Tiscali

Speciale Ciao, Wes

Un doveroso tributo ad un grandissimo regista
Luca PinchiroliDi Luca Pinchiroli (1 settembre 2015)

1, 2 Freddy's coming for you

Ci sono certe mattine in cui ti svegli con una strana sensazione addosso, di quelle sensazioni fastidiose e appiccicose che non se ne vogliono andare.
Poi apri facebook e solo una notizia invade la bacheca, ripetuta più e più volte in stili e forme differenti ma la sostanza è sempre la stessa: Wes Craven se n'è andato, il tumore al cervello che lo ha accompagnato negli ultimi anni ha infine avuto la meglio portandosi via quello che era a tutti gli effetti uno dei pochi Maestri della paura rimasti.
Da Freddy Krueger a Scream - La storia di un regista Horror
Dopo aver lavorato come assistente in una piccola casa di produzione e aver sperimentato le tecniche cinematografiche con spot pubblicitari e persino un lungometraggio pornografico (assieme al regista Sean S. Cunningham, quello di Venerdì 13), Craven gira il suo primo vero film: “L’ultima Casa a Sinistra”, ispirandosi al suo idolo, il regista Ingmar Bergman. Nonostante dopo tanti anni Craven si dichiari pentito di certe scelte, non vuole mettere mano sul film che col passare del tempo diventa un cult del genere.
Cinque anni dopo ecco arrivare “Le Colline hanno gli Occhi”, di cui conosciamo un più recente remake girato nel 2006. Durante la scena in cui mangiano Bob, gli attori “cannibali” stanno effettivamente gustando una coscia d’agnello ben arrostita. Inoltre, secondo quanto dichiarato da Robert Houston (Bobby nel film), la selezione del cast fu fatta sulla capacità dei singoli di saper piangere a comando. Curioso no?
“Il Mostro della Palude” girato nel 1982 è basato sul personaggio protagonista del fumetto “Swamp Thing” pubblicato dalla Vertigo nel 1971. Tra i suoi scrittori annovera anche il famoso Alan Moore, ma solamente dopo la popolarità dato dal film di Craven, che nel 1983 ha ricevuto una candidatura come Miglior Film Horror ai Saturn Award.
Il successo raggiunge il suo apice con il primo capitolo della serie Nightmare, “Dal Profondo della Notte”. Nasce Freddy Krueger, uno dei più famosi serial killer dell’horror conosciuti e, insieme a lui, conosciamo anche il giovane Johnny Depp, al suo esordio cinematografico. Di tutti i sequel e le repliche (senza contare la serie tv uscita nel 1992, “Nightmare Cafe”), solo uno sarà nuovamente diretto da Craven: “Nuovo Incubo” uscito nel 1994.
Ultimo ma non ultimo, “Scream”, film horror del 1996 destinato a diventare un cult e seguito da ben 3 sequel che però non eguaglieranno mai il primo capitolo. Dalla fortunata saga - il cui serial killer è ispirato ad un criminale realmente esistito, tale Daniel Rolling - è stata tratta di recente una serie tv trasmessa su Mtv nel Giugno 2015.

3, 4 better lock your door

E' sempre sconveniente utilizzare termini assolutisti ma senza tema di smentita il più grande bardo cinematografico della paura se n'è andato. Il più grande, si, perchè come lui nessuno mai aveva preso la paura, quella ancestrale che governa gli incubi irrazionali dell'uomo dalla notte dei tempi e l'aveva plasmata in maniera magistrale. Dichiarerà lui stesso che i suoi film erano il modo che aveva a disposizione per esorcizzare le sue paure e i suoi demoni, in ogni forma e dimensione.

5, 6 grab your crucifix

Il pensiero corre subito a Nightmare: dal profondo della notte, l'opera più iconica della sua lunga e fortunata carriera che spalancò le porte di hollywood al cinema horror nel 1984, vera e propria messa in scena dell'uomo nero, quello che infesta sogni agitati e turbolenti e ti aspetta sotto al letto non appena il sonno ti accoglie nelle sue dolci braccia.

Ma Wes Craven è stato molto di più di Nightmare.
Dal suo primo film, L'ultima casa a sinistra, Craven ha sempre fatto discutere detrattori e critici cinematografici. Questo però non gli ha impedito di continuare sulla sua strada, regalandoci autentici capolavori del cinema di genere come il già citato Nightmare, Le colline hanno gli occhi fino a Nightmare: Nuovo Incubo, perfetto esempio di metacinema dell'orrore che racchiude tutto quello che il cinema è stato per la sua carriera.
Ciao, Wes - Immagine 3

7, 8 better stay up late

Craven riuscirà anche a prendersi una piccola rivincita verso la censura che tanto aveva ostracizzato i suoi film con la saga di Scream, dove soprattutto il primo episodio rimane una piccola perla di critica alla società bacchettona e bigotta che si era schierata contro il mondo del horror soprattutto negli anni ‘80 e ‘90.

Molti sono quelli che gli devono molto (se non tutto) per la loro carriera cinematografica, da Robert Englund, impareggiabile Freddy Krueger a Sean Cunnigham, produttore dell'Ultima casa a sinistra che diventerà famoso al grande pubblico per essere il papà di un'altra icona dell'horror: il mascherato Jason Voorhees di Venerdì 13; da David Hess, terrificante Krug nell'Ultima casa a sinistra fino ad arrivare a Heather Langenkamp, indimenticabile Nancy in tutta la saga di Nightmare.

9, 10 Never sleep again!

Ma più di tutti gli attori, produttori e collaboratori che hanno lavorato con Craven nella sua carriera la sua mancanza sarà un vuoto incolmabile soprattutto per chi, come chi vi scrive, è cresciuto con i suoi film.
Film che abbiamo amato e ci hanno terrorizzato.
Film che ci hanno cullato nello spigoloso abbraccio dell'angoscia nelle notti passate con l'interruttore della luce sottomano, pronti ad accenderla per scacciare i mostri che Craven aveva reso reali grazie alle sue pellicole.
Molti brividi lungo la schiena devono la propria esistenza a lui: Wes Craven, Maestro dell'Incubo.
Ci mancherai…

Ciao, Wes. Abbiamo deciso di scrivere due righe per ricordare il tuo immenso lavoro. Poca roba, lo sappiamo ma non potevamo starcene con le mani in mano. Grazie di tutto. Grazie per le splendide storie che hai portato sullo schermo, per le notti insonni, per i salti sulla sedia e per una rinnovata paura del buio che, anche da adulti, ogni tanto ci farà sentire meno al sicuro. Grazie davvero. Ciao, Wes