Tiscali

Speciale Westworld

Dio non gioca a dadi, ma ha un parco tutto suo.
Valentina BarrancoDi Valentina Barranco (7 ottobre 2016)
La fantascienza ha sempre affascinato l'uomo, portandolo ad indagare sulla proprio natura di essere umano in una maniera che i filosofi greci immaginavano solo nei loro sogni più arditi. Dopo tutta la letteratura, il cinema e le serie tv che hanno approfondito e dato vita a questo genere, a questi pensieri, ecco arrivare Westworld, serie scritta da Jonathan Nolan (sì, il fratello di quel Nolan, che ha contribuito a film come Memento e Interstellar) e Lisa Joy, ispirata al lungometraggio del 1973 scritto e diretto da Michael Chricton (Jurassic Park): Il Mondo dei Robot. Sì, le traduzioni italiane sono pessime.
Dopo un evento avvenuto a Roma dove i più fortunati hanno potuto assistere al suo pilot, la serie ha debuttato il 2 Ottobre anche negli Stati Uniti, conquistandosi un posto nel cuore di tutti gli appassionati di fantascienza e non.
Prodotta niente poco di meno che da J.J. Abrams, Bryan Burk e lo stesso Jonathan Nolan, Westworld e distribuita dalla HBO (la stessa di Game of Thrones... intendiamoci) presenta anche un cast stellare: Anthony Hopkins, Ed Harris, Evan Rachel Wood, James Marsden... insomma, una lettera di presentazione niente male per chiunque avesse visto il trailer senza saper nulla della storia in sè.
Chi fosse riuscito ad evitare news, video e qualsiasi tipo di anticipazione rilasciata nei mesi antecedenti l'uscita della serie, rimarrà sorpreso e affascinato da quello che è stato un episodio pilota curato nei minimi dettagli (e diretto dallo stesso Nolan) che ha saputo coinvolgere il telespettatore intimamente e visivamente, portandolo ad immedesimarsi con... gli androidi (e non gli umani), i veri protagonisti dello show.
Diamo uno sguardo ravvicinato (spoiler free!) ad una serie che ha già dimostrato di avere tutte le carte in regola poter scrivere il suo nome nella storia del sci-fi moderno (e non). Dopotutto, fantascienza e western sono due grandi categorie cinematografiche americane e sembrava impensabile vederle "unite", viste le loro grandi differenze. Fino a che...
Westworld - Immagine 1
Anthony Hopkins è il Dottor Ford, ciò che incontriamo di più simile a un Dio

Parchi a tema che passione

Torniamo un momento indietro nel tempo, alla pellicola che nel 1973 veniva accolta già positivamente da critica e pubblico grazie anche alla spettacolare interpretazione di Yul Brynner. Nel film non incontravamo solo l'ambientazione Western, ma anche quella dell'Antica Roma e del Medioevo, tre realtà fittizie ma ben costruite dove facoltosi signori e signore potevano sfidare i limiti imposti dalla società del loro tempo: omicidi, stupri e furti erano quindi all'ordine del giorno, dato che tutto ciò avveniva ai danni di "semplici" macchine. Quest'ultime però, improvvisamente e grazie al LA di colui che viene chiamato "Il Cavaliere Nero" (Brynner), iniziano a ribellarsi uccidendo tutti gli ospiti dei parchi ed i loro creatori e tecnici. Non vi sveliamo come finisce, ovviamente, ma facciamo qualche paragone d'obbligo tra i due prodotti. Tra film e serie notiamo inizialmente qualche differenza: almeno per ora, non vengono menzionate altre ambientazioni storiche oltre a quella Western.

La metafora Divina dell'uomo come "supremo creatore", inoltre, è molto più accentuata e sottolineata sia visivamente che dai dialoghi tra i protagonisti in carne e ossa, volti ormai al totale perfezionamento della loro creatura per renderla sempre più simile all'originale. Coglierete presto il controsenso di alcune situazioni, e sarà la stessa serie tv a suggerirveli man mano che procederete con la visione. Sebbene la trama sia fondamentalmente simile (il parco a tema avveniristico con gli androidi, i ricconi che lo visitano, i freni inibitori societari abbandonati), non segue di paripasso il film a cui, dopotutto, si è solamente ispirata, perciò non preoccupatevi: ciò che vi troverete davanti è un Westworld 2.0 che ha veramente tanto da offrirvi, soprattutto ora che gli effetti speciali hanno raggiunto livelli incredibili (senza nulla togliere ai primi usi fatti nel 1973), anche da un punto di vista di "mistero" e dramma. Dopotutto, è di una serie a puntate che stiamo parlando: in qualche modo deve pur tenere incollato lo spettatore allo schermo!
Westworld - Immagine 2
Il robot in fase di costruzione ci ricorda molto l'Uomo Vitruviano...
Parlando invece di questioni meramente estetiche, dedichiamo qualche parola all'ambiente, i vasti spazi aperti dell'america centrale (in contrapposizione a ciò che realmente sono... un'illusione di libertà, un'enorme prigione), le location perfettamente ricostruite nei minimi dettagli in puro stile Western, dalla stazione ferroviaria al ranch campagnolo in mezzo al nulla, fino ad arrivare alla colonna sonora. Già dall'opening ci eravamo innamorati, ma quando - in un arrangiamento in stile saloon - è partita Paint it Black degli ACDC... Addio. Avete vinto. Dateci un album Spotify che le raccoglie tutte.
Sublimi sono anche le interpretazioni attoriali di Anthony Hopkins, Ed Harris e Evan Rachel Wood. Avevate dubbi? Noi no, ma vederli recitare è sempre un grande grande piacere per gli occhi.

Cinque buoni motivi e un po' di dubbi

Volete ancora qualche motivazione per dare almeno una possibilità a questa nuova arrivata? Ve ne diamo cinque:
  1. Cast megagalattico: Hopkins in una serie tv! Un sogno che diventa realtà;
  2. Dialoghi, metafore e filosofia: porta a riflettere sulla natura dell'uomo, sulle sue differenze con le macchine, la coscienza artificiale e sulla vita stessa, spingengo il nostro cervello oltre i limiti dell'immaginazione;
  3. Effetti visivi e non: cosa è reale e cosa pura recitazione? Vi sfidiamo a capirlo;
  4. Colonna sonora da paura;
  5. Fantascienza e western in unico programma... ma siamo ancora a parlarne?!

Date le evidenti fonti cui si ispira, riuscirà Westworld ad apportare qualcosa di nuovo nel panorama fantascientifico, allargando così il nostro bacino di pensieri, oppure si fermerà al buon prodotto televisivo non oltrepassando il confine tracciato dai suoi predecessori? Ai posteri l'ardua sentenza. Noi nel frattempo seguiremo la serie con estrema curiosità ed una buona dose di fiducia.
Westworld - Immagine 3
Ed Harris è il misterioso "Uomo in Nero"
Un viaggio in un mondo che vi porterà ad oltrepassare le famose Colonne d'Ercole dei limiti umani, regalandovi avventura, dramma, mistero e azione in un modo piacevolmente sorprendente. I peccati "del futuro", saranno così? Sfogare i propri istinti ci rende liberi oppure schiavi? Le macchine avranno mai un'autocoscienza? Come ci si sente ad essere... Dio? Questo e molto altro ancora in una serie che vanta già i numeri giusti per diventare un grande cult del genere.