò a Goku -"E' un Menzu, l'ho rubato direttamente dal sacchetto del tuo amico verde, voglio uno scontro alla pari, forza mangialo." Disse con aria distaccata.
Il Saiyan afferrò al volo quell'alimento che più volte aveva salvato la pelle a lui e ai suoi amici, e lo ingoiò velocemente masticandolo per bene, dopodichè le energie come al solito gli tornarono, si rialzò subito, stavolta con un nuovo sguardo, uno sguardo determinato a sconfiggere quel mostro, per il bene della Terra, Terra che per troppo tempo era rimasta indifesa e in balia del male.
Erano lì, solo loro due, uno dinnanzi all'altro, in piedi su una distesa ghiacciata immensa, delimitata da delle barriere fluorescenti che si intersecavano dando vita ad un aurora boreale nel cielo che creava spettacoli davvero meravigliosi per gli occhi, ma per loro due niente di tutto questo contava.
Quello non era un lago.
Non era un distesa ghiacciata delimitata da barriere di energia.
Non era un lago nel cui cielo vi erano aurore boreali.
Era solo un rozzo, stupido e semplice campo di battaglia, il campo di battaglia del loro scontro, psicologico e fisico.
Mezzo secondo dopo si lanciarono uno contro l'altro, e quando successe l'intera terra tremò all'insegna dei loro colpi.
Nel frattempo, da un'altra parte di Ice Town, si stava svolgendo un'altro combattimento.
Gohan, Goten, Smoke e Piccolo stavano tartassando Yazok di pugni, calci, gomitate, ginocchiate e martellate a due mani, colpi che venivano sì parati dal phantom, ma che lo stavano seriamente mettendo in difficoltà.
Goten in particolare stava sprigionando la sua potenza da Super Saiyan II, sferrando attacchi combinati spettacolari quanto letali, affiancato da due mostri sacri della lotta: Gohan e Smoke.
Piccolo dal canto suo si limitava ad offendere dalla media distanza con calci e brevi rush, tenendosi però abbastanza lontano per poter sferrare il Makankosappo in caso di bisogno.
Una formidabile pedata allo stomaco spedì Gohan contro una casa, il cui muro al momento dell'impatto si sgretolò come un castello di carte.
"ORA!" Gridò il namecciano come se l'offensiva contro il figlio di Goku fosse stata solo un piano escogitato dal gruppo di guerrieri; infatti poco dopo Smoke e Goten colpirono il phantom simultaneamente con due pugni alle due guance, che vennero deformate, dopodiché Yazok finì col muso per terra.
Il Phantom si rialzòò subito con un colpo di reni, e la prima e l'ultima cosa che vide prima di finire di nuovo al suolo furono i due pugni che lo avevano centrato prima perforare la sua mascella; Smoke e Goten erano davvero scatenati.
"ADESSO MI AVETE STUFATO DANNATI BASTARDI!" Gridò Yazok mentre si puliva il labbro dal sangue che sgorgava copioso, detto questo afferrò con forza la sua toga e con uno strattone la lanciò via, essa viaggiò sospinta dal vento per una notevole distanza prima di ricadere sul tetto di una baracca poco lontano.
A questo punto il membro del P7 mostrava i suoi possenti muscoli, era a petto nudo e non risentiva minimamente dell'aria gelata di Ice Town, indossava dei pantaloni color verde militare e degli stivaletti marroni, mentre nella cintura portava varie giberne. Ora che il suo vero aspetto era stato rivelato la squadra ebbe la conferma che Yazok fosse effettivamente molto robusto di corporatura, ma nonostante questo fattore non si fecero intimidire e lo attaccarono nuovamente.
Il primo a lanciarsi fu Goten, avvolto da saette azzurrine, che dopo mezzo secondo centrò il nemico con un pugno allo stomaco, ma stavolta Yazok afferrò il braccio del Saiyan, che premeva contro l'addome, e con uno strattone lo lanciò via contro varie case che furono distrutte quando il ragazzo ci si schiantò sopra.
"Qualcun altro vuole raggiungerlo?" Chiese ironicamente Yazok, e come risposta ricevette un rush di colpi da parte di Gohan, il quale era completamente pervaso dall'ira dopo aver visto suo fratello essere colpito in quel modo così brutale.
Le varie offensive venivano parate dal phantom semplicemente spostando il collo oppure bloccandole con i palmi delle mani, e ogni tanto contrattaccava con qualche destro che quasi sempre andava a segno, più lo scontro si protraeva verso la fine e più il primogenito di Goku mostrava ferite, tagli e i primi segni della stanchezza.
Yazok decise che non voleva più averlo tra i piedi, perciò lo mise K.O. con un potente calcio rovesciato al collo; ad occhi sgranati Gohan cadde sulla neve, il suo avversario gli passò sopra come fosse una lattina di coca cola e raggiunse gli ultimi due rimasti: Smoke e Piccolo.
I due si guardarono un attimo tra di loro, e senza proferire parola alcuna si posizionarono per sferrare i loro due attacchi energetici migliori: Piccolo portò le dita indice e medio vicino alla fronte caricando energia, mentre Smoke cominciò ad inspirare fumo dalla sua sigaretta.
"Colpitemi con qualsiasi cosa volete, tanto non riuscirete nemmeno a scalfirmi luridi moscerini!" Esclamò ridendo sguaiatamente Yazok.