Ma il progetto piacque, anche grazie ad un innovativo concetto di MultiPlayer che permetteva ai giocatori di “visitare” le realtà alternative degli altri partecipanti in modo da poterli aiutare nella loro quest o, viceversa, aggredirli sottoforma di “spettri oscuri”. Ecco pertanto varato il progetto Dark Souls, immediatamente ribattezzato il “sequel spirituale di Demon's Souls” perché tanti sono gli elementi in comune col predecessore, ma la trama e l'ambientazione sono invece totalmente slegate. Ci troviamo comunque in un mondo Gothic-Fantasy, dove potenze misteriose ed oscure hanno influenzato il passato fino all'estinzione degli antichi draghi e alla nascita di individui marchiati dal “simbolo oscuro”.
Queste sventurate creature sono maledette dall'immortalità, ma da un'immortalità di non-morte: ogni volta che dovrebbero morire, infatti, si risvegliano presso uno dei vari falò in una forma simile a zombi denominata “Essere vuoto”. A lungo andare questa condizione mina la loro sanità mentale rendendoli presto o tardi degli zombie folli; nonostante ciò, alcuni riescono a tornare vivi e la leggenda vuole che uno di essi un giorno riuscirà a sconfiggere i signori oscuri e portare la pace al mondo intero.
L'arco può essere molto utile per abbattere nemici distanti, o anche solo per attirare l'attenzione di un nemico alla volta
Vicenda che parte nientemeno che da una prigione, in cui il nostro “eroe”, già in condizione di non-morto, langue in attesa di perdere definitivamente la ragione.
Da un foro sul soffitto però qualcuno lascia cadere il cadavere di una guardia nelle cui tasche c'è la chiave della cella. Inizia così il tutorial, in cui armati solo di un mozzicone di spada dobbiamo superare gli zombie più innocui del gioco, già in grado di farci secchi se presi sottogamba. Ritroviamo immediatamente le meccaniche di base di Demon's Souls: i tasti laterali sono infatti associati alle due mani, uno per l'attacco veloce e uno per quello potente, che si trasformano in parate semplici e parate ad impatto quando imbracciamo uno scudo.
Anche la presenza del tasto scatto/rotolamento è immutata, così come quello per l'utilizzo dell'equipaggiamento selezionato e per passare all'impugnatura a due mani. La croce direzionale è ancora preposta alla selezione delle armi e dell'equipaggiamento, ma troviamo alcune novità nelle meccaniche: utilizzando i tasti d'attacco in connubio con l'analogico sinistro è infatti possibile sferrare calci o eseguire attacchi in salto. Mentre gironzoliamo nel cortile delle prigioni ci si para davanti un demone guardiano dal vago aspetto batrace di taglia considerevole: il suggerimento che ci arriva è quello, per il momento, di fuggire.
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