<<... però credo che INRI sia stata una scelta un pò azzardata, esagerata ... bhe, ora non è il momento di stare a pensarci. Ho bisogno di uccidere ancora, o la mia vita non andrà oltre...>>
Erano le tre della notte, ed Achille stava sotto le coperte, con il cellulare poggiato sul letto ad illuminare per quanto possibile, mentre con la mancina teneva la penna. Il suo strumento del terrore stava lì, pronto ad essere utilizzato. Senza rifletterci troppo, cominciò ad uccidere davvero alla cieca tre nomi. Persone che aveva cercato il giorno prima su Google, ricordava volti e nomi. Avendo un pò di repulsione ad uccidere, dato che quella notte un minimo di pudore gli era sopravvissuto in corpo, li fece morire senza dolore, di improvviso blocco delle funzioni vitali. Ovviamente, essendo ad enormi distanze, non ebbe la riconferma che la morte fosse effettivamente giunta su di loro.
Preso da uno strano capriccio, ricominciò a scrivere ancora altri nomi, nel cuore della notte. Utilizzò ancora quel motore di ricerca, osservava a puntino le sue vittime, e cominciò a descriverne le morti più assurde e crudeli... che corrisposero ognuna all’incirca cinquanta giorni di vita. Se il lettore ricorda, difatti, la regola del suo quaderno era ben precisa; a seconda del grado di ingiustizia, si ricevono giorni in più. Ecco piccoli trafiletti delle sue descrizioni ...
<<...un tumore improvviso lo colpisca, facendolo soffrire e agitarsi e agonizzare per ventisette ore...>>
Oppure ancora
<<...le sue stesse unghie lacerino il suo petto...>>
E per non stomacarvi, non andrò oltre. Finché, fra tutti questi nomi, non notò una persona che gli stuzzicava la voglia di uccidere maturata improvvisamente.
<<...Matteo Enzini...diciannove anni, come me...apparentemente semplice, nel suo viso un pò ovale, la bocca sottile, il naso un pò grosso, i capelli lisci e lunghi fino alle spalle...ma il suo sguardo...la bocca sorride, i suoi occhi lanciano coltelli, i suoi occhi odiano, i suoi occhi, ne sono sicuro, hanno ucciso. Per te, Caro Matteo, la morte sarà ancora peggiore...mi attira la tua personalità, ti descrivi come una persona amante della musica classica, suoni il violino...allora perché questo sguardo? mI sfidi... mi stai sfidando, anche se solo in foto. Dì addio alla vita.>>
Gli prescrisse un’agonia lunghissima, all’incirca di tre giorni, con le atrocità più assurde a farle compagnia. Sgranò gli occhi, osservando il suodeath note, con la pagina sporca della macchia di sangue; le sue parole andavano mano a mano sciogliendosi, come se svanissero soffiate via. Achille non riusciva a crederci, e si stropicciò gli occhi stanchi. L’inchiostro non stava andando via, stava semplicemente ricomponendosi in un nuovo scritto; non puoi uccidere colui che possiede un altro Quaderno della Morte. Dato che hai deciso di scrivere su queste pagine il suo nome, ora hai due soluzioni: la prima è perire, segnando una “x” su questa pagina. La seconda è guadagnarti il diritto d’essere Dio della morte uccidendo Matteo Enzini in uno scontro diretto. Hai dieci minuti per riflettere, dopodiché se non avrai effetturato la tua scelta, l’inferno sarebbe una consolazione per te.
Un combattimento? Una sfida? In che senso “scontro diretto”?
Ma la cosa che più lo sorprese, fu la scoperta che ci fosse qualcun altro, oltre a lui, in possesso di un quaderno della morte. Sicuramente, un giochetto architettato da quella strega d’una Morte. Certo, non aveva dubbi sul da farsi. Lo scontro era quello che stava aspettando, diventare un assassino anonimo cominciava a stancarlo. Testardo, scrisse il nome di Matteo enzini nuovamente su quelle pagine. Solo dopo lo assalì il dubbio; e se fosse stata una trappola? Fino ad adesso tutto era stato frutto di ragionamenti ben ponderati, di tattiche ... aveva agito forse di troppo impulso? Ma oramai, era fatta. A preoccuparlo davvero erano le eventuali modalità di scontro.
<<D’accordo, Matteo Enzini. Hai sfidato un semi Dio. Sarà un bello scontro, spero tu sia alla mia altezza, perché non ti concederò nemmeno di guardarmi negli occhi.>>








Ci sono commenti??
Scusate la brevità, ma oggi è il giorno di pasqua
Sì, penultimo paragrafo per una serie di motivi ; la scuola diventa pressante, e postare storie tropo lunghe mi farebber perdere il filo, con conseguenze sulla credibilità e sullo stile della storia. Quindi da dopo questa mini ff in poi, mi dedicherò a one shots lunghe quanto un attuale paragrafo, se non come due, insomma non potrò dedicarmi a progetti a lungo termine
Comunque, le richieste saranno sempre gradite, anzi sto ancora aspettandone!!! fate richieste, gente