Il client 2.0 di Heroes of the Storm sta continuando ad essere aggiornato senza sosta da Blizzard, la quale sembra inoltre seriamente pensando di modificare la concezione tradizionale di MOBA, dando in pasto ai giocatori mappe concettualmente diverse dal solito tran tran in lane visto in titoli come DOTA2 e LOL.
Sappiamo che la nuova versione porterà moltissime novità in ambito di progressione, ma dopo aver inserito nel roster di eroi la bella e letale amazzone Cassia (qui il nostro articolo), sembra che adesso il mondo di Sanctuary debba lasciare campo libero a quello di Overwatch, facendo scendere in battaglia uno dei due fratelli del clan Shimada.
Le novità non finiscono mai, ed il vento di cambiamento di cui parlavamo poco sopra si mostra anche con una nuova mappa tematica, ispirata ovviamente al mondo di Overwatch.
I Will Never Sacrifice My Honor
Genji Shimada, fratello di Hanzo e spadaccino cyborg del clan, ha finalmente accettato dopo moltissimo tempo la sua natura robotica grazie all’aiuto di Zenyatta, militando al fianco dei suoi compagni nella squadra Overwatch. La sua battaglia, però, continua anche nel Nexus di Heroes of the Storm, dove il personaggio si presenta come i tre prima di lui, mantenendo in grandi linee le caratteristiche distintive che possiede nello sparatutto di casa Blizzard.
Il tratto distintivo di Genji è Cyber Agility (tasto D), il quale rafforza la sua mobilità in campo permettendogli di effettuare letteralmente un doppio salto, capace addirittura di superare gli ostacoli ambientali. Tale caratteristica gioca un ruolo di enorme vantaggio per il giocatore, che può in questo modo effettuare attacchi continui tenendosi come via di fuga una strada che il proprio avversario, suo malgrado, non ha la possibilità di percorrere.
Nel ruolo di assassino in mischia, Genji risulta essere un ottimo flanker, capace di gestire perfettamente le lane nelle “retrovie”, aiutando i compagni di squadra con attacchi chirurgici spiacevoli e difficili da prevenire da parte degli avversari.
Oltre a lanciare i suoi soliti Shuriken, il cyborg ne può richiamare anche tre a ventaglio (tasto Q) ottenendo così la possibilità di colpire più nemici simultaneamente, senza infliggergli però un grosso quantitativo di danni. Tale abilità funziona benissimo per fronteggiare qualche gruppo di minion oppure, nel caso di scontro con gli eroi, di vedersela con formazioni compatte di avversari. Potendo attingere a tre cariche, questa abilità consente quindi di lanciare nove shuriken con un cooldown relativamente basso di ricarica.
Abbiamo conosciuto Genji su Overwatch per la sua particolare abilità di Deflettere i colpi (tasto E), ed anche in Heroes of the Storm l’eroe mantiene questa caratteristica, proteggendosi per 1.25 secondi da qualsiasi danno. In questo caso particolare, però, non parliamo di un vero e proprio deflect stile Overwatch, ma di un danno riflesso che produce il lancio di un kunai (da parte di Genji) che colpisce l’avversario più vicino infliggendogli 55 danni. In questo modo è possibile fronteggiare gli attacchi rapidi inflitti da altri flanker fastidiosi, ma potrebbe risultare utile anche davanti ad un folto gruppo di nemici, visto che comunque l’abilità colpisce preferibilmente gli eroi avversari.
La rosa dei comandi principali si chiude con Swift Strike (tasto W), a tutti gli effetti un assalto in linea retta ottimo per finire un nemico morente, dato che ne resetta inoltre il cooldown ripristinando inoltre il mana usato. Le abilità eroiche del personaggio sono due: Dragonblade e X-Strike.
Dragonblade richiama fedelmente l’ultimate vista su Overwatch, permettendo al personaggio di scagliarsi contro i nemici sfoggiando il potere della sua katana per otto secondi, ed il bello è che se un nemico muore nel mentre, continua anch’essa ad azzerare il cooldown di Swift Strike. Buttandovi dunque in un gruppo di nemici, magari accompagnati dai vostri compagni, potrete davvero infliggere enormi danni finendo gli avversari in un batter d’occhio.
X-Strike, al contrario, carica un potente colpo dall’alto che consente di eseguire due fendenti letali, che esplodono però dopo 1.25 secondi infliggendo danni ad area. L’eroe giunto nel Nexus cambia qualche regola del gioco attingendo ad una fortissima mobilità, fattore che richiede al giocatore un timing chirurgico proprio per metterne in atto i potenti attacchi letali. Come eroe, grazie soprattutto al tratto distintivo, va utilizzato nell’ottica di finire i nemici durante il combattimento, giocando tra le lane in una danza mortale.
Nella rosa di talenti utilizzati per la nostra build di prova, ci siamo affidati a Sharpening the Blade al primo livello, ottima per incrementare lievemente l’attacco base del 2%, proseguendo al livello quattro con Good Aim, che consente un incremento del 20% per gli shuriken che colpiscono in sequenza un avversario. È possibile alternare la scelta con Vigorous Strike, ma giusto perché un 25% di cure ad attacco possono essere utili per un gioco più solitario.
Al livello sette è ottima Fan the Blades, perché aumenta il numero di shuriken lanciati, ma anche Swift Sweep fa il suo lavoro qualora sia ben precisi nell’utilizzo dell’abilità dedicata, perché vi consente di allungare il raggio di azione di un buon 20%. Ottima al livello dieci Dragon of the North, perché utilizzata in combo con Dragonblade vi permette di rallentare i nemici del 35% per 2 secondi, fattore che può far detonare in combo abilità AoE utilizzate da personaggi come Chromie, Jaina o Kael’Tas.
Escort the Payload!
Non pensavamo di poter sentire una frase del genere anche in un MOBA, ma nel caso di Heroes of the Storm gli sviluppatori hanno pensato di introdurre questa nuova curiosa meccanica, permettendo dunque ai giocatori di scendere in campo in una mappa ispirata sull’idea alla base di Torri della Rovina.
Trattandosi dunque di un campo di battaglia dove il nucleo non può essere attaccato direttamente, l’unico modo per vincere il match sarà quello di scortare i diversi payload in giro per la mappa, facendo attenzione che arrivino fino a destinazione per lanciare un missile che leverà un punto vita (su un totale di sette) alla base nemica.
Al fine di togliere ulteriore danno al nucleo potrete distruggere le fortezze nemiche, oppure sconfiggere facendo molta attenzione il boss al centro della mappa. In Hanamura diventa fondamentale la comunicazione con il resto del team, visto che gli scontri acquistano un minimo di strategia soprattutto nell’ottica della scorta del carico. Capita molto spesso, infatti, che il team si divida squadre: una pronta ad attaccare il payload avversario, l’altra invece intenta a scortare il proprio senza disturbo.










È per questo che un livello di comunicazione adeguato permette, a seconda della squadra schierata in gioco, di gestire le teamfight nel migliore dei modi, magari tenendo occupati tutti mentre un solo eroe si dedica al trascinamento del payload verso la base richiesta. Il dinamismo improntato per la mappa di Hanamura è una base da asserire come dogma prima di entrare in combattimento, perché in questo caso l’ottica di gestione delle lane cambia notevolmente, proprio perché meno lineare e statica.
Il push va quindi inteso in modo diverso, come vanno interpretati diversamente i campi mercenari, che ora daranno piccole ricompense speciali molto utili durante lo scontro. Alcuni campi rilasceranno infatti kit medici da usare come abilità attiva (ottimi se non avete healer a portata di mano), oppure delle monete del drago capaci di rilasciare degli spiriti ricognitori utili a segnalare la posizione dei nemici, mentre l’ultima tipologia di campo spawnerà una torretta che potrà addirittura essere piazzata addirittura sul carico (Torb pronto a lavorare!).