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Speciale Creatori di Mondi: Peter Molyneux

Genio o cantastorie?
Francesco RussoDi Francesco Russo (30 gennaio 2014)
Creatori di Mondi: Peter Molyneux - Immagine 5
Non è facile creare delle storie.
E ancor di più delle storie credibili.
Per non parlare poi delle storie (in)credibili.

Però vi sarà capitato almeno una volta nella vostra vita di raccontare a qualcuno una storia. La vostra storia. Che si trattasse di un racconto horror per far impaurire la compagna di classe durante la gita delle medie (per poi tentare di abbordarla), o di un episodio esilarante che avrebbe divertito i vostri amici ad un falò in spiaggia (anche mentre pomiciavano senza tenervi in considerazione), o la scusa galattica da dire ai propri genitori per convincerli che quel “tre e mezzo” in matematica in realtà era stato scritto per sbaglio da un professore psicologicamente deviato... insomma, qualunque fosse stata la vostra storia avrete capito che chiunque può crearne una. La grande differenza è come viene raccontata.
E questo concetto, Peter Molyneux, lo sa molto bene.
Creatori di Mondi: Peter Molyneux - Immagine 6
Nel mondo di videogame, quando si parla di Peter Molyneux, esistono due schieramenti ben distinti: c'è chi lo odia profondamente, e chi invece lo ama alla follia considerandolo un genio assoluto. Il povero Peter si è sempre trovato nel bel mezzo tra battaglie e polemiche, tra critiche ed elogi, in un piedistallo ipotetico dove c'è chi gli avrebbe lanciato pomodori marci, e chi dei fiori profumati.
In un certo senso è stato proprio lui nel tempo a mettersi in questa scomodissima situazione: Peter è uno sviluppatore di videogame che non ha mai amato definirsi tale, piuttosto ha preferito presentarsi da sempre come un fantastico racconta-storie. Una responsabilità non da poco. A sue spese, infatti, nel tempo ha imparato che non basta saper imbastire una bella storia, ma bisogna saperla tenere in vita tramutandola in leggenda, migliorandola dove possibile e senza perdere mai quello smalto che un vero e “credibile” racconta-favole dovrebbe avere per legge.
Il suo cognome, spesso impronunciabile, è diventato talmente popolare da aggiudicarsi perfino una simpatica traduzione italica: ecco quindi che vediamo trasformare Molineux in un ironico, ma quanto mai azzeccato, “Mulinello”.

Per chi non fosse stato su questo pianeta nell'ultimo decennio e si fosse perso qualcosina, facciamo un breve ripasso.
Molyneux (o se preferite Mulinello) è stato il creatore e supervisore della saga videoludica per eccellenza in termini di fiaba, una serie di giochi che descrive già tutto nel nome che porta: Fable.
Da sempre brand esclusivo di casa Microsoft, Fable approda sulla prima Xbox lasciando tutti a bocca aperta, fondamentalmente per due ragioni: la prima è che la storia, i personaggi, l'atmosfera, le modalità di gioco e tutto il teatrino imbastito erano talmente ben riusciti e amalgamati tra loro che ci volle davvero poco perché divenisse uno dei videogame più amati e bramati di sempre. Da alcuni fu perfino definito l'ammazza-PlayStation, una vera e propria killer-app che, affiancata da altri giochi di successo come Halo e Project Gotham Racing (RIP?), a quei tempi poteva competere con brand storici e di tutto rispetto di proprietà Sony. Ancora oggi.
La seconda ragione, non proprio positiva, è che Fable non fu per niente un gioco longevo, in pratica definirlo corto è un complimento.
I giocatori rimasero quindi a bocca aperta per queste due ragioni, e negli anni a seguire pretesero molto di più dal suo creatore: sempre più episodi di Fable con tante più cose da fare.
Creatori di Mondi: Peter Molyneux - Immagine 2
Allora, mi fa due etti e mezzo di pollo, grazie!
Quindi, proprio come dicevamo qualche riga prima, purtroppo sempre più spesso quando si parla del Mulinello capita che ci sia qualcosa che non va: anno dopo anno il game designer si è trovato sommerso da una responsabilità più grossa di quella che forse lui stesso si sarebbe aspettato, e dover raccontare e reinventare una “fiaba” sempre migliore e credibile della precedente è una sfida che manderebbe in pappa il cervello a molti colleghi che affrontano ogni giorno il suo stesso lavoro.
Ed è qui che, probabilmente, si spiegano i suoi incommensurabili ritardi di sviluppo e pubblicazione tra un gioco e l'altro, le promesse non sempre mantenute o i tanti progetti rivoluzionari che però non hanno mai visto la luce (cosa sarà mai successo al povero Mylo per Kinect?).

Al di là di ogni critica o polemica, bisogna riconoscere in Peter Molyneux la capacità indiscussa (e forse rara) di trattare nei propri giochi alcune tematiche tabù e, per certi versi, perfino scomode.
Per esempio in Black & White (2001 - PC), senza dubbio una delle sue opere più riuscite e originali, vi troverete a mettere in discussione la vostra indole morale buona o malvagia, la propensione religiosa o fede divina, e perfino di sottomissione nei confronti di una creatura: siete responsabili assoluti dell'educazione del vostro animale e, in base a come crescerà, voi “padroni” dovrete essere pronti ad assumervene le conseguenze, buone o cattive che siano.
Questo dualismo si presenta all'appello anche nella serie Fable nel quale, come se non bastasse, Peter ha continuato a trattare tematiche anche più complesse come l'omosessualità o il concepimento, porgendo quindi nelle mani del giocatore una serie di scelte non solo videoludiche, ma anche e soprattutto etiche. Il tutto condito da un'ironia pungente e tantissima nonchalance.
Creatori di Mondi: Peter Molyneux - Immagine 1
Mylo dove sei finito? Ti sei perso nei bagni della Microsoft?
Ironia della sorte, la vita del popolare Peter Molyneux sembra aver preso spunto dai sui videogiochi per dividersi tra bene e male, tra black e white, tra amore e odio. Il suo entusiasmo, la sua passione e una gran dose di innata creatività alle volte l'hanno portato ad ambire un po' troppo e trovarsi alle volte in mano con poco da offrire.

In un mondo dove le “fiabe” spesso non sono ben accette, o vengono interpretate come fandonie, Peter dovrebbe lasciare un po' da parte i sogni e puntare a risultati concreti.
Ma non a caso abbiamo detto “dovrebbe”... perché chi di voi, in effetti, vorrebbe smettere di sognare?
Creatori di Mondi: Peter Molyneux - Immagine 3
Caro Peter, tante nei fai, tante ne combini. Noi ti amiamo e abbiamo amato i tuoi giochi, ma ogni tanto prova a scendere dalle nuvole per tenere i piedi per terra e portarci cose concrete.
Forse siamo un po' ingordi e presuntuosi, ma se ci dai un assaggio della tua creatività poi non ne possiamo fare più a meno.
PS: mica ti dispiace se ti chiamiamo Mulinello, vero Peter?