me lo ricorderò... ma il nazismo è gia trattato prima di me... per inglese riguardo alla tesina che sto cercando di costruire potrei parlare di bill gates: l'uomo che ha rivoluzionato il computer. Andrebbe bene?
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me lo ricorderò... ma il nazismo è gia trattato prima di me... per inglese riguardo alla tesina che sto cercando di costruire potrei parlare di bill gates: l'uomo che ha rivoluzionato il computer. Andrebbe bene?
ah scusa allora <.< Comunque sul profilo sono del 92 perchè quando ero "piccolo" nel 2006 se mettevo 94 mi sa che diceva che ero troppo piccolo per registrarmi
dipende.
se in inglese devi soltanto parlare in inglese puoi tranquillamente portarlo, ma se devi invece fare qualcosa di inerente bill gates non c'entra granchè.
purtroppo per inglese non mi viene in mente niente.
Naked: se ti chiedono inoltre come Hegel risolve l'aufebhung (si, non mi ricordo mai come si scrive) nel caso dell'uomo e della donna, la risposta è che non lo risolve :D
(Emptywords: corretto prof? :asd: )
Beh, sì, la risoluzione è sempre la stessa di tutte le Aufhebung: cioè Hegel stesso. Ancora mi riesce incredibile che un pensatore che diceva più o meno esplicitamente che la storia del pensiero occidentale non era altro che una preparazione all'avvento di se stesso possa esser stato pure preso sul serio..
(Al secondo livello di risposta, quello pseudo-intellettuale, l'Hegel maturo in realtà risolve questo rapporto nella famiglia e poi nello stato, prima di arrivare allo spirito assoluto, a Dio e, ovviamente, a lui stesso..).
io di hegel ho apprezzato tantissimo il discorso sul bene e sul male, mi è davvero piaciuto, vuoi un po' per i termini che usa e un po' per quello che dice.
e mi pare che il discorso della dialettica sul bene e sul male non sia stato criticato da marx giusto?
perchè ho un dubbio che mi gira in testa, se marx non ha criticato quel punto, proprio in quel punto hegel dice che non ci sono opinioni giuste o sbagliate, stare nel bene significa accrescersi sempre di più e accettare la dialettica, mentre il male è ritenere che la propria opinione sia assoluta; ma allora marx non rifiuta la dialettica in questo senso e quindi non ha nulla a che vedere con i totalitarismi (non ci ha nulla a che vedere comunque, ma questo sarebbe una ulteriore conferma)
A questo punto mi ci metto anch'io.
Inizialmente ero indeciso tra nichilismo e psicanalisi.
Ho propeso, comunque, per il primo.
Ora, la questione è: a cosa lo ricollego?
Filosofia: Nietzsche, Hannah Arendt, Schopenhauer e...Stirner per sommi capi, dato che non l'abbiamo studiato (?)
Storia: Indeciso tra prima e seconda Guerra Mondiale, totalitarismi vari.
Latino: ?
Greco: ?
Arte: ?
Italiano: Leopardi...d'Annunzio?
Biologia: ?
Fisica: ?
Inglese: ?
Sono un pover'uomo, lo so.
Purtroppo Heidegger non l'abbiamo fatto, però vedo di fare il possibile, perchè è tutto interessante e ci sta bene nella tesina. Il problema è che è piuttosto massiccio, quindi mi verrebbe faticoso. Comunque grazie mille dell'idea!
Mamma mia, si potrebbe fare una tesina solo di filosofia sull'etica della responsabilità (considerando che poi invece mi dovranno fare parlare 10 min scarsi, così mi dicono).
Dal momento che era la mia originaria scelta, posso darti qualche consiglio (anche perchè chiesi a qualche prof).
Filosofia: Nietzsche primo fra tutti.
Latino: Petronio (decadenza dei costumi e della società con il Satyricon)
Greco: Apollonio Rodio (gli eroi delle Argonautiche sono vuoti, privi di uno scopo)
Biologia: dal momento che in letteratura i decadenti vedono la malattia come una condizione privilegiata per giungere all'intuizione, puoi analizzare qualche malattia
Letteratura: D'Annunzio e Pascoli in primis, poi ci sono un casino di scrittori del '900 che hanno caratteristiche decadenti (ad esempio Pirandello), quindi hai solo l'imbarazzo della scelta. Ovviamente ci possono essere anche collegamenti con Leopardi.
Fisica: beh, penso che la fisica sia impossibile da collegare con qualsiasi tesina :lol: E anche io ce l'ho fra le materie.
Arte non so, ma di sicuro qualcosa ci sarà, ma purtroppo non è fra le mie materie.
Latino e greco sono materie che non ho mai studiato :asd: [Anche se le Argonautiche le ho studiate approfonditamente]
Comunque hai ragione. Solo che...Pascoli?
Mi sembra un tantino fuori luogo: lui predica la presenza di una verità ultima concepibile solo affrontando il mondo come fa il Fanciullino.
A Pirandello c'avevo pensato, ma non sarebbe meglio Svevo con il suo Zeno, ad esempio?
Biologia, vabè. Idem per fisica.
Per arte, in un modo o nell'altro, me la caverò.
A quale discorso di quale opera ti riferisci in particolare?
Ma Marx difatti non ha mai rifiutato del tutto la dialettica hegeliana, tant'è che l'ha adoperata ampiamente fino alla fine delle sue opere. Al massimo ne ha rovesciato il senso, prima con Engels facendone una pratica rivoluzionaria (e non una speculazione, nonostante Hegel la pretendesse "concreta"), poi mostrando con il Capitale che la dialettica è precisamente il meccanismo di alienazione proprio della società capitalistica.Citazione:
Originariamente Scritto da Will
Come è stato fatto notare da altri (Foucault in primis), Marx si è sempre impiantato su un suolo del tutto interno al movimento del pensiero occidentale, nonostante - e questo lo aggiungo io - nelle sue opere più mature parlasse già da un punto di vista molto più universale.
Bizzarro però che a scuola insegnino la Arendt, Jonas e Lévinas e non diano nemmeno le basi del trait d'union per tutti e tre, nonché nel bene o nel male di pressoché tutta la filosofia europea del secondo '900.. tra l'altro non penso si possa comprendere l'opera di Lévinas senza intendere l'aspra polemica nei confronti delle impostazioni di Husserl e Heidegger, che sono stati i suoi due fari pressoché per i primi 20 anni della sua riflessione (è stato anche l'introduttore ufficiale della fenomenologia in Francia).Citazione:
Originariamente Scritto da Naked
Suppongo che il nesso Arendt-Heidegger non debba spiegarlo..
Comunque, se ti piace provare a produrre un po' di idee per conto tuo, al massimo puoi scriverti per conto tuo una tesina un po' più grande e poi ricavare da essa uno schema breve da presentare all'esame orale, che tanto per quella parte ti garantisco che è una pura formalità (faccio lo stesso pure io con la mia tesi di laurea triennale, per dire). Non pensare che sia tempo buttato, fottitene se non potrai presentarlo all'orale e fidati che anche il solo svolgere quel tipo di lavoro ti lascia qualcosa per il resto della vita.
Aggiungo che era anche uno degli autori preferiti da Nietzsche.Citazione:
Originariamente Scritto da Naked
Cioè, se deve parlare di D'Annunzio spero sia solo per dire che non aveva capito una sega di Nietzsche (e di svariate altre cose)..Citazione:
Originariamente Scritto da Naked
Per la fisica e la biologia, ricordo che Nietzsche era un appassionato frequentatore delle scienze del suo tempo, la sua idea della volontà di potenza era largamente ispirata dalle teorie energetiche di Mayer e Boscovich e moltissime idee della "Gaia scienza" le ha tratte dalle opere biologiche di Roux. Se si aggiunge anche l'influenza spinoziana sul suo ultimo periodo (soprattutto post-Zarathustra), e il fatto che lo stesso Spinoza fosse anche una delle letture preferite di Einstein nell'epoca in cui ebbe l'intuizione della Relatività Generale, direi che siamo a cavallo..