Meglio conosciuta nell’universo di Overwatch con il suo nickname “D.Va”, la giovane eroina si è distinta in Corea del Nord all’interno del circuito gaming professionistico, venendo successivamente scelta per condurre in campo le unità meccaniche corazzate chiamate MEKA. Un attacco hacker da parte degli Omnic impedì però la possibilità di comandare a distanza tali unità, motivo per cui il governo fu costretto a rivedere il progetto di costruzione, creando una Mobile Exo-Force dove i piloti avrebbero condotto in prima persona i mech. È proprio in questo momento di crisi che il nome di D.Va venne conosciuto in tutto il mondo, coadiuvato dalle dirette streaming che quest’ultima trasmette ad ogni suo combattimento.
L’arrivo della nuova mappa tematica Hanamura all’interno di Heroes of the Storm ha servito l’assist per ingresso di Genji, motivo per cui siamo rimasti particolarmente sorpresi di vederne un altro, sempre proveniente da Overwatch, a così poco tempo di distanza.
Il personaggio approdato sui lidi del MOBA di Blizzard ha subito diversi passaggi al setaccio prima di scendere in campo, ottenendo un kit di abilità molto più “contestualizzate” al proprio ruolo di tank.
Io Gioco per Vincere!
Conosciuta su Overwatch per la sua abilità di gestire gli scontri supportando i compagni del team, D.Va è risultata da subito interessante per i giocatori grazie alla sua versatilità, che la rende a tutti gli effetti un eroe complicato ma divertente da giocare.
Anche all’interno di Heroes of the Storm molte caratteristiche sono rimaste invariate, tant’è che il tratto distintivo del personaggio è proprio quello di richiamare la propria unità robotica passando da Assetto Mech ad Assetto Pilota. Ridotto in soldoni, anche in questo caso D.Va non esploderà insieme al suo robot, una volta sconfitta, ma potrà rimanere a piedi continuando a infliggere danni ai suoi avversari.
Espulsa dal mech perde considerevolmente resistenza e punti vita, motivo per cui i giocatori dovranno decidere se supportare l’attacco in lane insieme ai propri compagni, oppure ritirarsi su una più sguarnita al fine di ridurre il tempo di recupero dell’unità robotica (ogni colpo diminuisce il tempo della ricarica di 0.5 secondi). Ragionando sul fatto che esistono pochi talenti a supportare l’assetto pilota, insieme ad una ultimate, viene da sé costruire una build maggiormente incentrata sul rendere il proprio mech una vera e propria macchina da guerra.
La prima abilità fornita per il personaggio è Retrorazzi (Q), a tutti gli effetti uno scatto in qualsiasi direzione che permette di travolgere i nemici presenti sul percorso. Trattandosi di un boost alla velocità del 125% per 2 secondi, tale abilità può risultare ottima per due ragioni: la prima è quella di muoversi sulla mappa, dato che l’eroe non possiede una modalità cavalcatura, mentre la seconda può essere quella di sfruttare lo scatto per eliminare i nemici in fuga dallo scontro. I talenti del primo livello possono aiutarvi in entrambe le situazioni, dato che Basso Profilo può ridurre il tempo di recupero dei razzi se usati fuori dal combattimento, mentre NOS tira fuori un boost alla velocità che aumenta i danni del 170%.










Oltre ad effettuare un buon quantitativo di danni, la nostra eroina può anche far uso della Matrice Difensiva (W), ovvero la possibilità di assorbire i colpi provenienti dai nostri nemici. A differenza di Overwatch, però, tale abilità non risulta orientabile a piacimento ma fissata in una sola direzione, permettendo quindi al mech di muoversi ma non girarsi. Sarà quindi importante utilizzarla nel teamfight con intelligenza, avvalendosi di quel minimo di skill al fine di supportare, o essere supportati, i dps in lane mentre colpiscono dalla distanza.
L’ultima abilità base è Autodistruzione (E), praticamente identica a quanto visto sullo sparatutto nel dispiegamento, ma soltanto declassata in materia di danni ed area di azione. Nelle diverse build utilizzate nelle nostre sessioni di gioco, abbiamo constatato che uno dei talenti più utili apprendibile al livello 4 è Nessuna Paura, che aumenta la velocità di richiamo del proprio mech di un buon 30% mentre si subiscono danni. Accompagnati da un team con Tenente Morales o Malfurion, pronti a curarci nel momento opportuno, possiamo infliggere moltissimi danni non soltanto agli eroi ma anche alle strutture.
Al livello 7 potremmo invece decidere di supportare eroi che sfruttano gli status alterati, per infliggere più danni, grazie a Zona Letargica, ma molto spesso per il combattimento più concitato si predilige Mech di Sfondamento, il quale aumenta l’effetto di respinta di Retrorazzi del 350%.
Si completa il roster di abilità con le due eroiche Passo Pesante e Colpo Grosso (R). La prima è stata ispirata da una emote presente su Overwatch e permette al mech di “saltellare” sul campo per 4 secondi, facendo diventare l’eroe inarrestabile. La seconda, molto simile all’eroica di Falstad, permette in assetto pilota di sparare un potente colpo in linea retta, che riduce la ricarica del mech di 5 secondi per ogni eroe avversario colpito.
Matrice Difensiva Attivata!
Le diverse caratteristiche interessanti del personaggio rendono D.Va molto versatile sul campo, regalandogli approcci che possono portare il team alla vittoria se sfruttati a dovere. Bisogna infatti tenere in considerazione i talenti sbloccabili al livello 16, primo fra tutti GG, WP, che fornisce in assetto pilota la possibilità di vedere un incremento dei danni (ottimo se combinato con la velocità dei colpi) insieme all’azzeramento del tempo di recupero del mech qualora venga ucciso un nemico.
Il tutto si completa al livello 20 con Mech Istantaneo, un ottimo espediente per richiamare il proprio mech all’istante su una posizione scelta dal giocatore, con la possibilità inoltre di infliggere 202 danni ai nemici presenti nell’area di impatto.