:asd: come sempre........ è vero :asd:
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Scusami ma hai scritto due volte Capitolo 12
quoto
Nuovo capitolo!
14 (eh,sì, stavolta non mi sbaglio:asd: !)- Simple complex emotion
[...]...Da raccontare non c'è poco,
ma vi dirò ben l'avvenuto.
Quel giorno egli volle portare la fanciulla
e rivelare il tutto
in quel posto, in mezzo al nulla.
Non avea altro da dire,
non sapendo cos'ella provasse,
nel suo petto solo e triste
senza affetto, né carezze.
E se ora l'avventura
v'è rimasta nelle vene,
continuate la lettura
che da piangere sovviene...[...]
Era la prima volta che lei provava qualcosa di simile...
Tutto il viso era avvolto da una vampata di calore
ed aveva preso un colorito roseo.
Attraverso lo specchio sporco e semi-opaco del bagno,
18 si stava osservando.
Non riusciva per nulla a dormire.
Sapendo che quella sera lei e 6 sarebbero andati al Fairy-Park da soli,
ogni sonnolenza spariva, sostituita dall'agitazione.
Ma perché solo con 6 questo?
Perché quando abbracciava e baciava sulla guancia suo fratello,
non arrossiva, né si sentiva imbarazzata?
Perché?
"Avanti... devi dormire, o stasera non ti reggerai in piedi..."
mormorò a se stessa, sciacquandosi il viso.
Inizialmente non ci aveva molto fatto caso...
Ma ora si rendeva conto di aver qualcosa di strano...
"Ma cos'ho?" si domandava, posando la testa sul vetro.
Erano le due di notte passate.
Ed erano passate ben quattro ore dal loro incontro segreto.
Non riusciva a pensare ad altro che a quella frase:
"Tu per me sei molto cara..."
Era la prima volta che 6 le rivolgeva una frase con affetto.
Le faceva molto piacere, ma non poteva non provare un immenso imbarazzo...
E pensare che, quando ancora non aveva iniziato a divenire donna, non avrebbe mai preso sul serio questi sentimenti...
"I miei pensieri... i modi di muoversi... l'aspetto... i sentimenti... tutto è così diverso... non capisco più nulla!!!"
I pensieri turbati e confusi della ragazza vennero interrotti dalla voce del fratello, oltre la porta.
"Sorella? Stai bene?"
18 aprì la porta e vide suo fratello davanti a lei.
"Va tutto bene,17... solo non riesco a dormire..." mormorò la ragazza, a testa bassa.
"Posso sapere come mai?" chiese il fratello, preoccupato.
18 non rispose, aveva la testa da un'altra parte.
"Con me puoi parlare, sorellina... ti puoi fidare..."
La ragazza poi annuì e seguì il fratello in camera.
Spiegata la situazione, 17 si mise a braccia conserte, a pensare.
"Beh, 18... io non so come spiegare... però..."
"Però...?" chiese 18, curiosa.
"Però... anche io mi sento un poco strano... insomma... mi imbarazza un poco dirlo... anche se sei mia sorella..."
La ragazza posò una mano sulla spalla del ragazzo, in segno di comprensione.
"Puoi anche non dirmelo, se non vuoi..."
17 fece cenno negativo.
"Senti... ultimamente... io... non so perché... sogno delle donne e a volte... ecco... mi sveglio che... i pantaloni... ehm..." il volto del ragazzo era pieno di vergogna. Non riusciva a spiegarsi bene
18 non capiva bene.
Era troppo confusa di per sé, per capire la situazione del fratello.
"Sorellina... quello che intendo dire è questo... io sono un maschio, quindi non so se posso capirti bene... però anche io sto cambiando e mi sento strano e non capisco più niente..."
"Penso sia una cosa naturale..." aggiunse poi, sorridendo, alla sorella.
18 ribatté confusa.
"Ma allora perché mi sento così in imbarazzo???!"
17 non seppe come rispondere.
La sorella allora lo guardò serenamente.
"Non importa... l'importante è che tu abbia tentato di spiegarmi... grazie..."
Così dicendo, si sdraiò sul letto, serrando gli occhi nel vano tentativo di addormentarsi.
Altrettanto fece 17 che, dopo aver dato un buffetto sulla guancia alla sorella, chiuse gli occhi e si addormentò subito.
Una cosa naturale... aveva detto lui.
18 cercava in tutti i modi di spiegare questa cosa, ma non riusciva.
Mentre suo fratello, come la maggior parte dei maschi, iniziava ad avere le sue fantasie erotiche, lei provava un'altra cosa.
Un sentimento inspiegabile, imbarazzante, piacevole, doloroso.
A differenza di suo fratello, lei stava sviluppando un sentimento oltre la fisicità.
Un legame affettivo.
Amore.
Non se ne rendeva però conto.
Non riusciva a capire che stava innamorandosi.
Non lo sapeva e nemmeno lo voleva accettare.
Era troppo in imbarazzo.
"Vorrei che questo mio corpo smettesse subito di crescere..." mormorò a se stessa, mentre finalmente iniziava a prendere sonno.
Poi, tra incomprensione, felicità e tristezza, la ragazza chiuse gli occhi e si addormentò.
* * * * * * * * *
L'orologio scandiva le 19 in punto.
Il sole aveva iniziato a calare, creando sfumature rosee meravigliose.
6 si era seduto su una panchina, presso un giardinetto della città.
Il luogo d'incontro.
Di nascosto era sceso dalla montagna, dopo aver indossato la giacca ed aver nascosto l'occhio meccanico tra le ciocche argentee dei capelli.
Ed ora era lì seduto, aspettando lei.
L'avrebbe rivelato, finalmente?
La sua sicurezza era traballante, ma doveva pur provarci.
Mentre però il sole calava all'orizzonte, un dubbio affiorò nella sua mente:
"Devo proprio dirla questa stramaledetta verità?"
I suoi pensieri furono interrotti dai passi familiari di 18.
Si era vestita bene, con una gonna lunga e una maglietta semplice, ma di buon gusto.
Aveva legato i suoi capelli a coda di cavallo, usando il prezioso nastro rosso di 6.
L'androide si alzò in piedi e sorrise alla ragazza.
"Ciao... temevo di non vederti più..."
18 accennò una risatina, poi si avvicinò all'amico.
"Vogliamo andare?" chiese lui, affiancandosi a lei.
18 arrossì come un pomodoro e annuì.
Mentre 6 stava già per partire, però, sentì un qualcosa...
18 lo aveva preso per mano.
L'androide, al sentire il palmo della mano della ragazza stretto al suo, provò una strana sensazione.
Imbarazzo.
Era strano davvero: non aveva mai provato una cosa simile.
18 sorrise, cercando di far passare i bollori.
"Beh? Non dicevi che dovevamo andare?"
6 si riprese e rispose traballante.
"Ah, eh.... ah, sì... andiamo..."
Così i due, mano nella mano, camminarono verso il luogo dell'appuntamento.
Mentre erano per strada, 6 cercò di guardare gli occhi di 18.
Lei guardava a terra, con gli occhi persi in chissà che pensieri.
"Va tutto bene, 18?" chiese lui, impensierito.
18 ebbe come un sussulto, ma poi alzò la testa per guardarlo.
"Ah, no... stavo... stavo pensando..."
"Vuoi che torniamo indietro?"
"Assolutamente no!!! Andiamo!!" rispose lei, sicura di sé.
Per un istante, le guance di 6 si riempirono di calore e presero un colorito roseo.
"Bene... allora andiamo..."
Così, i due arrivarono al Fairy-Park:
Era un parco di divertimenti a sfondo fiabesco e ovunque vi erano statue rappresentanti fate, maghi, dragoni, eroi...
18 si fermò davanti ad una di esse.
Rappresentava un principe in armatura luccicante.
Il volto, tranne che la bocca, era coperto da una maschera dalle sembianze animali, più precisamente un gatto.
"Lui è..." mormorò 18 rimanendo incantata.
"Chi è, 18?" chiese 6, incuriosito.
"...Il principe di cui ti parlavo tempo fa... che buffo... me lo immaginavo proprio così..."rispose lei, incantata.
---Arriverai mai da me?---
Si chiese tra sé lei, stringendo inconsapevolmente più forte la mano di 6.
L'androide restò a fissare la ragazza in silenzio, sempre con un certo imbarazzo.
Poi 18 si voltò, gli sorrise e con allegria lo strattonò per un braccio.
"Andiamo, voglio vedere questo posto!!!"
In mezzo a quella allegria, 6 iniziò però a sentirsi in colpa...
---Ho portato questa ragazza in un posto così bello... se riuscissi a dirlo... sarebbe orribile---
Così, inconsapevolmente, nella sua mente si fece largo una prima idea.
"Non devo per forza dirglielo, no? Ora è così felice..."
La forza con cui la ragazza lo strattonava improvvisamente sparì.
Si era fermata davanti ad una bancarella.
Davanti a lei vi erano dei semplici ma stupendi anelli fatti con delle perline colorate.
6 rimase a fissare ancora gli occhi della ragazza e, per la prima volta, ne notò la bellezza.
18 era stupenda, bellissima quando sorrideva.
Non aveva mai visto una cosa tanto bella nei suoi 26 anni di vita...
Con calma si abbassò al livello della guancia di 18 e chiese con tranquillità:
"Vuoi che te ne compri uno, 18?"
Gli occhi della ragazza incontrarono i suoi e avevano iniziato a luccicare.
"Davvero lo faresti? Ma costano..."
"Non importa... te lo compro lo stesso" rispose lui, mentre già lo stava pagando.
Poi glielo porse, sotto i suoi occhi splendenti di felicità.
"Oddio... è bellissimo, grazie..." disse lei, stringendo ancora di più la sua mano.
6 rimase senza fiato.
Al sentir più forte la sua presa, iniziava a sentir una felicità incredibile.
Era la prima volta che si sentiva così felice...
Così distolto dal suo dolore...
18 lo strattonò di nuovo e assieme corsero da un'altra parte.
"Vieni, dai!!! Ho visto delle cose bellissime laggiù!"
E così, per la prima volta, 6 seguì la sua amica così cara, senza che il suo cuore avesse fitte, o rimorso, o dolore...
* * * * * * * * *
Le stelle avevano da tempo fatto capolino nella volta celeste.
6 e 18 avevano per tutto il tempo girato il parco, ridendo ai numeri di qualche giocoliere o rimanendo incantati ai giochi di prestigio di qualche mago che tirava fuori delle colombe dal suo cilindro.
Avevano anche urlato come pazzi sulle montagne russe, senza bene saper perché.
Ora, però, il parco aveva iniziato a chiudere.
Tutti i bambini e le coppie e gli anziani stavano andandosene e piano piano tutte le giostre stavano spegnendo le luci.
Roku, senza farsi notare, era salito con la ragazza in cima alla cabina più alta della ruota panoramica, ora spenta e immobile.
Insieme, da lassù, erano rimasti a guardare il panorama.
Ancora mano nella mano, senza accorgersene.
"Roku... oggi è stato un giorno bellissimo..." mormorò 18, mentre ammirava il suo anello, infilato nel mignolo.
"Sono contento ti sia divertita, 18..." ammise lui, guardando le stelle.
6, invece, da una parte era felice e dall'altra era amareggiato.
Proprio non se la sentiva, non voleva, non poteva dire la verità in un momento simile.
Aveva deciso di lasciar perdere, per il momento.
Ora era troppo felice, troppo allegro, troppo sereno.
Non aveva mai provato tanta allegria e felicità e tranquillità.
Avrebbe voluto che il tempo si fermasse.
"Povero 17..." fece ad un certo punto lei.
"Perché, dici?" chiese lui, tornando sulla terra.
"Noi ci siamo divertiti come scemi e lui era la da solo... mi dispiace un sacco..."
"Beh, allora la prossima volta vorrà dire che ci porterò anche lui! Vedrai, 18, ci divertiremo un sacco!!!"
La risposta di 18 tardò ad arrivare.
"18...?"
6 cercò di girare il suo viso, per vederla negli occhi.
Ma quando lo fece, lei stava piangendo.
Le sue guance erano rosso acceso e delle lacrime iniziavano a scendere.
"Che succede, 18?" chiese lui, turbato.
18 iniziò a balbettare, segno di evidente imbarazzo.
"Lo so... sembro una bambina piccola, a divertirmi così tanto in un posto così infantile... ma... mi sono divertita un sacco...
MI SONO DIVERTITA MOLTISSIMO CON TE!!!!
Per cui, ti prego... non voglio tu pensi che io sia una scema..."
6 rimase in silenzio, con gli occhi spalancati.
Asciugò le lacrime della ragazza con la sua mano e poi parlò.
"Beh, 18... allora di scemi siamo in due...
Anche io non mi sono mai divertito tanto in vita mia...
...e non parlo per il posto infantile...
ma perché ero con te..."
18 arrossì ancora di più in volto e, di colpo, le lacrime cessarono.
L'androide rimase a guardarla negli occhi, in assoluto silenzio.
Senza nemmeno pensarci, i due si avvicinarono.
Poi, sotto l'intero firmamento che pareva osservarli,
per la prima volta,
senza sapere chi fu a fare la prima mossa,
i due si scambiarono un bacio, più splendente della luna stessa.
Moooooooooolto commovente, brava, e per la serie sono un grandissimo pignolo, dove li ha presi i soldi Roku per pagare l'anello se è sempre rinchiuso nella grotta??????
Lo spiegherà più avanti, dicendo la contestuale frase:"“…Devi sapere che Gero, quando ancora ero il suo spazzino, mi dava una ricompensa cospicua. Potevo comprarmi vestiti, accessori…insomma, qualsiasi vezzo
desiderassi…e siccome io non necessito di cibo o altro, ho tenuto da parte questi soldi…per voi"
Penso a tutto, io!
secondo mè è la fanfic migliore!!!!!!! fino ad ora!!!
Il motivo per cui questa ff non è seguita molto è palese.
Ero sicura che in un forum come questo, dove l'età media è molto bassa, mettere una NC17 sarebbe stato controproducente...
I bambini di certo non leggono simili storie, preferiscono i duelli a volte insensati e sempre il solito ambaradan di duelli e trasformazioni che formano un classico di DB.
Non che io non sia capace di scrivere una storia simile,NS è nato proprio da una fanfiction mia, difatti. Il punto è che, anche se con pochi che commentano, voglio dare un punto di vista diverso dal solito Dragonball.
infatti io la trvo piu originale che mai...è bello vedere una storia di DB che non abbia come protagonista goku o vegeta
Guarda, io preferisco più i dialoghi che i combattimenti (infatti nella mia FanFiction ci sono più dialoghi che combattimenti), quindi a me queste cose piacciono. Comunque vai sempre meglio.
Anche a me è quella che mi piace d+ e spero di essere sempre il tu pignolo preferito.
Pure secondo me è la ff mijore...
Ecco il nuovo capitolo, scusate il ritardo.
Capitolo 15- Lies
La volta celeste illuminava il parco, ormai privo di ogni luce.
Due figure, dall'alto della ruota panoramica, erano vicine.
Si erano unite in un candido bacio.
E quel bacio aveva un sapore dolce e amaro...
La stessa sensazione di dolcezza della cioccolata...
Ma al contempo, per 6, il sapore dolce e aspro del sangue.
6 si allontanò lentamente da lei.
Non aveva ancora preso coscienza di ciò che aveva fatto.
18 rimase a fissare i suoi occhi, senza dire nulla.
Nel suo volto erano presenti sia la felicità, che il dubbio e l'incertezza.
"Oddio..." mormorò lui, in incredibile imbarazzo.
"18... scusa... io... che ho fatto?"
La ragazza si grattò la guancia, confusa.
"Perché mi chiedi scusa?"
L'androide non capiva più nulla.
Quel bacio era venuto istintivamente.
Vedendo piangere 18, aveva sentito l'immenso desiderio di stringerla forte...
il desiderio di averla vicina.
Ma più ci pensava e più si sentiva in colpa.
"Mi spiace, 18... io non volevo..."
La ragazzina scosse la testa e carezzò la sua guancia.
"Va tutto bene... non c'è nulla di grave..."
Il suo volto avvampava di calore e le guance sfogavano di vergogna.
Anche lei si sentiva in imbarazzo per quello che era successo.
Ma era anche molto felice.
Il suo primo bacio, l'aveva donato ad una persona meritevole...
6 girò il volto da un'altra parte, per non esser visto in faccia.
Si vergognava da morire.
Senza saperlo, sciolse la stretta della mano di 18 e si mise la mano in tasca.
Si vergognava.
Si vergognava del fatto di aver dimostrato affetto alla figlia delle sue vittime.
Di aver dimostrato affetto, lui che era un mostro e che aveva un terribile fardello sulle spalle.
Attraverso quel bacio, poteva ancora sentire il sapore del sangue di chi aveva ucciso.
Non erano di certo le labbra di 18 ad avere quel sapore...
Bensì, era lui stesso, nei suoi sensi di colpa, a rielaborarne il gusto.
Ed era un peccato, perché quel semplice ma intenso bacio lo aveva riempito di calore...
18 lo guardò a lungo, in silenzio.
Non sapeva interpretare i pensieri dell'androide.
Sin da piccola, quando lui si ritirava in se stesso, non riusciva a decifrare il suo stato d'animo. E mai ci era riuscita.
Era felice? Imbarazzato? Arrabbiato?
Non ne aveva idea.
Attraverso un viso freddo e inespressivo, lui nascondeva ogni emozione come fosse un maestro.
Era così misterioso...
La mano di 18 strattonò leggermente la manica di 6.
Lui stavolta si girò per guardarla.
18 teneva il volto basso.
Forse quella più in imbarazzo era proprio lei...
"Roku..."
"Dimmi..." rispose lui, impensierito.
"Io... mi devo scusare con te per quello che ho fatto... è così imbarazzante..."
6 si girò completamente, assumendo un'espressione rattristata.
"No, non dire così... né tu né io abbiamo fatto nulla di male... solo che..."
"Solo che?" fece eco 18, alzando lo sguardo.
Roku si guardò attorno un attimo e poi fece cenno ti tenersi a lui.
"Scendiamo, intanto... inizia a farsi tardi..."
Obbedendo, la ragazza strinse forte il collo dell'androide.
Poi, con calma, lui scese piano piano a terra e posò delicatamente la ragazza.
Con facilità, scavalcò il portone d'ingresso e altrettanto facilmente lo oltrepassò lei.
Oltre il Fairy-Park, vi era una strada asfaltata che dava su un fiume.
Senza dire nulla, 6 prese di nuove per mano 18 e si incamminò per la via di casa.
"Che stavi per dire prima, 6?"accennò la ragazza, cercando di incrociare lo sguardo di lui, invano.
Roku fece un profondo sospiro, poi rispose.
"Solitamente quando due stanno così... sono assieme,vero?"
18 osservò le loro mani e poi rispose
"Non saprei... ma credo di sì...."
Un rumore simile ad un lamento sommesso uscì dalla bocca di 6.
Arrestò di colpo il passo e si voltò verso di lei.
"Senti, 18... io devo dirti una cosa molto importante... ascolta bene..."
La ragazza annuì senza esitare e lo guardò negli occhi.
Lui iniziò, volgendo lo sguardo a terra.
"Se ti dico questo non è perché io non provi affetto per te...
anzi... io ti voglio bene, provo molto affetto per te...
ma... cerca di capire..."
Il viso di 18 iniziò a spegnersi, quasi si aspettasse la frase seguente...
"...noi due, par quanto possiamo volerci bene...
non potremo mai stare assieme..."
Un silenzio innaturale accompagnò la frase.
18 parve naufragare nella confusione e nell'incertezza.
Riuscì solo a dire una semplice parola.
"Perché?"
Quella parola riportò alla mente di 6 l'immagine dei genitori di 18.
Era per questo che non potevano stare assieme.
Per questo.
Aveva ucciso i suoi genitori e lei ne era ignara.
Non avrebbe mai potuto amarlo se avesse saputo la verità.
Non sarebbe mai potuto stare con lei, anche se avesse continuato a mentire.
Il suo senso di colpa non poteva permetterglielo
Non sarebbe mai potuto stare con lei, con le sue mani insanguinate...
Lei prese fiato.
L'espressione della ragazza era indecifrabile.
Pareva addolorata, confusa e triste allo stesso tempo.
Non era intenzione di 6 offenderla, quindi cercò in qualche modo di rimediare.
"Questo non significa che i miei sentimenti cambino, 18...
io ti vorrò sempre bene comunque..."
"Capisco" fece 18, sorridendo inaspettatamente.
"Se penso a questo, mi sento più tranquilla..."
A 6, in quel momento, parve di sentire un singhiozzo.
"Beh... allora andiamo?" chiese 18, iniziando a camminare.
6 la seguì in silenzio.
L'aveva ferita.
Chiaro come il sole.
Non voleva farlo, ma ci era riuscito.
Eppure era solo per quella maledetta colpa.
Solo per il fatto di aver ucciso lui quegli innocenti.
E averli uccisi sotto il controllo dell'orco, non di sua volontà...
A lui sarebbe piaciuto stare assieme a 18.
Pur non amandola.
Le voleva molto bene... molto più di un fratello e di un padre...
eppure qualcosa lo bloccava...
Non riusciva ad innamorarsene.
Quel bacio era stato un gesto inaspettato proprio per questo.
Voleva tanto essere amato da qualcuno...
e poter amare qualcuno...
Solo quel bacio, per un momento, sembrava averlo liberato da ciò che lo bloccava...
Ma le catene invisibili che lo inchiodavano, finito il contatto,
erano tornate a stringerlo nel cuore, nel corpo e nell'anima.
* * * * * * * * *
I due camminarono silenziosamente fino ai piedi della montagna.
Si fermarono, prima di iniziare a salire...
"18..." iniziò lui, titubante.
"...io volevo chiederti scusa, se ti ho ferita... non era mia intenzione..."
La ragazza lo fissò un attimo e poi gli sorrise sinceramente.
"Non fa nulla, davvero...
quello che importa è il fatto di esser stata vicino a te...
e di essermi divertita un mondo..."
così dicendo, iniziò a scalare la salita.
Voltandosi di nuovo verso di lui, 18 lanciò un ultimo sorriso, prima di andarsene.
6 rimase immobile, a ricambiare con un altrettanto splendido sorriso.
Ma più sorrideva, più stava male.
Provava molto per lei, ma più la vedeva felice e ignara, più la colpa di cui sarebbe rimasto macchiato tutta la vita gli piombava addosso...
"Sei felice con me e mi vuoi bene solo perché ti racconto delle menzogne..."
Senza dire altro, si alzò lentamente in volo, presso la cima della montagna.
Il suo rifugio era lì ad attenderlo.
Camminando verso il letto, si lasciò abbandonare, cadendo tra le lenzuola umide e fredde.
Rimanendo immobile, cercò di trattenere quanto più a lungo possibile quella sensazione di calore che aveva ricevuto dal bacio.
Non voleva dimenticare.
* * * * * * * * *
La porta della stanza dei gemelli si aprì e 18 entrò silenziosamente dentro la stanza.
Si cambiò in fretta, nel timore di venire scoperta da qualcuno e si infilò tra le coperte.
Un sorriso di felicità era stampato nel suo viso.
Ma al contempo, senza sapere il motivo, nel suo petto vi era una voglia immensa di piangere.
Si tastò le labbra, ripensando al bacio e alle parole di 6.
Poi, senza rendersene nemmeno conto, una lacrima scese dalla sua guancia, bagnandole la bocca.
Tra quel sapore salato di pianto e il ricordo dolce di quel bacio, prima che si addormentasse, quella bocca scandì una sola amara parola...
Perché?
Rivolto a Roku: ci vuole tanto a dire 2 parole?
ff sempre + emozionante