Nella mia top 5 dei pių fregni.
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Hesitation Marks è un buon album
In questi tempi ho letteralmente sbriciolato Traced in Air dei Cynic, lavoro forse meno fantasioso ed innovativo rispetto al mirabolante Focus, ma che ho apprezzato di più per un puro motivo di sonorità e per i testi che mi hanno colpito con la forza di un uragano.
Ho appena finito Hesitation Marks, meglio se me ne torno a sentire i vecchi dischi.
Dove per vecchi si intende pre-2000, visto che non ne azzecca uno da The Fragile.
Comunque se ti indigni cosė per Hesitation Marks (che č brutto potente, ma si limita a quello) sono curioso di sentirti parlare su Random Access Memories, che oltre a essere pure pių brutto pare pure una presa per il culo.
Non so se avrò mai il coraggio di provarlo, mi dicono dalla regia che è molto peggio dell'untitled. E l'untitled fa cagare.
Ecco il commento integrale comunque.
È un album meccanico e monocorde, che ammicca a vari generi musicali, ma che non riesce minimamente a legare i picchi d'interesse sparsi nell'opera con un tessuto interessante. Si gioca molto sul ritmo, i tempi sono ben calibrati e studiati, ma la composizione è piuttosto banale e superficiale, si spazia da pezzi che vorrebbero graffiare ma che vengono demoliti dalla produzione patinata, a brani atmosferici di un piattume esasperante.
Qualche pezzo carino lo si trova, Copy of A è coerente con il concept del disco ma è ben confezionato, Satellite ha qualche sprazzo cosmic/dissonante memorabile, I Would For You è probabilmente quello meglio ritmato del lotto.
In generale però è veramente difficile da reggere per intero, io mi sono concesso una pausa Slayer dopo Disappointed perché mi stavo davvero triturando i coglioni.
È triste far notare che le canzoni più personali siano Everything (che fa cagare) e Black Noise (che purtroppo è solo un outro di un minuto e mezzo).
Numericamente boh, per ora stiamo sul 4.5/5, sarebbe da riascoltare ma non mi voglio fare troppo del male.
E confermo che Trent quando esce dall'industrial perde gran parte della sua espressività artistica.
Dei Daft Punk non me ne frega una cippa, quindi non so se proverò mai RAM.
Loud Like Love, l'ultimo dei placebo. A parte il brano omonimo scelto come singolo e "Rob the bank" che fanno abbastanza defecare direi che è un buon album, un passo avanti rispetto a Battle for the sun. Thumbs up per "A million little pieces", "Begin the end" e "Bosco".
Inoltre l'omonimo di Franz Ferdinand, l'album di debutto. Buono anche questo, solo che le sonorità mi ricordano molto i Killers, ergo rischio imminente di schifarsi della ripetitività delle canzoni.
Qualcuno ha ascoltato "Il Sopravvissuto" dei Marnero? A me piace parecchio.
Devo recuperarli, però ultimamente ho ascoltato Anthem dei Pure Love, scoperti su Virgin Radio con Beach of Diamonds. Beh apparte quest'ultimo brano e la traccia che da' il nome all'album sono stati davvero una delusione.