Approfondiamo il discorso "tecnologico", prima di passare alla natura vera e propria del gioco Nintendo. Da un titolo tanto importante, significativo e, soprattutto, realizzato dalla mirabolica Nintendo, chiunque si sarebbe aspettato qualcosa di assolutamente inedito qualitativamente. E invece Wave Race Blue Storm è un ottimo gioco, dotato di un aspetto grafico di primissima qualità e in grado di surclassare senza grossi problemi tutti i suoi concorrenti, ma che forse non è riuscito a svitare le mascelle degli astanti come doveva. Dove risiede il problema? Fondamentalmente nei paesaggi: a momenti davvero molto riusciti e addirittura "poetici", si alternano alcune ambientazioni leggermente spoglie o semplicemente più banali del previsto. E qui chiudiamo con i lati negativi, per passare alle note positive
Dal punto di vista grafica Wave Race Blue Storm può contare su un movimento dell'acqua che è ancora semplicemente quanto di meglio si possa chiedere a questa industria. La situazione è stata sensibilmente migliorata rispetto a Wave Race 64, tanto che le moto d'acqua appaiono più pesanti, reali, fisicamente presenti. Per rimanere nell'ambito squisitamente tecnico segnaliamo la presenza di tempeste e pioggie torrenziali (da cui il nome) che rendono il gioco ulteriormente difficoltoso, ma che soprattutto sono capaci di trasmettere a chi siede di fronte allo schermo una vaga sensazione di umidiccio... questo grazie a degli effetti visivi superbi e ad uno studio della fisica di onde, gocce d'acqua e movimenti delle onde davvero di primissima fattura