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Speciale Hitman: World of Assassination

Episodio 6: Hokkaido – Season Finale. Arrivederci, Agente 47!
Tommaso AlisonnoDi Tommaso Alisonno (4 novembre 2016)
Facciamo il punto della situazione: l'Agente 47 e la sua referente presso l'ICA hanno ormai individuato la “talpa” all'interno dell'agenzia che ha fatto sì che la stessa sia stata manipolata impunemente dal gruppo Providence per le sue macchinazioni, stipulando contratti d'omicidio apparentemente slegati ma in realtà riconducibili a un unico grande piano. dunque il momento di “espellere il calcolo” mandando così un messaggio chiaro a Providence: l'ICA è neutrale ma non per questo è la pedina di nessuno.
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Di chi staranno facendo l'autopsia?
L'occasione arriva quando Erich Soders, ossia la talpa in questione, si reca presso un'esclusiva clinica in Hokkaido per una complessa operazione di trapianto cardiaco, particolarmente delicata a causa della sua peculiare condizione clinica: Soders ha infatti tutti gli organi interni in posizione speculare, un'anomalia genetica denominata Situs Inversus (ossia il nome dell'episodio). Nella stessa clinica è ricoverata Yuki Yamazaki, un'avvocatessa di Providence famosa per aver scagionato molti boss della Yakuza nonché corruttrice di Soders: un altro bersaglio da eliminare per far capire a Providence che l'ICA non scherza.

Assunti nuovamente i panni di Tobias Reaper, l'Agente 47 entra così nella clinica Gama per un normale Check-Up e già da qui cominciano le anomalie di questa missione: all'inizio non avremo con noi nessun oggetto; dimenticatevi pertanto anche la classica pistola silenziata, grimaldelli, monetine, boccette di veleno o altri item che potreste aver sbloccato nei capitoli precedenti. Nella clinica, inoltre, non esistono serrature o chiavi: le porte si aprono o sbarrano automaticamente a seconda del chip individuato nell'abito di chi tenta di varcarle.
In Hokkaido il travestimento assume un'importanza stratosferica

Va da sé che in un contesto simile il concetto di “travestimento”, già di per sé estremamente utile in tutti i precedenti capitoli, assume un'importanza stratosferica: trovate il giusto abito-lasciapassare e le porte vi si spalancheranno letteralmente davanti! Fermo restando, naturalmente, che i “colleghi” della clinica potrebbero comunque riconoscervi, e alcune persone in particolare hanno familiarità con tutto lo staff. Anche l'equipaggiamento disponibile sarà assai risicato: certo, potrete sempre prendere la pistola dalla fondina di una guardia stordita, ma in generale sarà difficile reperire in giro per la location attrezzi come cacciaviti, chiavi inglesi, martelli, coltelli e quant'altro.

A proposito della location c'è da dire che inizialmente le zone visitabili, ossia quelle aperte agli ospiti (pardòn: degenti), saranno molto limitate: la propria suite, il sushi bar, la sauna e il cortile interno. Si tratta della punta dell'iceberg: la struttura è infatti piuttosto vasta, organizzata su più livelli e con varie aree ad accesso limitatissimo, come ad esempio le sale operatorie, la morgue o anche semplicemente i quartieri del personale.

L'Agente 47 dovrà dunque darsi da fare per eliminare i suoi due bersagli, e se per la Yamazaki non siamo al cospetto di una grande differenza rispetto alla precedenti missioni (una botta in testa in un momento in cui pochi testimoni sono presenti si può sempre riuscire a dare), per Soders le cose sono ben diverse, dato che giace su un tavolo operatorio all'interno di un'autentica fortezza medica. tempo dunque di far lavorare le cellule grigie prima che i muscoli e individuare metodi di assassinio creativi.
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Che Sushi assaggiamo?
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