In alcune occasioni, quando le attenzioni dei vostri avversari saranno troppo pressanti, vi sarà dato modo di esibirvi in acrobatici calci volanti
Ottime notizie arrivano anche dalla longevità di Resident Evil 4. L'ultima fatica di Mikami non potrà essere portata a termine prima di una ventina di ore di gioco. Detto questo va anche evidenziato come il sistema di salvataggio che esula dal possedere i famosi “ink ribbon” delle passate versioni e un sistema di checkpoint che ci posizionerà sempre nel punto più vicino alla nostra dipartita, porta il livello di difficoltà generale ad essere molto, troppo, accessibile. Ad unirsi a tutto questo, è da segnalare anche una rinnovata gestione dell'inventario che sarà addirittura espandibile acquistando gli slot aggiuntivi dal famoso mercante (nel nostro miglior momento “bellico” ci siamo ritrovati ad avere: Pistola, 2 carabine di precisione, fucile a pompa, lanciagranate, lanciarazzi più un numero imprecisato di proiettili e bombe di varia natura). Inutile dire che tutte questo non fa che agevolare il giocatore che dopo aver preso confidenza con il nuovo sistema di controllo (adattato al nuovo stile delle telecamere di gioco), si ritroverà per le mani un gioco che troppo spesso presenterà situazioni risolvibili non tanto dalla sua abilità di giocatore, quanto dal denaro o oggetti a disposizione da spendere/barattare con il mercante di turno.
Oltre 8000 caratteri per accorgersi che non tutto può essere spiegato a parole e che il modo migliore per capire cosa esattamente sia Resident Evil 4 è quello di provarlo in prima persona. Per conto nostro è innegabile che ci sia un certo senso di disagio vedere alcune scelte di Capcom che stemperano un po' il clima generale del gioco, ma è anche impossibile non apprezzare l'incredibile lavoro fatto dalla Capcom per dare nuovo lustro ad una serie che sembrava essersi fin troppo cristallizzata negli stilemi classici del genere.
Leon si dà alla pesca. Recuperare pesci o rubare le uova delle galline nelle fattorie potrà farvi recuperare le energie perdute in combattimento.
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Se siete disposti a scendere a patti con alcune scelte piuttosto discutibili operate da Mikami & co, allora vi ritroverete tra le mani il survival horror per eccellenza. Comparto tecnico ai massimi livelli, gameplay rinnovato ma non sconvolto nelle sue fondamenta e soprattutto una longevità che spazza via tutti Resident Evil visti finora. Un prodotto perfetto, quindi? No, ma ci si va piuttosto vicino. Peccato davvero per quelle fastidiose e inutili aggiunte che snaturano un gioco che non aveva assolutamente bisogno di ulteriori fronzoli per mirare all'eccellenza. La speranza, ora, è che i prossimi Resident non siano la sbiadita fotocopia di questo, come Capcom ha già dimostrato di saper fare.