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Risultati da 191 a 200 di 336

Discussione: Black Heart

  1. #191
    Senior Member L'avatar di AlphaOmega
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    Citazione Originariamente Scritto da Uomo Tigre Visualizza Messaggio
    Io non rispondo
    Ovvio! Xò mi piace esporre le mie teorie! Magari c'azzecco!

  2. #192
    Libertà viva nel cuore... L'avatar di Lynd
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    Tigre sei tornato in forma e ciò si può ben constatare dal bellissimo capitolo che hai postato! Seiryu ha trascorso dieci anni stupendi a mio parere, allenandosi con il nonno ed apprendendo lezioni morali... Però adesso la gioia del ritorno a casa durerà? E poi dovrà anche affrontare l'incontro con il padre e il fratello, Tora...che credo anche Kentaro avrà allenato duramente!
    L'unica che probabilmente lo accoglierà sarà la madre...almeno spero per il giovane!
    Pure il cattivo ha cominciato a farsi sentire! Benissimo, non vedo l'ora di sapere come agirà Seiryu...già i primi segni ci sono, un'ombra nel suo cuore...
    Davvero un capitolo meraviglioso, complimenti Tigre!!
    "L'uomo non vivrà in questo modo in quanto uomo, ma in quanto in lui c'è qualcosa di divino" Aristotele Mia FF: "Al di là delle apparenze". 59° Cap!

  3. #193
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    Citazione Originariamente Scritto da Uomo Tigre Visualizza Messaggio
    SI TORNA A CASA


    Il caldo sole pomeridiano stava lentamente tramontando.
    Nonno e nipote si trovavano faccia a faccia fuori dall’abitazione,di li a poco il nuovo guerriero sarebbe tornato a casa dalla sua famiglia.
    -Il tuo addestramento è finito,come ti ho già detto sei diventato un bravo combattente ma nonostante tutto non sei riuscito a battermi e questo ti dimostra come nel mondo ci sia sempre qualcuno che conosce le arti marziali meglio di te ed è per questo che non devi mai peccare di superbia,vinci umilmente e accetta la sconfitta ancora più umilmente,ricordatelo sempre-
    -Lo ricorderò nonno.In questi dieci anni sono stato benissimo con te,ho imparato moltissime cose e non solo sull’arte del combattimento ma anche sulla vita di ogni giorno,ho appreso importanti lezioni di vita che mi accompagneranno sempre aiutandomi a perseguire una strada giusta e pulita.Grazie nonno-disse il ragazzo abbracciando Fun che compiaciuto della sua opera non potè fare a meno di sorridere e di ricambiare l’affettuoso gesto del nipote.
    -Prima che tu vada,potresti dirmi il motivo che ti ha spinto a diventare un mio allievo?Possibile che sia ancora quello di un tempo?Vuoi davvero diventare un attore e praticare le arti marziali in uno show o in un film ?-
    -Sarai tu stesso a sentire il mio nome,vedrai i frutti di tuo nipote!-
    Ed dopo aver alzato il pollice verso il nonno il ragazzo sorrise a trentadue denti per poi cominciare a correre in direzione della foresta.
    Per ben dieci anni si era addestrato in compagnia del nonno,aveva fatto tutto ciò che quest’ultimo gli aveva detto senza mai lamentarsi con l’unico pensiero che un giorno avrebbe fatto ciò che più gli piaceva.
    Era stata dura ma ce l’aveva fatta,l’addestramento era concluso ed ora poteva vantarsi di essere un potente guerriero capace di praticare al meglio varie discipline di combattimento.
    La sua velocità rispetto a dieci anni prima era aumentata in modo esponenziale e questo lo si poteva osservare benissimo guardandolo correre per la foresta.
    Sembrava una saetta color rosso,sfrecciava da un punto all’altro compiendo grandi balzi,rapido e veloce più che non mai eseguiva perfetti slalom tra cespugli e alberi senza rallentare la sua già elevata corsa.
    Instancabile continuava a correre verso casa,non vedeva l’ora di poter riabbracciare sua madre,gli era mancata non poco durate l’addestramento.
    Ora finalmente poteva rivederla,poteva raccontargli tutto ciò che il nonno gli aveva insegnato,tutte quelle lezioni morali e di combattimento,tutti quei pomeriggi passati a vedere il tramonto,già il tramonto,adorava vederlo in compagnia del nonno.
    Una parte di lui era già a casa,si immaginava davanti alla madre in totale eccitazione mentre iniziava il suo lungo racconto per poi esporgli i suo progetti futuri.
    Ed ecco che la sua mente si sposta ad un altro lasso di tempo,al futuro.
    Si trova in uno studio cinematografico,abbagliato dai riflettori mentre una voce esclama: -Ciak si gira!-
    Sentendo quelle ormai famose parole il suo corpo inizia a muoversi come un automa mentre sbaraglia orde di uomini mascherati che gli si parano contro.
    Colpo dopo colpo il suo stile di lotta sembra infermabile,implacabile e gli occhi del registra si illuminano come se fossero fatti d’oro.
    Quelle scene d’azione così reali ma allo stesso tempo così impossibili avrebbero sbalordito chiunque l’avesse viste.
    Poi ad un tratto la sua corsa si ferma bruscamente,un nome gli riempie la testa:Kentaro.
    In quegli otto anni di vita trascorsi a casa il padre non aveva mai mostrato una nota di affetto,di amore paterno.
    Mai un abbraccio o una carezza,mai una parola di conforto,mai.
    A testa bassa si interrogava su questo ma non riusciva a trovare una spiegazione sul perché il padre si comportasse in modo così freddo con lui.
    Eppure non aveva mai creato nessun tipo di preoccupazione alla famiglia,era sempre stato un bambino tranquillo ma il padre non l’aveva mai considerato e questo lo faceva soffrire.
    Quando lo chiamava e da lui non riceveva mai risposta lo rendeva triste,molto triste.
    Fortunatamente a colmare ciò c’era la madre,affettuosa e gentile come non mai,la bella e dolce Kishimoto.
    -In questi dieci anni non ho mai ricevuto una lettera da mio padre,o forse dovrei semplicemente chiamarlo Kentaro- esclamò tra se e se lo sconsolato ragazzo.
    Era strano come la gioia che aveva un attimo fa si fosse trasformata in inquietudine al pensiero che avrebbe rivisto anche il padre,se così si poteva chiamare.
    -La mamma me ne spediva una ogni settimana, mentre lui manco una al mese ,non si è mai interessato a me,non gli importa nulla se sto bene o male,per lui è come se non esistessi-
    Ci fu un istante di silenzio in cui gli unici rumori erano causati dal cinguettio di alcuni uccellini posti sopra i rami degli alberi.
    -Perché si comporta così?!-gridò Seiryu colto da un attimo di ira.
    Non riusciva a capire,era stato assente per bene dieci anni e suo padre non gli aveva mai mandato una lettera per sapere come stava.Non riusciva a crederci eppure se ne doveva fare una ragione.
    Poco male si disse,ormai aveva raggiunto la prima parte del suo scopo,diventare un guerriero,ora non gli restava che dare il via a quello che era il suo sogno.
    La freddezza del padre non avrebbe potuto ostacolarlo,così si disse ma il suo cuore iniziava a tingersi di un denso e oscuro nero.
    Riprese la sua corsa ma dopo poco una voce attorniò la foresta.Fredda a cupa metteva i brividi al solo sentirla.
    -La profezia sta per compiersi,vai a casa Seiryu e riportami nel tuo mondo-
    -Chi ha parlato?!-gridò leggermente spaventato il ragazzo.
    Nessuno rispose,forse era stato frutto di un attimo di smarrimento causato dal ricordo del padre,oppure cosa?
    -Il nonno deve avermi colpito troppo forte,ora sento anche delle voci-affermò mettendosi una mano dietro la nuca-dai calmati-si disse-sei solo stanco ora torni a casa e potrai riposarti-
    Il pensiero di diventare un famoso attore lo riportò al sorriso il quale non sarebbe durato molto.
    Corse per altri dieci minuti finchè in lontananza non intravide la sua città natale Soso,piccola ma bella più che mai.
    Ora non gli restava che tornare a casa e poter riabbracciare finalmente sua madre.
    Corse per le viuzze presenti nella piccola cittadina,la gente del posto lo guardava sorpresa,non avevano idea di chi fosse quel ragazzo che con tanta velocità sfrecciava per lo loro città.
    I muscoli delle gambe iniziarono a pompare sempre di più aumentando notevolmente la velocità di corsa del ragazzo che voleva al più presto tornare a casa.
    Così finalmente dopo pochi minuti si ritrovò davanti alla porta di ciò che era la sua casetta, piccola ma confortevole proprio come Soso.
    Sorrise felice e a gran voce esclamò: -mamma sono a casa!-
    Qualche erroruccio a parte il capitolo mi è piaciuto moltissimo.
    Ecco che finalmente si comincia a scoprire il perché del titolo, Black Heart, come il cuore di Seiryu che comincia a perdere purezza per via della rabbia contro il padre, che a sua volta era stato vittima di una bruttissima infanzia...vuoi vedere che il tizio nero viene liberato davvero? Se si...beh...forza tizio nero! E se Seiryu cederà all'oscurità, tanto meglio, grandi tutteddue!
    Una trama stupenda e ricca di colpi di scena, non vedo l'ora di leggere il seguito, bravo mbare!.

  4. #194
    [p, xi, N(xi)] L'avatar di Il Nicco
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    SI TORNA A CASA: allora, avevo naturalmente ragione a dire che Seiryu incarnasse tutto ciò che vi è di negativo nelle arti marziali(non merita un sensei come il nonno), e mi sta sempre più antipatico...
    una vocina interiore(il malo essere?) gli parla, ma per lui è una semplice illusione(sciocco) e ancora non coglie i suoi grandi errori, ma almeno sta iniziando a capire di non andare a genio(eufemismo, da eu-bene+ femì dire) al padre(il simpatico e avventato Kentaro)...ma ho la sottile impressione che la città non sia più la stessa, sebbene con ogni probabilità mi sto sbagliando
    La trama intrama e i personaggi impersonaggiano, ma la lingua non illingua(ci sono ancora degli errori, ma è normale)...

    Nel complesso, capace svolgimento, mi piace sempre più

  5. #195
    Uomo Tigre
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    Grazie ad entrambi

    Vedrò di fare più attenzione per gli errori nei prossimi capitoli ^_^

  6. #196
    Uomo Tigre
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    Domani posterò il nuovo capitolo

  7. #197
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    Bene .
    PS: rispondi al mp

  8. #198
    Uomo Tigre
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    Scusate ragazzi ma a causa di un periodo leggermente impegnato non sono riuscito a postare nuovi episodi.
    Spero di riuscirci al più presto

  9. #199
    Uomo Tigre
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    TRAGICO EVENTO


    La porta di casa sua gli si stagliava davanti,così piccola ma allo stesso tempo così accogliente e bella.
    Il suo cuore fu invaso da uno strano tepore,dopo tutti quegli anni passati ad allenarsi con il nonno finalmente poteva varcare nuovamente la soglia di casa.
    In quei dieci anni con Fun era stato benissimo,aveva appreso moltissime cose e dopo molti sforzi era riuscito a divenire un abile praticante delle arti marziali ma la nostalgia di casa era sempre un po’ rimasta dentro se,il tepore che solo sua madre sapeva infondergli gli mancava,era strano come per raggiungere il suo sogno avesse lasciato la famiglia per dedicarsi soltanto agli allenamenti.
    Molte volte se lo chiedeva anche lui,perché?Come risposta vi trovava solo il raggiungimento del suo eterno sogno,quel sogno nato quando vide quei guerrieri battersi in uno spettacolo pomeridiano che andava in onda alla TV.
    Per molti poteva apparire come i sogni e le speranze di un bambino che da un momento all’altro potevano mutare ma Seiryu rimase fedele a ciò che voleva diventare,a tutti costi volle farsi addestrare dal nonno lasciando addirittura per dieci lunghi anni la famiglia.
    Ma il fatto di essere diventato un potente guerriero lo appagava del tutto,sentiva dentro di se che avrebbe adempiuto a qualcosa di grande di smisurato,non sapeva spiegare le sensazioni che provava ma quel qualcosa c’era.
    Quella sensazione interiore che lo chiamava che gli sussurrava flebili parole le quali lui non riusciva mai a capire cosa dicessero così si rispondeva sempre “””sarà solo immaginazione“””””””.
    Passo dopo passo si avvicinava sempre più alla porta d’ingresso,quasi incredulo e quasi esitante la destinazione si faceva sempre più vicina,di li a poco la sua mano avrebbe girato quel pomello color legno e sarebbe entrato in casa.
    Con un sorriso a trentadue denti aprì la porta,varcò l’ingresso e salì la rampa di scale che lo avrebbero condotto all‘entrata effettiva di casa sua.Purtroppo però quel sorriso che aveva in volto di tramutò ben presto in una espressione di stupore e incredulità.
    Kishimoto era distesa per terra mentre le lacrime scendevano a fiotti dai suoi occhi per poi morire sul pavimento in legno.
    Accanto a lei con espressione maligna si stagliava Kentaro che con occhi iniettati di disgusto osservava il figlio appena tornato.
    -Mamma?!-
    Fu la prima cosa che Ryu seppe dire mentre correva verso Kishimoto per aiutarla a rialzarsi,ma prima che potesse raggiungere la destinazione un potente calcio del padre lo sbalzò e lo fece cadere a terra riportandolo in prossimità dell’ingresso tanto forte era stato il colpo.
    -Già a terra?-chiese ironicamente Kentaro- dopo dieci anni di allenamento ti lasci atterrare da un semplice calcio?-
    Il povero ragazzo massaggiandosi la nuca stava cercando di rimettersi in piedi ma più per il dolore era l’incredulità a non riuscirlo a farlo alzare.
    Il suo animo nobile era stato appena toccato da un potente fendente del padre che con sadismo lo guardava dall’alto in basso.
    -Perché mi fai questo padre?-balbettò il malcapitato.
    Prima che Kentaro potesse rispondere intervenne Kishimoto- scappà Ryu e non tornare!-
    -Silenziò!-tuonò il padre di Ryu colpendola con uno schiaffo in volto.
    Quella terribile immagine fece rimettere in piedi immediatamente i ragazzo che ora dentro di se cominciava a provare qualcosa mai sentito prima.
    Cos’era quella sensazione che ora pian piano lo stava corrodendo dall’interno?
    Di cosa di trattava?
    Si accorse ben presto che più fissava il padre e più questa sensazione da dentro si ampliava e aumentava sempre di più.
    Era come se partisse dal suo cuore un tempo bianco candido ora con un leggero puntino nero al suo centro.
    -Perché padre stai facendo questo?-chiese timidamente il ragazzo che non sapeva come comportarsi.
    -Vuole che tu e tuo fratello -iniziò il discorso Kishimoto ma stava per venir colpita nuovamente da Kentaro quando quest’ultimo si accorse che il discorso della sua compagna era proprio quello che cercava così decise di lasciarla parlare.
    -Vi battiate in uno scontro,lo ha addestrato segretamente,non ho mai saputo e capito il perché di questo suo comportamento quindi posso solo dirti di fuggire!-gridò calcando la voce sulle ultime parole mentre altre lacrime cominciavano a scorrere dai suoi occhi.
    -Vuoi che mi batta con Tora?-chiese Ryu con aria sicura ma allo stesso tempo tesa.
    -Si esattamente!-fu la risposta convinta del padre.
    -Ma perché?A qual scopo vuoi vedere i tuoi figli battersi tra di loro senza un valido motivo?-esclamò furioso il ragazzo mentre la piccola macchiolina cominciava ad allargarsi sempre di più e questo lo si poteva notare dal tono della voce che si faceva sempre più tonante e crescente.
    -Un rendiconto personale con una persona a te molto cara-
    -Solo questo sai dire?!-sbottò il ragazzo-non combatterò mai con mio fratello per un motivo così stupido su questo puoi starne certo!Non asseconderò mai la volontà di una persona che mi ha sempre trattato con freddezza per anni e anni,che non mi hai mai rivolto una parola di affetto,un abbraccio,una carezza!Non ho goduto come gli altri bambini dell’affetto di un padre,per te io era come se non ci fossi mai stato!E QUESTO NON L’HO MAI SOPPORTATO!-gridò le ultime parole con quanto fiato aveva in corpo-ogni giorno speravo che tu mi dicessi qualcosa,che divenissi finalmente importante per la tua persona ma questo non è mai avvenuto!Non sono mai contato nulla per te,ho sempre sperato che le cose cambiassero,credevo che con il mio ritorno a casa la situazione fosse migliorata ma invece è addirittura peggiorata.!-
    La madre a sentire quelle strazianti parole mentre guardava il suo primogenito non poteva smettere di piangere quelle calde lacrime che continuavano incessantemente a bagnare il pavimento il legno.
    -Allora hai finito la tua lagna?-disse con freddezza il padre-non ho avuto nemmeno io un padre ne tanto meno una madre perciò ritieniti fortunato ed ora se non ti batterai con tuo fratello sarà qualcuno al tuo posto a pagarne le conseguenze-esclamò volgendo lo sguardo su Kishimoto.
    Il ragazzo capiti gli sporchi intenti del padre si mosse come un automa lanciandosi disperatamente all’assalto.
    -Illuso- mormorò Kentaro spostandosi i capelli che gli scendevano davanti agli occhi.
    Un potente pugno di Seiryu si avviava a grande velocità verso la figura del padre ma quest’ultimo con il semplice uso del palmo della mano seppe bloccare l’incedere del colpo.
    -Sai inizio seriamente a chiedermi cosa tu sia stato a fare in compagnia di quel vecchio per tutti questi anni-
    Dopo tali parole un colpo centrò il mento del ragazzo che venne nuovamente sbalzato a terra.
    -Evidentemente date le sue scarse qualità fisiche e mentali non è stato capace di insegnarti nulla-
    Un calcio arrivò al fianco del ragazzo che provò un lancinante dolore ma stringendo i denti non emisi alcun suono per non dare gioia al padre.
    -Il combattimento è già concluso?Che fine ha fatto tutta quella rabbia che avevi in corpo?Non dirmi che la grinta che avevi,sempre se ne avevi un pò‘, l’hai lasciata a quel povero vecchio?-
    Insulti e colpi avevano raggiunto il limite sopportabile,ora era davvero stanco,stufo e soprattutto traboccante di rabbia.
    Quella che prima era una macchiolina nera ora stava prendendo forma e consistenza diventando sempre più grossa.
    -Ora basta!-tuonò il ragazzo.
    -Perché altrimenti cosa succede?-lo schernì il padre mentre arretrava in direzione di Kishimoto.
    -Altrimenti potresti pentirtene-

  10. #200
    Saiyan girl L'avatar di BK-81
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    ahia... questo si che é un benvenuto freddo come lo zero assoluto...
    quello che mi preoccupa se quella macchiolina nera si allarghi fino a sopprimere tutto la parte bianca... e che cosa possano essere le vere intenzioni di Kentaro? (se le ha... bravo a lasciare quel dubbio) mi sembra vche Ryu sia sul punto di commettere un'azione affrettata...

    PS: hai fatto un salto alla mia galleria dei disegni?

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