Data la mancanza di qulsivoglia HUD che indichi lo status dell'arma, il giocatore dovrà affidarsi alla propria esperienza per capire quanto insistere su quella in possesso prima di passare alla ricerca di un qualcosa di altrettanto efficace. Altamente sconsigliato, infatti, farsi trovare a mani nude nel pieno del combattimento. Anche se Murphy riesce comunque a cavarsela a mani nude, l'impossibilità di arrecare ingenti danni agli avversari può essere motivo di un immediato "reload" dello scenario. Data la mancanza di qualsiasi indicatore, come già detto, l'unico modo per tenere d'occhio la salute del vostro personaggio sarà quello di osservarne i vestiti: più sono zuppi di sangue, peggiore sarà la nostra situazione. Ovviamente se saremo feriti la nostra velocità di fuga sarà ridotta, quindi cercate sempre riparo prima di essere facili prede per gli avversari.
Il design dei livelli rimane molto fedele all'impronta di Konami, a cui però è stato aggiunto una maggiore qualità grafica. La struttura più aperta di Downpour darà modo ai giocatori di vecchia data di avere maggiori possibilità d'esplorazione (compreso anche il sottosuolo della città) e minore linearità nel portare a termine i propri compiti per riguadagnare la libertà, anche se ovviamente non ci troviamo davanti ad un vero e proprio free roaming. Non mancano ovviamente i puzzle e gli indovinelli che accompagnano buona parte del nostro percorso che assecondano la nostro volontà di scervellarci o meno con i quesiti malsani che daranno accesso a nuove zone della mappa o a bonus e armamenti speciali. Come sempre la nostra volontà di esplorazione sarà ripagata con medikit utili per il primo soccorso dopo gli scontri con gli avversari e tanti piccoli pezzi della storia della città che il nostro Murphy terrà con se in una speciale agenda dove appunterà informazioni ed eventuali indizi utili per il puzzle solving.
Tecnicamente Downpour sembra assestarsi su buoni livelli, con forse qualche problema sullo streaming delle texture (problema piuttosto comune, ultimamente) e un leggero tearing. Precisiamo però che la versione in nostro possesso non è ancora quella definitiva, per cui potrebbero esserci significativi miglioramenti a ridosso del day one. Anche le musiche in alcuni passaggi sembrano risentire dello stesso problema del design grafico. Da una parte, soprattutto all'inizio, sembrano essere legate a doppio filo alla storia fatta da un certo Sig. Yamaoka, con temi che riprendono un pò il suo stile. Più avanti però Daniel Licht (autore del main theme di Dexter), prende in mano le redini del discorso riuscendo ad imprimere maggiormente il suo stile. Il gioco ne guadagna ma Yamaoka è un'altra cosa.
Odio o amore verso Downpour? Difficile a dirsi. Da una parte c'è l'esaltazione per aver finalmente riguadagnato le sponde del lago Toluca ed esserci immersi nuovamente nelle malsane ambientazioni della "collina silenziosa". Dall'altra invece c'è più di un dubbio su un character design (da sempre uno dei punti di forza della produzione) che in alcuni punti abbandona la via segnata da Konami per intraprenderne una del tutto nuova e che lascia qualche dubbio. Rimandato anche alla versione definitiva la presunta possibilità di influenzare il gameplay in base alle scelte effettuate in gioco. Buono invece il generale impatto tecnico che pone su ottimi livelli il comparto grafico e musicale, con un poderoso main theme firmato nientemeno che dai Korn (autori tra l'altro della sigla di Haze.....sgrat....).
Di Luca Gambino (19 marzo 2012)
