scusate il doppio post :P
Kenji stava combattendo per la prima volta nella sua vita senza divertirsi. Certo, l’adrenalina di sferrare un pugno potente in faccia al nemico era sempre alta, e circolava sensibilmente nel sangue, ma c’era un immenso peso sulla sua testa. No, on vi dirò che sentiva la responsabilità della terra sulle sue spalle, sarebbe troppo facile. Il mezzo sayian sentiva il peso dello sguardo di un milione di nemici pronti ad abbattersi sulla sua incolumità. Mentre si sfidava con Logain era distratto da questo pensiero. Infatti, d’improvviso gli parve di sentire l’avvicinarsi di dieci nemici dalla montagna, e voltò un attimo lo sguardo. Il momento giusto per farsi fare uno sgambetto furbo dall’imponente Logain, che non esitò nel frattempo che il suo avversario precipitava al suolo a impostare una ginocchiata in pieno stomaco. Le prime gocce di sangue vennero versate sulla sabbia desertica, che assaporò la morte sulle tue tenere sponde. Ovviamente, quella di Kenji era stata solo una distrazione causata dall’ansia.
KENJI! – Urlò la ragazza sayian, che provò a volargli incontro – arrivo!
Ma in breve fu afferrata per il collo e scaraventata a terra da Balwer. Il braccio destro del generale non aveva pietà, non esitò a colpirla di nuovo i faccia, con i pugni stretti, pieni di forza furibonda. “Un nemico è sempre un nemico. “ questo si ripeteva. La guerra è guerra, tutto è valido, anche se si fosse presentato un bambino a combattere avrebbe dovuto farlo fuori.
Siete degli imbecilli! – questo Urlo svegliò le menti assopite dalla preoccupazione degli altri due ragazzi – giuro che se esco vivo vi ammazzo con le mie mani!
Il generale Senchan non lasciò sfuggire l’occasione di poterlo colpire al volto con tutta la forza che aveva in corpo. Per qualche secondo, le aure dorate si spensero, e l’esercito urlò alla vittoria. Ma i tre combattenti non distolsero l’attenzione dai loro avversari. Erano troppo ammaestrati militarmente per lasciarsi ingannare. Difatti, pochi attimi dopo, la vendetta dei tre coraggiosi si fece sentire. Si abbatterono su di loro come delle furiose tempeste, difficili da tenere a bada. Gli equilibri si ribaltarono, e l’esperta dottrina da guerra dei tre militari vacillò al punto tale da farli crollare più volte. Urlando come matti, i Sayian sembravano però tranquilli delle loro possibilità. Così, costrinsero i tre alieni a sfoderare dlle lunghe e poderose spade senza ornamenti.
Fermi tutti! Propongo un combattimento armato. Vi forniremo tre spade, e potrete misurarvi con esse contro di noi. Badate, noi le useremo in qualsiasi caso.
Le parole del generale Noritaka destarono la preoccupazione ed il dubbio di Urbick. Ragionò nel giro di pochi secondi. Rifiutare sarebbe stato inutile, in fondo un’arma è sempre un vantaggio. D’altra parte, però, loro erano sicuramente più esperti di loro nell’uso di quell’arma. Quindi, la prima cosa da fare era impossessarsi della spada. La seconda, cercare di spezzare o rendere inutilizzabile la loro.
Noi abbiamo le nostre – disse a sorpresa Kenji, annuendo verso i suoi due compagni – Guardate!
Con una tecnica molto raffinata, simile ai movimenti precisi della mano di un ballerino, il ragazzo fece comparire a poco a poco dal nulla una stupenda spada dorata di pura energia, rubata direttamente dalle proprie risorse. Una fiamma d’oro d’estensione longitudinale. Aveva riflettuto anche lui, e dubitava della lealtà del nemico. Un’arma propria è sicuramente più affidabile.
Bravo, allora non sei così stupido come ho sempre creduto che fossi, Kenji! AAHH!
la sua spada apparse, connotandosi come una nube di platino ed oro orizzontale, come quella di hikaru, che silenziosamente aveva fatto apparire la sua. Lei era quella peggio ridotta, il combattimento la stava sfinendo e forse la creazione della spada non faceva che peggiorare la situazione. Ansimava, e da ogni suo respiro una goccia invisibile di sangue si perdeva nel vuoto. Aveva persa parecchia vitalità, subendo anche colpi più numerosi dei suoi compagni.
Va via, hikaru, sei solo un peso oramai – sussurrò in un sibilare crudele Urbick, delicato come suo solito – non la voglio una palla al piede.
E’ vero, portate via la ragazza. Balwer si ritirerà dal combattimento, così che saremmo di nuovo pari.
Io … voglio combattere!!
Urlato questo, Hikaru sfoderò tutta la sua rabbia e le energie che le rimanevano, scagliando un fendente dritto al cuore del nemico, così prevedibile da poter essere evitato con una semplice inclinazione del busto. A finirla, un colpo di mano tesa al collo. La fiammeggiante gialla spada si disperse nell’aria, mescolandosi al sudore volante ed alla polvere sollevata dalla caduta di Hikaru, svenuta oramai.
Non si è ritirata, è stata sconfitta, quindi il nostro combattimento proseguirà, anche se due contro tre. Mi spiace, se l’è voluta. Ma non l’ho uccisa, tranquilli, l’ho solo .. URGH!
Questa interruzione non voluta fu data da un gesto istintivo di Kenji, che oramai senza pupille era uscito di senno. Perse l’autocontrollo, e colpì con il gomito destro il pieno stomaco di Balwer. Nell’attimo stesso in cui pensò “sei un bastardo!” le sue mani si mossero brandendo con sconosciuta bravura la spada, che emise frizzanti schegge d’argento desiderose di conficcarsi nella pelle nemica. Ma l’affondo al collo non ebbe buon fine. Il colpo l’aveva preso alla sprovvista, me senza darsi per vinto il comandante di truppa riuscì a recuperare il sangue freddo, afferrando le mani congiunte del furioso nemico.
Una stupida testarda ed un imbecille istintivo, benissimo – tra l’altro, rifletté, “ho quasi perso tutte le energie … sono quasi allo stremo, questo combattimento va avanti oramai da qualche ora, e sento il fiato sul collo di quei maledetti bastardi … non pensavo di dover arrivare fino a questo punto, ma dovrò mostrare a tutti…” – Vuol dire che combatterò al massimo delle mie possibilità!
Kenji sbarrò gli occhi, in quella posizione innaturale che aveva assunto. Era vero! Diamine, era rischioso. Avevano poche energie residue, quello stato richiedeva invece molta forza interiore. E usarlo fin dall’inizio avrebbe significato sicuramente uno svantaggio, avrebbero avuto meno tempo per ucciderli tutti. Però, non avevano calcolato che i tre generali potessero essere così potenti, così eccoli arrivati allo stato del dubbio.
Urbick – Kenji - … ADESSO!! - … ORAA!
La trasformazione stava per compiersi. Le urla dei due mezzi sayian si elevarono al cielo come richiami degli uccelli, quasi chiamassero un qualche Dio affiché donasse loro nuova potenza. La terra ebbe dei sussulti insistenti, costringendo tutto l’esercito a sollevarsi dalla montagna rocciosa in volo. Ognuno di loro poté osservare con stupore e meraviglia i due guerrieri biondi sparire avvolti da un’immensa onda di sabbia ed oro volante. Dal canto loro, i tre generali rimasero immobili. L’unico che fu scaraventato via fu Balwer, troppo vicino alla sorgente dell’esplosione. L’aria stessa assorbì la sabbia, per proteggersi da quell’energia spaventosa che stava affrontando. Il tremolare delle singole molecole era la testimonianza della paura che pervase il composto esercito, come un serpente velenoso inietta il suo veleno nelle vene terrorizzate della vittima. Nessuno poteva crederci. I due sayian stavano trasformandosi in…
NON VE LO DICO AHAHAHA :P aspettate il prossimo paragrafo, sì? Hihihi come adoro tenervi sospesi!!!
Spero vi sia piaciuto! Ho postato così presto perché siete stati parecchio senza materiale, così…ecco a voi! Fatemi sapere se vi è piaciuto, questo in fondo è stato scritto in puro stile dragonbolliano.