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Obiezione!
Il principe e la rosa
Lei. Lei era ormai per lui più importante di molte altre cose per quanto gli costasse fatica ammetterlo.
Eppure era così. L'amore aveva colto nel segno anche con lui, il Principe.
Quel soprannome era solo dovuto alla sua parentela e a suo padre, uno dei più temibili re dell'intero universo.
Ma chiunque lo conoscesse sapeva benissimo che i modi principeschi non gli erano mai appartenuti. Aveva sempre fatto della violenza il suo pane quotidiano. Proprio come un principe delle fiabe era orgoglioso, egoista e presuntuoso e adorava combattere.
Improvvisamente però, era cambiato.
Aveva deciso di snaturarsi per amore di lei, la sua rosa.
Già, pian piano aveva cambiato la sua mentalità.
E senza volerlo, o forse volendolo inconsciamente, aveva incominciato ad affezionarsi a quello stupido pianeta e all'ancora più stupido marito dell'amica di sua moglie.
Ricordava ancora il primo vero incontro con la sua rosa.
Era stato prima dell'arrivo di quegli androidi.
La prima volta che l'aveva vista non aveva avuto una buona impressione.
D'altronde lei era solo una stupida donna.
Non sapeva esattamente cosa fosse scattato in lui ma quando il ragazzo dai capelli viola era giunto su quella rupe qualcosa era cambiato.
Lei aveva mollato l'allupato e si era ritrovata sola.
I suoi modi bellicosi, da ragazza che non doveva chiedere mai, e il suo estro creativo avevano portato lui, Il Principe dei Principi, ad indebolirsi e a provare qualcosa di più di una semplice attrazione fisica.
Dire che lei non era bella sarebbe stato come dire che il sole non è luminoso o che i terrestri fossero una popolazione molto forte.
Le sue forme avevano fatto sognare diversi uomini, dal vecchietto arrapato allo sbarbatello che, come quel famoso attore, ballava coi lupi.
Secondo le voci che giravano, anche la sua nemesi, in giovane età non era rimasto indifferente e, senza il suo consenso, aveva avuto con lei le prime scoperte sulla femminilità e la mascolinità.
Il Principe d'altro canto era anche lui un bell'uomo ed era scontato che vi fosse tra loro due una potente attrazione fisica.
Dopo poche settimane, infatti, i due avevano già condiviso lo stesso letto e le abili mani del selvaggio principe si erano già posate sulle forme della Rosa.
Era disposto ad accettare tutto quello finché era solo sesso.
Ma poi era giunto l'amore, seguito dal matrimonio e seguito dalla nascita del loro frugoletto.
Un bel maschietto che in quel momento poteva rappresentare la salvezza del futuro del pianeta.
Era incredibile come fossero strane le meccaniche della vita.
Era bastata una donna, una gran bella donna, molto testarda per fargli seguire la retta via.
La cocciutaggine di quella scienziata l'aveva reso buono e lui, il principe spaziale, aveva messo su famiglia sulla Terra, uno dei posti più odiosi che avesse mai visitato.
Era rimasto a contatto con il pelato, l'uomo lupo, il vecchietto eccitato, il tris-occhiuto, il gatto rompiballe, il maialino chiacchierone, il suo nemico e la moglie insopportabile, il bimbetto fastidioso e il secchione guerriero.
Tutte persone che fino a pochi anni prima avrebbe spazzato via con un colpo.
Ora aveva sempre la voglia di massacrarli tutti ma non lo faceva perché lo riteneva SBAGLIATO.
Il principe rise di gusto pensando a questa parola.
Era convinto che tutte le volte che pensava che uccidere fosse sbagliato, qualcuno lassù in Paradiso sentiva la necessità di fulminarlo sul posto.
Quanta gente aveva mandato lassù? Quanta gente non era più tornata?
Era veramente bastata una rosa come lei per fargli cambiare così repentinamente convinzioni?
Evidentemente sì...
Certo, aveva mantenuto lo spirito combattente, il caratteraccio e l'ira facile ma ora non era più un volgare criminale.
Il Principe scosse la testa.
Eppure, poco prima, aveva ucciso a sangue freddo e con un solo colpo un mucchio di innocenti che erano lì solo per divertirsi e godersi un bello spettacolo.
In quel momento, persino la sua dolce metà non l'aveva riconosciuto.
Quanto di quel gesto era dovuto ad un ira sopita dentro di lui e quanto a quello strano segno che portava sulla fronte?
Eppure ciò che stava per fare lo faceva con giudizio.
Pensò a tutte le persone a cui aveva imparato a volere bene a suo modo.
Pensò che tutto questo era dovuto all'unica persona che amava più di ogni altra cosa.
Smise di pensare e si preparò a quello che stava per fare.
Vide il ciccione rosa e scese sul campo di battaglia.
Una luce cominciò ad avvolgerlo.
Il mostro caramella lo vide, capì quello che stava per fare.
Lanciò dalla cima della sua testa un raggio giallo.
Quel piccolo umano l'aveva stufato.
Il Principe cercò di scansarsi ma l'inizio dell'autodistruzione gli impedì di muoversi.
Mentre diventava un piccolo cioccolatino, l'ultimo pensiero fu per la sua Rosa. Aveva fallito questa volta. Se ne sarebbe per sempre rammaricato.
Il mostro si divorò quel pezzetto di dolce.
Mentre lo digeriva, il suo cervello registrò l'immagine di una ragazza molto bella e formosa con dei bei capelli azzurri.
I pensieri del Principe ora vivranno per sempre.
FINE
Fanfic diversa dal mio solito e sono tornato di nuovo alle shortshot dopo la mia prima.
Come quella che fece Feleset non nomino mai i nomi dei personaggi ma ovviamente è chiaro di chi stiamo parlando.
Ho cercato di rendere al meglio il flusso di pensieri.
Ho pensato a lungo ad un finale adeguato e ho pensato di modificare il corso degli eventi in modo da garantire il finale inedito previsto dalla traccia.
Non mi sembra che sia proibito modificare una scena del manga.
Quindi ho deciso di far morire il protagonista ucciso dal suo avversario invece che tramite suicidio.
Questo turno lo prevedo male ma almeno sono riuscito a consegnare.
Ultima modifica di Light 96; 26-09-2012 alle 16:30
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