Visualizzazione Stampabile
-
E allora dài
Gioca con me
Fare l’amore è molto semplice
Non c’è
Nessun perché
Prendilo com’è
E quando ormai non ti soddisfa più
Buttami via come sai fare tu
Non c’è
Nessun perché
Dedicalo a me!
[Vasco - Gioca con me]
Citazione:
Originariamente Scritto da
Il Nicco
"Come nel primo canto v'ebbi a dire
Per una selva oscura mi trovai
Che nel pensier mi fa rabbrividire.
Quivi sospiri, pianti ed alti guai
Parole d'ira, e suon di man con elle
Sì che parea d'esser in tramvai.
Nel quale il passegger vede le stelle
Imperocchè viene compresso al punto
Che dalle fuaci gli escon le budelle.
Ma poi, che fui ai piè d'un colle giunto
Ove finìa la valle sopra detta,
Che m'avea di paura il cor compunto,
Vid'io, giuso dalla vetta,
Arrivando in corsa ratta e folle,
Un tal che pedalava in bicicletta.
E tosto che innanzi a me fermarsi volle
Con parole alate e faccia lieta gridommi:
<Benvenuto a questo colle!
Io son nomato Pippo e son poeta,
Or per l'Inferno ce n'andremo a spasso
Verso un'oscura e dolorosa meta.
Laggiù poi pregheremo Satanasso
Acciocchè sia con noi tanto cortese
Da farci uscir dal dolore passo>
Poscia, che una mano nella sua mi prese,
Con lieto volto e parole alate aggiunse
<Vieni, andiamo a quel paese!>
Ed ecco, con le grandi ali spiegate,
Verso di noi venir tre messaggere,
Come colombe dal disìo chiamate.
Onde il poeta a me: <Sarà mestiere
Seguir lo lor invito a cuor giocondo,
Poich'essi sono amici, e son sinceri.
Perciò, se vuoi discender nel profondo
Inferno, orsù poniamoci in cammino:
Io sarò primo e tu sarai secondo>"
Citazione:
Originariamente Scritto da
Il Nicco
"Nel mezzo del cammin di nostra vita
Mi ritrovai per una selva oscura
Ché la diritta via era smarrita
Ahi quanto a dir qual era è cosa dura
Esta selva selvaggia e aspra e forte
Che nel pensier rinnova a paura.
Tant'è amara ch poco più è morte!
Ma per trattar del ben ch'i' vi trovai,
Dirò de l'altre cose ch'i' v'ho scorte.
I' non so ben ridir come v'intrai,
Tant'era pien di sonno a quel punto
Che la verace via abbandonai.
Ma poi, che fui a i piè d'un colle giunto,
Là dove terminava quella valle,
Che m'avea di paura il cor compunto,
Guardai in basso, e vidi le sue spalle
Illuminate già de' raggi del pianeta
Che dritto mena altrui per ogne calle.
Allor fu la paura un poco queta..."
36 versi a 19. Vince Topolino.
C.v.d.
-
"I patrioti parlano sempre di morire per il proprio paese, mai di uccidere per il proprio paese."
Bertrand Russel
"Io ho un sogno. Avere un sogno!"
Homer Simpson
"Panta rei" (Tutto scorre)
Eraclito
"E' inevitabile, Signor Anderson."
Agente Smith
-
Come colui che con lena affannata
Arranca fino a che si sente lasso
Così noi cominciammo la scalata...
Ed affrontammo il periglioso passo
Premendo sui pedali con cadenza
Sì che il piè fermo sempre era il più basso.
Aspro era il colle, ed aspra la pendenza,
Ma proseguimmo impavidi, e in tal modo
Ci ritrovammo al punto di partenza.
Io cominciai: "Poeta, che è quel ch'i odo?
Parvemi di sentire un fischio asmatico"
Ed egli a me:"Non vedi? È stato un chiodo
Che mi s'è conficcato in un pneumatico!
Per la miseria! Con le gomme a terra,
Il nostro andar diventa problematico"
Allora la mia destra ratta affera
Un serpe che vedevo penzolare
E in tondo cerchio i' annoda e serra.
Indi un ruggito udimmo risuonare
Ond'io chiedevo a Pippo:"Cosa accade?"
Ed egli confortommi:"Non tremare
Qui ci conviene lasciare ogni viltade!"
Ma non potè finire il suo sermone,
E cadde come corpo morto cade.
Or mentre mi chiedevo la ragione
Che Pippo fe' svenire di repente
Innanzi a noi piantossi il fier leone.
"Oh tu che vai fra la perduta gente,
-disse quel desso- Senza lo fanale
E senza gemma catarifrangente
Inchioda i freni e fermati al segnale!
Dieci fiorini mi dovrai pagare,
Per infrazioni al codice stradale!"
Ed io a lui:"Leon, non ci scocciare!
Oggi il ciclista per la strada puote
Far ciò che vuole, e niun lo sa multare!"
Quinci volgemmo le veloci rote,
E in un baleno fummo colaggiù
Ove s'udìan le dolenti note.
Come talor, danzando lo spirù,
Le umane genti guizzan spiritate,
Finché le gambe non le reggon più.
Similemente l'anime dannate
Su la trista riviera d'Acheronte
Si contorcevan come forsennate!
Sospinte dalla sferza di Caronte
Che urlava:"Guai a voi, anime prave!
Le pene dell'inferno ormai son pronte!"
Ma mentre salivam sulla sua nave
Gridocci:"Chi son questi sbafatori
Che vivi stanno tra le genti ignave?"
"Io sono quei che colse laude e allori,
-risposi a lui- Cantando in rima pura
Le donne, i cavalier, l'armi, gli amori."
Ed egli a me:"Per Bacco! Questa oscura
Valle è la sede adatta per poeti,
Ladron, bugiardi e simile lordura!"
[Inferno di Topolino, Canto II]
-
Ma la finite di copiare citazioni da google spacciandole per roba di memoria? :lol:
-
Libero di non credermi, volessi farmi figo citerei qualcosa di ben più impegnativo, che so...un canto del De Rerum Naturae, non l'Inferno di Topolino o la Divina Commedia che sono semplicissimi da memorizzare per la musicalità dei versi...che poi al massimo copierei direttamente il testo dal supporto cartaceo, di Google non mi fido :lol:
Su, su, non prendere le cose di petto, poi finisce come quando non ho niente da fare e faccio il Bravo con Jenny :lol:
-
Denny Crane!
- Denny Crane su Denny Crane
Già Nicco, la tua parte Brava è una sorta di Mr.Hyde, ma almeno non ci si annoia.
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Il Nicco
Libero di non credermi, volessi farmi figo citerei qualcosa di ben più impegnativo, che so...un canto del De Rerum Naturae, non l'Inferno di Topolino o la Divina Commedia che sono semplicissimi da memorizzare per la musicalità dei versi...che poi al massimo copierei direttamente il testo dal supporto cartaceo, di Google non mi fido :lol:
Su, su, non prendere le cose di petto, poi finisce come quando non ho niente da fare e faccio il Bravo con Jenny :lol:
Hm, hm. Fai pure il Bravo anche con me, per quello che mi preoccupa. :lol:
Ah, è De Rerum Natura. Il dittongo fa figo, è vero, ma non mettiamolo anche dove non serve a niente. :lol:
-
Poffarbacco, non me lo ricordavo o_O
E oggi di fare il Bravo non ne ho voglia, è una così tranquilla giornata
Però, per non essere troppo OT...
Da' un mantello a Ipponatte, e una corta tunichetta,
sandali e babbucce; e di oro
sessanta stateri, da un'altra casa.
[Ipponatte, uno dei suoi coliambi pervenutici]
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Guren
Ma la finite di copiare citazioni da google spacciandole per roba di memoria? :lol:
Io non ho detto che è roba di memoria. Il Nicco l'ha detto. :lol:
Comunque...
Tosto che dalla nave fummo scesi
Ponemmo il piede in una stretta gola
E fummo tra color che son sospesi.
Una ventata di sbadigli vola
Sul Limbo ove rinchiusi son gli eletti
Che fanno tristi gli anni della scuola!
Sospesi per le chiome sono ai tetti
E intorno si raduna un'infinita
Schiera di reverenti giovinetti
Qui spesso una gran voce viene udita:
"Onorate i signor della favella!
Tre palle un soldo! Inizia la partita!"
A tale grido che a giocare appella,
Ogni scolaro in fila si dispone
A palla arrotolando la pagella...
E chi bersaglia Ovidio e chi Platone,
Ma soprattutto quella scolaresca
Colpisce nel sedere Cicerone!
"Poeta-io cominciai-non ti rincresca
Svelarmi chi mai sia quella frenetica
Vecchia che oscilla in guisa sì grottesca"
Allora mi rispose con bisbetica
Voce la strega appesa per un piede
E bofonchiò:"Io sono l'Aritmetica
Ebbi per padre il siculo Archimede
Che mi nutrì con succo di radici
Or son punita come qui si vede.
Tutti i ragazzi a me son inimici
Qui nell'Inferno con le mani pronte
Fan le vendette dei miei malefici."
Poiché, marciando, valicammo un ponte,
Vedemmo all'ombra d'una quercia annosa
Quattro dannati attorno ad una fonte;
Oscura, lutulenta e limacciosa
Pareva l'acqua che, con un paniere
Forato, essi attingevan senza posa.
"Io della scienza sono il dispensiere,
-disse un vegliardo dall'aspetto bieco-
E qui c'è la fontana del sapere.
Se non mi riconosci, io son lo Greco,
Maestro e padre son d'ogni favella
A cominciar da questi che vien meco.
Egli è latino, e Cesare s'appella,
Ha il viso truce ed è piuttosto bullo
Sì che ai ragazzi porta sempre jella.
È amico di Lucrezia e di Lucullo,
Ama parlar di storia con Catone,
E spesso fa dei versi con Tibullo.
Il terzo che tu vedi è un imbroglione,
Il più seccante degli amici miei,
Che quando ha torto vuole aver ragione.
Egli è il Sofisma, e padre di costei
Che non ti saprei dire ben chi sia
E forse non lo sa neppure lei!
So che si fa chiamar Filosofia,
Però se vuoi seguire il mio consiglio
Non ragionar con lei ma passa via!"
In quella, il cielo balenò vermiglio;
Poi tosto nella tetra valle oscura
Di lampi e tuoni fuvvi uno scompiglio.
E piovvero strumenti di tortura
Sul cranio della livida masnada
Che agli studenti tanti guai procura!
[Inferno di Topolino, Canto III]
Oggi mi sento dantesco. :asd:
-
Citazione:
Originariamente Scritto da
Il Nicco
Poffarbacco, non me lo ricordavo o_O
De + ablativo.
Ablativo di Natura: 1° declinazione, Natura.
Ci arrivo pure io che sono allo scientifico, pensa te. :lol: