Valgono i suicidi?
così riciclo quello di Deidara...:asd:
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Valgono i suicidi?
così riciclo quello di Deidara...:asd:
Ringrazio i giudici per i voti! :)
Un omicidio eh? Mmmm... vediamo un pò che mi posso inventare! :asd:
Grazie mille Snake Strife :ok:
Grazie anche a te Alex ! :)
Sei la più severa Kabu :asd: comunque i tuoi consigli mi soddisfano sempre; Grazie mille :)
Evviva, finalmente un'argomento in cui le mie mani si impastano bene ! :lol: Ottimo argomento di One Shot Alex !
Mi scuso se entro stasera non riuscirò a postare la storia, il tempo è stato tiranno in queste due settimane e non sono riuscito a scrivere. Nel caso vorrei chiedere una proroga fino a domani ^^
Mi associo alla richiesta di Oplita'^^
Ehm...mi associo anchio!XD
Vi lascio tempo fino al 25/5/09 :sisi:
PER GIUSTIZIA O PER VENDETTA ?
Sto adempiendo unicamente al mio dovere! Anche se non fosse mia intenzione fare quanto sto per fare, non potrei tirarmi indietro in nessun caso! Ciò che tuttavia mi inquieta nel mio apprestarmi a compiere questo gesto non è il fatto di non desiderarlo, bensì quello di desiderarlo troppo! Esageratamente! Nella misura in cui ho sempre pensato non fosse possibile desiderare qualcosa!
Non ho pensato molto a questa cosa, in quanto non me lo potevo permettere! L’occasione propizia per riuscire in questa impresa si è presentata da poco, e non posso permettermi alcuna esitazione. Quell’essere deve morire, o sarà la fine per tutti! E’ giusto che muoia! Ha sparso troppo sangue! Ha messo fine all’esistenza di milioni di persone, e altrettante potrebbero fare la stessa fine se non lo fermo ora.
Non ho dubbi sul fatto che quello che sto per compiere sia in se un atto di giustizia! Non è certo questo che mi inquieta nel mio muovermi furtivamente attraverso gli anfratti della fortezza naturale dove il mio bersaglio vive. Tsk! Patetico da parte mia definirlo semplicemente un bersaglio! E’ conferirgli un livello di neutralità che non ha! Come se non ci fosse nulla di personale dietro! Come se fosse realmente possibile avere un approccio distaccato con la cosa! A che serve tuttavia ignorare che io non veda l’ora di vedere morto quel maledetto? In teoria non ci sarebbe nemmeno nulla di strano! E’ normale che qualcuno possa provare il desiderio di vendicarsi nei confronti di chi è stato causa della morte delle persone a lui più care! E’ umano! Già… umano! Peccato che io non sia un essere umano, e che io non possa dimenticarmi nemmeno per un istante di non esserlo.
Può un sentimento mortale e terreno come il desiderio di vendetta trovare legittimamente posto nell’animo di un dio?
Per tutta la mia esistenza, trascorsa unicamente in mezzo agli esseri superiori, miei pari, ho sempre pensato che il desiderio di togliere la vita a qualcuno fosse una debolezza delle creature terrene, e che tale aspirazione non potesse nemmeno sfiorare la mente di una divinità quale io ero e sono. Nell’ovattato e idilliaco pianeta dei Kaiohshin la cruda realtà dell’universo terreno mi è sempre sembrato qualcosa di lontano e con la quale mai avrei dovuto avere a che fare.
I miei occhi, da sempre ebri della bellezza di quel paradiso, si sarebbero dunque iniettati di sangue, brillando di follia omicida innanzi alla prospettiva di privare qualcuno della vita.
Le mie mani, volte da sempre solo allo sfogliare libri, al maneggiare strumenti musicali e a plasmare ogni forma d’arte che la mia fervida mente concepisse, si sarebbe imbrattate del sangue di una persona.
Io, Kaiohshin… l’unico rimasto della mia stirpe, sto per tramutarmi in un assassino bramoso di essere tale. Una divinità del mio lignaggio si sarebbe celata dietro il proprio senso del dovere di liberare l’universo dalla minaccia del mago Bibidi per celare il fatto di starlo facendo soprattutto per vendicare gli altri Kaiohshin, sterminati dal mostro creato dallo stesso stregone: Majin Bu.
Un mostro potentissimo, capace di uccidere quattro dei cinque Kaiohshin. Io stesso sono vivo per miracolo. Potentissimo, si… ma nondimeno incontrollabile! Al punto che quel maledetto mago è stato costretto a rinchiuderlo nella sfera. Ed è questo il momento in cui devo agire. Contro Majin Bu non avrei speranze, ma contro Bibidi ce la posso fare. Ed è per questo che sono qui! Per adempiere al mio dovere e salvare l’universo, ma anche per consumare la mia vendetta per la tragica fine dei miei compagni.
Mi muovo furtivo, con aura azzerata. Sono cosciente di avere a che fare con un individuo molto furbo… se scoprisse di essere minacciato egli potrebbe ricorrere alle sue magie, mettendomi in difficoltà o, ancora peggio, potrebbe liberare Majin Bu.
Ad un certo punto intravedo un barlume nel buio dei cunicoli. E’ li! Finalmente l’ho trovato!
Mi avvicino sempre di più, misuro ogni passo con infinita lentezza. Non posso concedermi il minimo errore. Punta, pianta e tallone, in una lenta successione. Più discreto di un soffio d’aria, più etereo di un’ombra. Mille imprecazioni partono dalla mia mente all’indirizzo del mio cuore, che batte come un tamburo, così forte da temere che il mago possa sentirlo. E’ assurdo, lo so… ma non sono abituato a essere un predatore, non avrei mai pensato di trovarmi nella situazione di uccidere qualcuno a sangue freddo. Non stupisca dunque se nell’apprestarmi a compiere tale gesto io sia quintessenza di insicurezza.
Dopo minuti interminabili, che a me sono sembrate ore, finalmente vedo Bibidi. Quell’abominevole essere tarchiato pare inquieto. Come un roditore che si muove nella prateria, conscio di essere un facile bersaglio per i rapaci. Il mago è del tutto consapevole della propria vulnerabilità, e del fatto di essersi fatto molti nemici a causa della proprie azioni nefaste.
Protendo la mano in avanti, e lui è mio. Imprigionato nella mia morsa psicocinetica non può muovere più un muscolo. Le sue braccia, muovendo le quali è in grado di compiere ogni incantesimo, non possono aiutarlo. Malgrado questo non riesco ad esimermi da ciò che può ugualmente essere definito come una precauzione estrema o un mero atto di bieca crudeltà. Allargo le mie braccia facendo compiere a quelle del mago un movimento innaturale, spezzandole. Bibidi urla di dolore, e il mio volto si trasforma, come nel prendere la forma di una maschera. Sento le mie gote sollevarsi, mentre la mia bocca si contorce in un ghigno crudele, l’immagine di Bibidi diviene come rinchiusa in una fessura, mentre i miei occhi si accigliano sadicamente. Le parole escono dalla mia bocca senza che quasi io possa controllarle.
“Come ci si sente ad essere inermi? Eh, miserabile? Ora puoi comprendere ciò che hanno provato le tue vittime innanzi al mostro che hai creato! Ti odio! Aborto del creato! E adesso cancellerò per sempre ogni traccia di te da questo universo!”.
Una sensazione di piacere perverso, ma nondimeno intensissimo mi pervade nello scagliare un’onda di energia che travolge in pieno il mago, sancendone la fine.
E’ morto! L’ho ucciso! E ne sono contento! Nella mia contentezza irrompe però un altro sentimento: la paura. Paura di me stesso, paura dell’incapacità di rispondere a una domanda fatale: Può ritenersi degno di definirsi un essere superiore qualcuno che ha ceduto a sentimenti terreni come ho fatto io nel desiderare la fine di quell’individuo malvagio? Un dio che viene inquinato da passioni mortali può ancora avere l’ardire di definirsi tale?
Cado in ginocchio, con la testa tra le mani… sono confuso, indicibilmente confuso. La gioia mista all’inquietudine, il senso di realizzazione del proprio desiderio che si mescola con la percezione di essere inadeguato a ricoprire il ruolo per cui sono nato. Ad un tratto avverto un brusio alle mie spalle, e una voce familiare, l’unica voce amica che le mie orecchie possano bramare di sentire.
“Signore! Credo di sapere che cosa sta provando! E in proposito chiedo di poter esprimere il mio parere in merito!”.
Mi volto e sorrido stentatamente all’imponente figura. “Kibith… sai che non c’è bisogno che tu mi chieda il permesso per parlare! Sai quanto conti per me il tuo parere”.
Egli annuisce “La ringrazio Kaiohshin… beh, io ritengo che non debba provare vergogna nell’essere mosso da sentimenti mortali! Solo chi è in grado di provare dei sentimenti come gli esseri terreni è in grado di comprendere questi ultimi fino in fondo! Pensa forse che i suoi compagni si siano scagliati contro Majin Bu unicamente per senso del dovere? No! E’ stato un atto d’amore per l’universo! E’ stato l’amore a spingerli a dare la vita! Lo stesso amore che ha spinto al Dai Kaiohshin a difenderla dal mostro! E anche lei ha agito per amore… è stato l’affetto che provava per loro a spingerla a compiere questa azione! E inoltre lei ha realizzato quello per cui loro hanno dato la vita! Neutralizzando Majin Bu lei ha dato un senso alle loro morti! Dovrebbe andarne fiero!”.
Le parole del mio caro amico Kibith mi confortano… è sempre stato molto saggio. A pensarci mi rendo conto che potrebbe avere ragione, ma se realmente sarò una divinità all’altezza sarà il futuro a dirlo. In ogni caso mi sento rincuorato.
“Ti ringrazio Kibith! Ora torniamo a casa!”
"LUI"
Non doveva finire così.
Se ripenso a tutto ciò che non ho ancora scoperto, a tutti gli obbiettivi che non ho raggiunto… com’è possibile che sia già giunta la mia ora?
Non l’ho neppure visto arrivare. Mi ha colpito una sola volta, tanto è bastato a farmi capitolare a terra. E pensare che ero sicuro di essere divenuto invincibile ormai. Questi miei occhi, neppure loro hanno potuto fare nulla per salvarmi.
Ora sono qui, steso al suolo, inerme, coperto dal mio stesso sangue. Mi viene preclusa persino la vista del volto del mio assassino. Ha detto qualcosa mentre mi colpiva, e il senso di quella frase potrebbe essere l’unica cosa in grado di aiutarmi a comprendere il motivo della mia agonia.
“E’ il solo modo che conosco per impedirti di seguire il cammino cui sono destinati quelli come noi.”
Cosa vuol dire? Perché sto morendo?
“Io sono giunto al termine della mia storia, tu non hai ancora avuto modo di capirlo. Ciò che credi è sbagliato, ciò che fai non è altro che quanto si aspettano da te i tuoi stessi nemici. Sei una marionetta, sei il perdente, il genio della sua stirpe destinato a guardare in eterno la schiena dell’idiota che combatte al suo fianco, anche quando non se lo merita.”
Cosa significa? Perché non riesco ad afferrare il motivo per cui sono stato condotto in maniera così rapida ed umiliante sull’abisso della morte?
Non doveva finire così.
“Ti ho osservato a lungo. Siamo creature simili, tu ed io. Non sai quanti mi hanno definito genio, quanti hanno tremato di fronte al mio potere. Conosco sin troppo bene la sensazione di sentirsi onnipotenti, quella voce che sussurra “Ora sei tu il primo”.
Non lo sei. Non lo siamo e non lo saremo mai.
Non è il nostro ruolo.
Siamo stati creati per essere l’ombra di colui che vogliamo sconfiggere, o che crediamo non valga neppure la pena considerare come avversario. L’hai provata anche tu quella sensazione, non è vero?
L’hai visto anche tu. Lui cresce, impara, diviene invincibile, e noi, i geni, stupidamente convinti del nostro potere, non possiamo far altro che arrancare dietro di Lui.
Non importa come lo si chiami, l’eletto, il prescelto, colui che nasce una volta ogni mille anni, sarà sempre Lui il primo, il solo. Ne esistono centinaia, tutti identici e tutti unici.
E per ognuno di loro esiste uno di noi.
Siamo la barriera che devono abbattere, la montagna invincibile che però viene puntualmente scalata. Facciamo sempre errori stupidi, veniamo raggirati a causa del nostro orgoglio e della nostra presunzione, per poi vedere Lui arrivare e rimettere insieme i pezzi del vaso che ci è sfuggito dalle mani.
Capisci perché ti ho ucciso, per quale motivo non sono riuscito a resistere all’impulso di colpirti?
Non riuscivo a sopportare l’idea che accadesse di nuovo. Ho rivisto me stesso, i miei errori, i miei sogni infranti. Forse avrei dovuto trattenermi. Oggi una parte di me è felice, ha accettato la Sua presenza, la Sua imbattibilità. Me esiste ancora, nella mia anima, quel desiderio di cancellare questo ineluttabile destino. Chi ci ha creato forse non ha mai contemplato l’idea della sofferenza che ci portiamo dentro, una volta appresa la nostra sorte.
Noi non lo supereremo mai. Potremo pensarlo, potremo riuscire per un attivo a convincere anche Lui che sia così, potremo persino credere di essere giunti al punto di poterlo ignorare, tale è la nostra superiorità. Ma stai pur sicuro che, una volta giratici di nuovo verso il futuro, non vedremo altro che la Sua schiena.
Perciò ti ho ucciso ora, nell’istante in cui ancora hai salda la convinzione di essertelo lasciato definitivamente alle spalle. Questo tuo sogno si sarebbe ben presto infranto, posto di fronte all’ineluttabile realtà.
Avresti retto all’umiliazione? Il genio, colui che tutti si aspettavano sarebbe divenuto il più grande, superato e messo in ombra da una nullità, addirittura salvato da quell’infimo essere.
Ti ho visto quel giorno, mentre gli sussurravi che non l’hai ucciso per un semplice capriccio.
Sbagliavi.
Non avresti mai potuto ucciderlo, così come io non ho mai potuto uccidere lui. Siamo stati risparmiati, abbiamo ricevuto pietà persino nei momenti in cui eravamo, forse, davvero i più forti.
Riposa allora, tu che forse hai avuto un destino più felice del mio. Io ho una famiglia che mi ama, un figlio che forse un giorno sarà degno di suo padre, ma dovrò per sempre convivere con la mia scelta, con la mia tacita accettazione del mio ruolo di ombra, di marionetta. Tu, ora, nella morte, sarai per sempre congelato nella convinzione di essere stato ciò che in realtà non potrai mai essere.
Perché, lo sappiamo entrambi, ciò che quelli come noi vorrebbero è solo essere Lui.”
Spero di aver reso bene l'idea di chi siano vittima e assassino, anche se forse più di un personaggio potrebbe prestarsi a questi ruoli.
Il cieco suono dei limoni
Spoiler:
Spoiler:
Scusate ma io nn posso postare perke il mio pc si è formattato... spero ke mi capite
Visto che manca ancora qualcuno lascio tempo fino a venerdì per postare.
Non ci saranno ulteriori posticipi.
Io mi ritiro per motivi di tempo,la scuola me ne toglie troppo.
Comunque belle shot!
Siccome la one shot che potete leggere è stata fatta in orario tardo, mi sono accorto solo ora di aver avuto un lapsus momentaneo riguardante le figure retoriche: chiedo il permesso per la modifica di una singola parola. Da ossimoro a sinestesia. Giusto per non passare per un ignorante XD
Ehm... giudiciiiiiiiiiii!!!!! XD
Ehm, mi unisco al coro XD capisco la vita privata e tutto, però si era parlato di nessun ulteriore posticipo...