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Il dolore di Inuyasha.
Polvere…
Rabbia…
Dolore…
Gioia…
Sangue...
Si è appena concluso lo scontro finale con Naraku.
Inuyasha, Kagome, Miroku e Sango sono stremati ma orgogliosi di aver sconfitto il loro acerrimo nemico. Seguono urla di gioia e abbracci (per la felicità di Miroku ^_^’’’).
Dopo essersi accertati di aver definitivamente ucciso il perfido Naraku, tutti si misero alla ricerca della sfera che, poc’anzi, si era riunita nelle in un unico pezzo.
L’attenzione del gruppo è richiamata dal piccolo Shippo che inizia ad agitarsi indicando l’albero sacro. Ai suoi piedi splende più luminosa che mai la Sfera. Kagome si china e la prende tra le mani pensando” Finalmente! Per te abbiamo sudato sangue! Ora Inuyasha potrà…” Poi d’improvviso una lacrima le solca il volto. Cosa ne sarebbe stato di lei e dei suoi amici ma soprattutto di Inuyasha?
Kagome si rialza, si pulisce la divisa scolastica che l’ha accompagnata in tutte le sue avventure, e alza lo sguardo. Conficcata nell’albero c’era una freccia con una lettera indirizzata ad Iunyasha. Il mezzo demone le si avvicina e d’istinto infila la busta in una manica del vestito. Ha uno sguardo pieno di tristezza… “Kikyo! Dove sei? Perché non gioisci con me?” pensa…
Nel frattempo Kagome non venne vista e si allontana verso il pozzo e Inuyasha inizia a leggere…
Questa è l’ultima preghiera di una donna che è morta sola..
Perduto..! Così ti devi essere sentito. Lungo la via verso la mia distruzione…smarrito in un sentimento che non sentivi più tuo.. un obbligo d’assoluzione nei miei confronti? Non mi hai mai chiesto perdono ma io non l’ho mai voluto! Nei tuoi occhi vedo che me lo ripeti in continuazione, torturandoti perché pensi che non sia mai abbastanza.
Ti senti così in colpa per qualcosa di cui neppure sappiamo il motivo?
Non si può continuare a vivere per scontare una pena che non è frutto di una nostra colpa!
Sei sempre stato il più insicuro tra noi due. Avevi troppa paura di ciò che saremmo potuti diventare. Quando ti ho conosciuto eri così arrabbiato con tutto e tutti e io non potevo o non volevo capire il tuo accanimento contro il mondo.
Quel mondo che ti aveva posto da affrontare prove durissime per una persona sola come te.
Quel mondo che mi ha privato troppo presto del diritto d’essere prima una donna e poi una sacerdotessa…
Quel mondo che ci ha tolto l’unica possibilità che avremmo avuto per essere davvero felici.
Tanto tempo è passato da quando sono morta.
E’ davvero passato tutto quel tempo senza che ti potessi vedere o solo sentire. Ma quel giorno moristi anche tu, o meglio una parte di te: IO! Da quando ci siamo conosciuti siamo diventati inscindibili. Saremo sempre una parte dell’altro. Questo non potrà mai cambiare.
Te lo prometto!
Quante cose avrei voluto dirti.. anche solo sussurrarti. Non ho avuto tempo ma tu non devi commettere il mio stesso errore. Vivi per lei! In qualsiasi forma tu voglia ma non arrenderti al destino non chiudere il tuo cuore e gli occhi per colpa mia!
E’ difficile per me, tu non immagini quanto, dirti addio per l’ultima volta. Anzi per la prima volta!
In passato mi è stato risparmiato un distacco così doloroso da te e tu lo ricordi bene.. Tutto era già stato deciso da una mente diabolica e impura, satura di gelosia. La rabbia che mi ha invaso il cuore e l’anima non era reale, il fiore della collera che è sbocciato in me non mi è mai veramente appartenuto. So che non mi hai mai disprezzato anche quando io ti consideravo il mio peccato.
Il nostro è stato un amore semplice e intenso ma reciso troppo in fretta.
Quando troverai questa lettera, ai piedi dell’albero che è stata la tua porta verso la rinascita del tuo spirito, io sarò finalmente il passato.
Sono stanca di lottare per qualcosa che ormai non mi riguarda più.
Voglio che tu sappia che non ho mai avuto rimpianti!
Naraku sarà solo un brutto ricordo che tu avrai già avuto cura di cancellare dagli occhi delle persone a cui tieni.
Mi piace pensare che per un po’ di tempo sono stata l’unica fonte di gioia per te..
Tu sei stato l’unica per me…
Ti lascio libero di vivere i tuoi veri sentimenti. Forse per un po’ ti mancherò, piangerai, urlerai, come lei ti ha insegnato..
Hai trovato la persona giusta per te colei che ti ha reso più umano di quanto io potessi solo immaginare e senza la sfera per giunta!
Ti amerò per sempre ovunque sarò.
Kikyo
Finita la lettura Inuyasha si sente morire. Non aveva mai capito quanto Kikyo stesse soffrendo nella sua condizione di resurrezione forzata.
Intanto Kagome non vedendolo si era preoccupata e lo stava cercano. Quando Inuyasha la scorse da dietro un cespuglio e si ricordò di quanto fosse bella anche sotto i raggi fievoli dell’alba.
Kagome lo vide mentre lui era assorto nei suoi pensieri.. "Devo parlarle di questa lettera? O è meglio tacere ancora una volta?"
Poi i loro sguardi s’incrociarono e… gli fu chiaro cosa doveva fare….
THE END
Scusate i tre post consecutivi, ma non ho potuto fare altrimenti :-P spero che mi perdoniate :hail:
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Eccezion fatta per la consecutio temporum errata in alcuni punti, il lavoro non è male.
Un solo appunto però: dov'è il combattimento, tema centrale della manche?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Majin Broly
Eccezion fatta per la consecutio temporum errata in alcuni punti, il lavoro non è male.
Un solo appunto però: dov'è il combattimento, tema centrale della manche?
Il combattimento centrale è quello in cui Inuyasha combatte contro Naraku... E' quello che si intitola, "La Battaglia per il possedimento della Sfera". Grazie, sono contento che ti piaccia :ok:
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Non è un pò lunga?
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Ecco il mio lavoro. Non sono capace di scrivere cose troppo brevi... il massimo è di 7 pagine, no? Beh... la mia è di 5 pagine di word, dunque sono "a norma" :asd:
STAVOLTA LO SALVERO’ DA SOLO
Trunks, il ragazzo, che aveva viaggiato nel tempo anni prima, armato della speranza di poter salvare il proprio mondo dalla ferocia dei cyborg numero 17 e 18 e di Cell, si trovava in quel momento a rivivere un incubo. Egli era si riuscito ad eliminare le mostruose creature del Dottor Gero, tuttavia, la pace che la sua vittoria aveva garantito alla Terra, non era durata che pochi anni, in quanto ora una nuova e terribile minaccia aleggiava sul proprio pianeta natale, ed essa si preannunciava persino più spaventosa di quella rappresentata dagli androidi. Era stato nientemeno che la divinità suprema, ovvero Kaiohshin il Superiore a portargli l’inquietante novella: il malvagio mago Babidi era giunto sulla Terra, allo scopo di raccogliere l’energia per risvegliare il più spaventoso demone che avesse mai terrorizzato l’universo: Majin Bu. Non vi era di che stupirsi che tale minaccia, che nella dimensione temporale da noi conosciuta si era presentata sette anni dopo la dipartita di Cell, avesse iniziato a farsi concreta con tale ritardo nel mondo di Trunks. Molte cose avevano contribuito a cambiare il corso degli eventi da una dimensione temporale ad un’altra, non ultima della quali era la mancanza delle colossali fonti di potenza rappresentate dai guerrieri Z, deceduti per mano dei cyborg molti anni prima, il che aveva oltremodo rallentato la raccolta di energia da parte del malefico stregone. Se era infatti vero che lo stesso Babidi, nella nostra dimensione temporale, non aveva preventivato di trovare tanta energia utile per il risveglio del proprio mostro sul pianeta azzurro, era altrettanto vero che il destino beffardo aveva fatto si che fosse ancora una volta la Terra, il luogo in cui si sarebbe combattuta la battaglia decisiva, il cui esito avrebbe sancito la rinascita o meno del mostruoso essere. Il figlio di Bibidi, dunque, aveva viaggiato molto più a lungo per diversi altri pianeti, prima di giungere su quello natio del figlio di Bulma.
La battaglia era già cominciata, e purtroppo, cosa che lo stesso Kaiohshin non aveva previsto, il figlio di Vegeta si era trovato di fronte ad un terribile avversario, dalla forza paragonabile a quella di Cell. Ma non del Cell incompleto che aveva eliminato nel proprio tempo qualche anno addietro, bensì dell’essere perfetto con cui se l’era dovuta vedere al Cell Game, torneo tenutosi nella dimensione temporale in cui egli aveva affrontato la creatura suprema del Dr.Gero, venendone peraltro eliminato. Per quanto il suo potere fosse cresciuto in virtù degli allenamenti sostenuti in quegli anni, egli non era ancora in grado di competere a certi livelli. Nel frattempo, peraltro, Kaiohshin era impegnato in un duello all’ultimo sangue con il mago Babidi, dunque Trunks non avrebbe potuto contare sull’aiuto della divinità.
Il ragazzo dai capelli color lavanda, digrignò i denti in un’inquieta manifestazione di disappunto, accigliando i propri occhi azzurri in un’espressione aggressiva, allo scopo di celare il timore che egli nutriva nei confronti di colui che si trovava innanzi.
Il suo avversario, tuttavia, aveva compreso perfettamente quanto preoccupato fosse il ragazzo. Del resto, egli era talmente abituato a leggere la paura negli occhi dei propri avversari, che era veramente difficile che egli non si rendesse conto di quando qualcuno era attanagliato da essa. D’altra parte… come non provare timore innanzi a Darbula, il sovrano della dimensione demoniaca?
“Huhuhu! Uccidere Pui Pui e Yakon ti ha portato ad illuderti che fosse tutto facile, non è vero? Beh, preparati, perché io sono ben altra cosa rispetto a loro!” rise sommessamente Darbula, tenendo le braccia incrociate, e fissando il mezzo saiyan con aria minacciosa ed inquietante.
“Non c’era bisogno che me lo dicesse lui! Sono capacissimo di percepire la sua aura per mio conto… e non posso che constatare di trovarmi di fronte a un guerriero fortissimo! Anche se già la facilità con cui ha eliminato il povero Kibith suonava come una profezia di per se abbastanza funesta! Spero di essere alla sua altezza!” pensò tra se e se Trunks, il quale tuttavia dubitava del fatto che le sue capacità fossero tali da permettergli di contrastare un simile avversario.
“Yakon possedeva una forza combattiva pari a 800 Kili… un livello di forza già di per se straordinario… se tu sei riuscito a batterlo devo dedurre che possiedi un potere ancora superiore rispetto al suo! Potresti essere proprio tu la fonte di energia che ci permetterà di risvegliare Majin Bu!” commentò il diabolico guerriero dalla pelle scarlatta.
In preda alla rabbia, che prevalse sulla paura che lo pervadeva, Trunks si trasformò in Super saiyan. Dopotutto era sempre il figlio dell’orgoglioso Vegeta, e non era nella sua natura accettare di buon grado di essere sfruttato da chicchessia. Egli sguainò la propria spada per poi scagliarsi contro il demone, pronto ad abbattere la sua letale arma su di lui, con un poderoso fendente a due mani. Il colpo tuttavia non andò a segno, e il rumore del suo arrestarsi fu quello del metallo che collide con dell’altro metallo. Gli occhi smeraldini del Super saiyan si sgranarono in un’espressione di incredulità e sgomento, nel constatare come, sguainando la propria scimitarra, il demone fosse riuscito parare il colpo del giovane con un braccio solo.
“Te l’ho detto… non sono un avversario contro cui tu possa sperare di competere! Nessuno al mondo lo è! Il fatto che io sia il guerriero più forte della dimensione demoniaca, implica come logica conseguenza che nessuno, nel vostro universo di smidollati, sia in grado di tenermi testa!” disse Darbula per poi completare il movimento rotatorio del proprio braccio, spezzando la spada di Trunks e, conseguentemente, spingendo all’indietro colui cha la impugnava. Approfittando poi dello sbilanciamento che rendeva Trunks vulnerabile, Darbula protese il palmo della mano libera contro il mezzo saiyan, scagliando contro di esso una sfera di energia rossa, che centrò il giovane in pieno addome, mandandolo a schiantarsi contro una rupe vicina, generando all’impatto una violentissima deflagrazione.
“Sarebbe già tutto finito se io non avessi volutamente trattenuto la mia forza! Del resto, se voglio far si che la tua energia finisca nella sfera di Majin Bu, non posso permettermi di eliminarti troppo alla svelta! Non considerarla tuttavia una fortuna! Non sono un tipo a cui piace aspettare! Quindi il fatto che non ti ammazzi non significa che nel frattempo io non mi divertirò a farti del male!” disse il re dei demoni facendo svanire nel nulla la propria spada nello stesso modo in cui, dal nulla, essa era apparsa.
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Trunks si rialzò debolmente, il suo corpo era pieno di bruciature, e il suo sguardo era quello di un animale braccato. Si era reso conto della propria inferiorità nei confronti del nemico, tuttavia non si sarebbe arreso. Avrebbe lottato fino alla morte. “Non sono ancora sconfitto Darbula! Anf! Anf! Majin Bu non si risveglierà mai! Io non lo permetterò!” disse ansimante il figlio di Vegeta, cercando di trovare le forze per abbattere l’ostacolo apparentemente invalicabile rappresentato da Darbula. Attingendo a tutta la propria determinazione, Trunks si scagliò con tutta la velocità di cui era capace contro il seguace di Babidi, tentando ci colpirlo con un pugno al volto.
Darbula non si fece sorprendere e con un rapido movimento del capo schivò il colpo di Trunks, al quale ne seguirono altri, a ripetizione e in rapida sequenza, ma ognuno di essi veniva schivato con grande abilità dal demone. Il guerriero scarlatto poteva sentire il sibilare dei colpi di fianco alle proprie orecchie, ma manteneva calma, freddezza, evitandoli tutti con la padronanza di un veterano, ridacchiando provocatoriamente, quasi stesse prendendo quello scontro come un gioco. Decine e decine erano i colpi sferrati da Trunks in pochi secondi, ma nessuno di loro era riuscito a sfiorare il malvagio combattente.
Ad un tratto Trunks avvertì un fitto dolore all’avambraccio il quale si immobilizzò… impiegò qualche frazione di secondo per realizzare che Darbula aveva afferrato il suo braccio. Una presa d’acciaio, da cui era impossibile divincolarsi. Un flusso di potenza indescrivibile scorreva in quelle mani che si erano lordate di sangue in innumerevoli stragi. Il muscoloso braccio di Trunks era stato bloccato con la semplicità con cui si blocca la mano di un bambino.
Il giovane saiyan ebbe solo il tempo di abbassare lo sguardo e scorgere un sorriso compiaciuto solcare il volto di Darbula. Poi fu dolore, una fitta violentissima allo stomaco quando Darbula lo colpì con un attacco a mano aperta al bassoventre, per poi sprigionare una forza cinetica tremenda che scagliò Trunks all’indietro di molti metri. Il saiyan dovette impegnarsi allo spasimo per evitare di schiantarsi contro un’altra montagna. Fiotti di sangue sgorgavano dalle ferite aperte dall’attacco del demone, la cui estensione era stata tale da coinvolgere non solo l’addome del figlio di Bulma, ma tutte le sue membra nella loro interezza. Il meticcio ansimava e si teneva il ventre dolorante. Darbula non proferì parole, si limitò a sorridere, sadicamente compiaciuto.
Indomito, il Super saiyan cercò di colpire nuovamente Darbula con un calcio rotante, ma il demone si abbassò di scatto evitandolo, quindi partì al contrattacco, un fulmine rosso fu il suo pugno che si abbatté sulla mascella di Trunks, facendogli vibrare la scatola cranica con una tale violenza che il saiyan per un attimo temette che la sua testa si staccasse dal resto del corpo. Un fiotto di sangue uscì dalla sua bocca spandendosi sul terreno mentre Trunks volò a terra rovinosamente sollevando una fitta coltre di polvere e lasciando un profondo solco per terra. Il saiyan sollevò debolmente il capo per fissare il suo avversario che sorrise nuovamente e gli fece segno con la mano di farsi nuovamente sotto. “Così non otterrò nulla… mi sta letteralmente massacrando! Non avrei mai immaginato di dovermela vedere con un mostro simile!”. Il figlio di Vegeta iniziò a pensare ad una soluzione. L’unico modo per sperare di annientare quel demonio era cercare di coglierlo di sorpresa.
“Beh? Sei già stanco? Figurati come saresti ridotto se avessi fatto sul serio! Sei soltanto un buono a nulla!” lo provocò Darbula.
Quell’epiteto non era stato particolarmente offensivo in se, ma risuonarono nella mente di Trunks come l’eco in una caverna. “Sei un buono a nulla… un buono a nulla… un buono a nulla…” a pronunciare quelle parole martellanti non era la voce di Darbula, bensì quella del padre di Trunks: Vegeta. Erano le stesse parole colme di disprezzo con cui suo padre condannava la sua arrendevolezza nella stanza dello spirito e del tempo. No, stavolta non si sarebbe dato per vinto! Trunks avrebbe distrutto Darbula, a qualsiasi costo.
Il saiyan respirò profondamente, quindi iniziò a muovere rapidamente le braccia, convogliando così nel palmo delle proprie mani un considerevole quantitativo di energia, pronto a scagliare il suo colpo migliore contro il demone. Non si illudeva certo di riuscire a colpirlo, tuttavia quella non era l’intenzione del giovane… egli confidava di spingere Darbula a saltare per evitare il colpo, per poi centrarlo in volo con lo stesso attacco con cui aveva ucciso Cell qualche anno prima.
“Burning Attaaaaack!” urlò Trunks per poi scagliare il proprio globo di energia dorata contro l’avversario. Fatto questo, egli si mosse con la super velocità, per portarsi alle spalle di Darbula, pronto per scagliare l’attacco vero e proprio.
Contrariamente a quanto il saiyan aveva previsto, tuttavia, Darbula non saltò. Egli protese le mani in avanti fermando l’attacco di Trunks per poi deviarlo verso l’alto, lasciando di stucco il figlio di Vegeta, quindi il demone si voltò di scatto e emise dalla bocca una poderosa fiammata che travolse in pieno il saiyan.
“Beh… se non altro il suo agitare le braccia è stato impressionante…” commentò ironico Darbula.
Trunks iniziò a rotolare a terra, in preda ad atroci dolori, mentre le fiamme lo divoravano. Sentiva che per lui era giunta la fine. Ad un tratto il dolore si attenuò… non perché le fiamme attorno a lui si fossero estinte, bensì per il fatto che il figlio di Bulma stava lentamente perdendo i sensi. “Non ce l’ho fatta… il mio viaggio nel tempo non è dunque servito a nulla? E’ stato solo un rimandare l’inevitabile? Era dunque destino che io perissi e che la mia sconfitta sancisse la fine del mio pianeta? Anzi… ancora più atroce è la beffa per me! Majin Bu, se ciò che mi ha detto Kaiohshin è esatto, non si accontenterà della Terra! Distruggerà l’intero universo! E io non ho potuto fare niente… sono un perdente!”.
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Ad un tratto, la sua mente iniziò ad andare indietro nel tempo… quasi come se la propria vita gli stesse scorrendo davanti. Ma non tutta la vita! Non vide tutto ciò che aveva visto durante la sua esistenza! A delle ben precise immagini lo aveva condotto il proprio pensiero. Lui vide degli eroi! Vide Goku, e Gohan! Vide suo padre Vegeta, e Piccolo! Persino il piccolo Crilin… che per amore di C-18 aveva rischiato l’impossibile. Lui poteva considerarsi un eroe? No… no di certo… non aveva fatto altro che fuggire dall’inferno in cui il mondo in cui viveva si era trasformato! Non aveva saputo fare altro che chiedere aiuto a persone che avevano già i loro nemici e le loro paure con cui fare i conti. E anche i suoi viaggi temporali non erano certo un suo merito… lo aveva fatto solo grazie all’intelligenza di sua madre. Trunks aveva sempre dipeso dagli altri, ma non sarebbe più stato così. No, Trunks avrebbe preso esempio da loro! Il loro ricordo gli avrebbe dato la forza, finalmente, di smettere di strisciare schivo e sottomesso ad un destino crudele, e finalmente avrebbe potuto alzare la testa, e combattere con le sue sole forze. Lo avrebbe fatto per tutti gli eroi che avevano combattuto! Per sua madre! Per il suo mondo! E anche per il suo orgoglio! L’orgoglio di essere il figlio di Vegeta! Il principe di tutti i saiyan!
Un intenso bagliore di energia dorata divampò attorno al corpo prostrato di Trunks, spegnendo le fiamme che gli stavano infliggendo quell’atroce martirio.
“Che cosa sta succedendo adesso?” si chiese Darbula, il quale si rese conto di come il potere del saiyan stesse aumentando in maniera esponenziale. Come rigenerato, Trunks si alzò nuovamente in piedi, gli occhi erano splendenti come smeraldi, e l’espressione del suo volto era quella di una belva feroce. Quindi alzò il capo verso il cielo ed emise un urlo disumano. La terra iniziò a tremare, e il corpo di Trunks venne circondato da una colossale colonna di energia dorata, la quale abbagliò Darbula, impedendogli di vedere innanzi a se. Non appena al demone fu possibile tornare a vedere, egli vide come il corpo del saiyan fosse cambiato. Così come accaduto a Gohan contro Cell, Trunks aveva superato il limite del Super saiyan, ottenendo così un potere imparagonabile rispetto a quello che aveva prima. La sua aura era attraversata da saette crepitanti, e nel suo sguardo si leggeva un feroce desiderio di uccidere, di annientare colui che gli stava di fronte.
Lentamente Trunks iniziò a camminare verso il demone. Il suo incedere era privo di incertezze, tipico di qualcuno del tutto sicuro dei propri mezzi. Darbula fu sconcertato da questo atteggiamento da parte di qualcuno che fino a quel momento era stato completamente alla sua mercé. Ad un tratto Trunks scomparve con la super velocità, facendo sussultare il re dei demoni. Possibile che Darbula non fosse stato in grado di seguire il movimento del giovane? Trunks si materializzò davanti al demone, a mezzo metro da lui, e prima che questi potesse abbozzare una qualsiasi reazione, lo colpì con un poderoso pugno all’addome, facendolo piegare dal dolore, e facendogli sputare un copioso fiotto di sangue. Sarebbe stato, tuttavia, un errore sottovalutare il re dei demoni, il quale si riprese rapidamente dal colpo subito. Del resto lui era un guerriero, ed era abituato ad incassare dei colpi dai nemici che di volta in volta aveva schiacciato nella propria ascesa al potere che lo aveva portato a diventare il signore supremo dei demoni. Approfittando della vicinanza di Trunks, il demone cercò di colpirlo con un violento destro, ma con un agile balzo, il saiyan si sottraesse all’offensiva del nemico, allontanandosi dal suo raggio di azione. Non disposto a lasciarsi sfuggire la propria preda, Darbula balzò a sua volta verso Trunks, cercando di colpirlo con un calcio in rotazione, che Trunks parò con l’avambraccio destro, generando un fragoroso boato dovuto allo scontro tra le aure dei due guerrieri. Anche se Trunks combatteva come Super saiyan II, Darbula continuava a non essere affatto un avversario facile e, così come accaduto nella dimensione temporale a noi nota con Gohan al posto di Trunks, il saiyan meticcio e il re dei demoni iniziarono a scontrarsi con inaudita violenza. Pugno contro pugno, ginocchio contro ginocchio, persino testa contro testa. Gli impatti dei colpi risuonavano nella vallata come miriadi di tuoni. “Come ha fatto a diventare così potente? Malgrado io combatta al massimo delle mie possibilità non riesco ad annientarlo! Meglio lasciare perdere Majin Bu e pensare a portare a casa la pelle! Lo ucciderò… per raccogliere l’energia necessaria a risvegliare Bu ci sarà tutto il tempo!” pensò Darbula per poi darsi una spinta all’indietro e scagliando un giavellotto diritto verso il cuore di Trunks, il quale però lo disintegrò semplicemente espandendo l’aura. Deciso a non dare tregua all’avversario, Darbula scagliò una nuova, poderosa fiammata contro il figlio di Vegeta, il quale si riparò usando entrambe le braccia. Non appena l’attacco di Darbula si esaurì, il saiyan si rese conto di non riuscire più a scorgere l’avversario. Ad un tratto egli avvertì la presenza del demone alle spalle, ma non ebbe il tempo di reagire che questi lo colpì con un attacco a due mani sbattendolo al suolo e sollevando una colossale colonna di polvere. “E’ la tua fine, terrestre!” tuonò il re dei demoni concentrando tutta la propria energia in una sfera plasmata nel palmo della mano destra protesa verso il punto in cui si era schiantato il saiyan, per poi scagliarla, immensa e letale, con l’intento di disintegrare il figlio di Vegeta. “Io… non sono un terrestre… io sono il figlio di Vegeta! Io sono il figlio del principe dei saiyaaaaaaaaaaaaan!!!!!!” urlò Trunks espandendo la propria aura e scagliando lontano tutte le rocce che lo seppellivano. Quindi sollevò le braccia al cielo, creando una sfera gigantesca di energia dorata, con l’intento di farla scontrare con quella scagliata da Darbula. “Ultimate Buster!!!!” urlò egli scagliando il suo nuovo colpo, versione potenziata del proprio Finish Buster, contro quello di Darbula. Le due sfere si scontrarono in uno spettacolare gioco di colori. L’energia dorata del Super saiyan contro quella rosso sangue del sovrano dei demoni. “Non puoi opporti al signore dei demoni! Perisci! Umano!!!” urlò Darbula, sospingendo con la propria forza spirituale la sfera di energia, la quale iniziò pian piano a prendere il sopravvento su quella di Trunks, schiacciandola sempre di più verso il basso. Trunks digrignò i denti, e profuse il massimo sforzo per non lasciarsi sopraffare. “Il destino di questo universo dipende unicamente da me! Se Majin Bu dovesse risvegliarsi sarebbe la fine di ogni cosa! Io devo vincere! Le forze oscure non trionferanno mai…” mormorò tra se e se il saiyan per poi urlare “Maaaaaai!!!!!!!!” e sprigionando tutta la propria energia. La sfera di Trunks divenne ancora più grande, tanto da essere quasi il doppio rispetto a come fosse quando il figlio di Bulma l’aveva lanciata in precedenza. Darbula sgranò gli occhi… non ebbe il tempo di un urlo, ne di rendersi conto di cosa stesse succedendo. Il suo corpo venne consumato in un istante dalla potenza del colpo di Trunks. La pelle, poi le carni e infine le ossa, ogni cosa fu incenerita dal colpo supremo del saiyan. Il ragazzo si accasciò al suolo, esausto, tornando normale.
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“Ce… ce l’ho fatta! Ho… ho vinto!” pensò tra se e se Trunks, ebro di gioia. Aveva annientato Darbula… il più potente dei demoni nonché ultimo baluardo a difesa di Majin Bu, se si escludeva Babidi. Ecco, appunto, Babidi! Chissà come se la stava cavando Kaiohshin? Stanco, ma ancora capace di muoversi, il saiyan si alzò e corse verso la navicella del mago, trovando tutte le porte aperte. Che fosse un buon segno? La risposta risultò affermativa in quanto, una volta che egli giunse nelle stanze del mago, vide il malvagio essere a terra, senza vita, con Kaiohshin in piedi innanzi a lui. Anche la divinità a quanto pare aveva vinto la propria battaglia. “Trunks! Sei riuscito a uccidere Darbula?” chiese incredula la divinità. Il figlio di Vegeta annuì “Si, signore… ma il lavoro non è finito!”. I due si scambiarono un segno di intesa e con un attacco congiunto disintegrarono la sfera di Majin Bu, in un’esplosione di luce dorata l’incubo finì, quasi come fosse un fuoco pirotecnico a festeggiare il ritorno della pace. Del terribile mostro non rimase che una coltre di fumo rosa, unico segnale della precedente esistenza di Bu. I due se ne andarono, con il cuore colmo di gioia. La Terra era salva.
O forse no? Appena i due ebbero lasciato la navicella… il fumo rosa si condensò, e una grassa figura rosa, con un mantello viola sulle spalle si materializzò urlando “Buuuuu!!!! Ho fame!!!!”. Trunks era riuscito a battere Darbula, e si era consacrato come guerriero capace di difendere il proprio mondo da solo, tuttavia una cosa, aveva ancora da imparare, e avrebbe fatto meglio a farlo alla svelta: il male è sempre in agguato, e le battaglie non finiscono mai.
FINE
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L'idea mi ricorda tanto DB GS, ma solo per l'ambientazione. Il resto è eccezionale, emozionante, non ti smentisci mai Final!!! E poi mi piacciono i finali alternativi o le continuazioni di storie lasciate in sospeso.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Shadow Trunks
Non è un pò lunga?
Ho fatto 6 pagine di Word. Alexander ha detto che il massimo era di 7 pagine, quindi sono a norma... spero che ti sia almeno piaciuta Shadow :asd:
Ps. Mi complimento con il mio "socio" Final Goku per la sua One Shot. E' molto bella, complimenti :bravo:
P.s. n°2 Spero che pensi lo stesso della mia :lol: spero... :sconvolt: