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Speciale Call of Duty: World at War

Map Pack 3. Tornano i nazi-zombie alla Wolfenstein!
Marco ModugnoDi Marco Modugno (21 agosto 2009)
“Che c'azzecca?”. L'espressione cara ad un ex-magistrato ed ex-ministro della Repubblica mi è venuta improvvisamente alla mente non appena ho letto che, tra i contenuti speciali di COD5, altresì noto come World at War, serissimo e notevolissimo secondo capitolo dell'esperienza Treyarch in casa Activision, ci sarebbe stata una modalità denominata Zombie Nazisti.

Già dal titolo, la cosa mi riportava alla mente film di serie B anni Settanta con lagune tropicali popolate di improbabili SS non-morte dotate di capacità anfibie, pronte a fare scempio della sgallettata di turno, prima ancora che l'ottimo, anche se adire il vero non eccelso, Return to Castle Wolfenstein, di cui è stato da poco annunciato un altro seguito.
Call of Duty: World at War - Immagine 1
Tranquille casette di mattoni, nella città socialista di Revolution
Call of Duty: World at War - Immagine 2
Qualcuno fermi questi... "cosi"! Sparate!
Call of Duty: World at War - Immagine 3
Un omaggio a Michael Jackson? Thriller... thriller night!
Il mix di esoterismo, tecnologie avanzate, svastiche ed armi automatiche (mancano solo gli onnipresenti templari, citati anche nell'elenco degli ingredienti sulla scatola dei miei corn-flakes preferiti!), a me purista delle ricostruzioni storiche, entusiasta dell'accuratezza con cui erano state realizzate ambientazioni e situazioni della guerra del Pacifico, e quelle berlinesi del fronte orientale, sembrava stonato e fuori luogo come una Stratocaster all'opera.

Però mi sono dovuto ricredere. Va a finire che proprio la modalità “last man standing” che ci mette di fronte, da soli o con un massimo di tre amici, orde di zombie in uniforme del Reich, in una sfida al cardiopalma fino al fantomatico cinquantesimo livello rappresenta, almeno a quanto si legge in rete, la principale motivazione che spinge gli utenti all'acquisto dei Map Pack rilasciati, finora tre, in aggiunta ai contenuti del gioco originale.

Così, mentre l'attesa nei confronti dell'osannato Modern Warfare 2, star dell'E3, si fa sempre più ansiosa, eccoci imbracciare ancora una volta il vecchio Garand (o l'altrettanto vetusto Simonov) per dare la caccia, oltre che ai “crucchi” e ai “musi gialli”, anche alla loro versione semi decomposta, in un'atmosfera che mixa egregiamente Romero e Resident Evil.

“Der Riese”, la nuova mappa dedicata alla caccia al morto vivente, è la quarta del pack ma, visto che l'odore di carne umana putrefatta dovrebbe essere ormai arrivato anche alle vostre narici, tanto vale iniziare subito a parlarne, con il rischio di scoprire che rappresenta la chicca più gustosa dell'intero pacchetto.La mappa, infatti, ambientata in un inquietante laboratorio nazista nel quale, s'intuisce fin da subito, qualche esperimento deve essere andato terribilmente storto, aggiunge al gameplay già collaudato della resistenza fino all'ultimo uomo, o cartuccia, di fronte ad ondate progressivamente più numerose e agili di zombie, qualche interessante variabile, come dei teletrasporti con attivazione a tempo (ci mettono mezzo minuto ad attivarsi, perciò occhio a tener lontani i cattivi, nel frattempo...) o un fantasmagorico macchinario in grado di potenziare le armi.

Il risultato è un gameplay frenetico con mille opzioni strategiche, attraverso portali da aprire solo mediante l'ottenimento di un determinato punteggio (lo stesso vale per le armi, sparse in giro, e per i rifornimenti di munizioni), barriere elettriche e sbarramenti di tavole da ricostruire per arginare gli inarrestabili e famelici avversari. E' il caso di dirlo, anche a chi pensa di essere ormai un esperto, forte dell'addestramento sulle mappe precedentemente rilasciate per questa modalità: non sarà una passeggiata!

Per i più tradizionalisti, comunque, il Map Pack 3 contiene anche tre mappe dedicate al confronto a squadre per obiettivi che contribuisce da mesi a rendere i server di gioco affollatissimi. “Revolution”, ambientata per le strade di una città russa e tra i corridoi di una fabbrica abbandonata, e “Breach”, localizzata a Berlino, in prossimità della famosa Porta di Brandeburgo, vedono contrapposti russi e tedeschi. Americani e giapponesi, invece, si fronteggiano in “Battery”, ciclopica mappa insulare irta di bunker, fortificazioni e camminamenti liberamente ispirata alla “corazzata di cemento” di Fort Drum, ossia l'isola di El Fraile nelle Filippine, realizzata negli anni Dieci dagli americani a protezione della Baia di Manila ed occupata dai giapponesi nel 1942, dopo la caduta di Corregidor.

Niente male, tutto sommato, per i tradizionali nove euro e novantanove, al lordo dei Microsoft Points che vi erano avanzati dopo l'ultimo acquisto di chincaglierie nel nuovo Marketplace degli avatar. La qualità grafica è quella di COD 5 e non si discute, le mappe sono ampie e ben strutturate (quella dell'isola è geniale, e per questo la preferisco alle altre), la longevità del gioco ne guadagna un bel po' e quindi, dal momento che con dieci euro, oggi come oggi, al massimo vi danno una pizza scotta e una Coca annacquata, mi permetto di suggerirvi di spenderli meglio regalando alla vostra copia di World at War ormai consumata una rinnovata gioventù. Anche perché il tempo delle motoslitte, è ancora di là da venire... Morte agli zombie!
Call of Duty: World at War - Immagine 6
Paesaggio suggestivo di Battery.
Call of Duty: World at War - Immagine 7
La calibro .30, a distanza ravvicinata, non si batte.
Call of Duty: World at War - Immagine 8
Che ci fa una cabrio sotto la Porta di Brandeburgo nella Berlino in fiamme?
Dieci euro ben spesi. Al di là delle polemiche mosse da chi sbraita contro i DLC a pagamento (ma poi non se ne lascia sfuggire manco uno, e poi c'è la collector edition, l'action figure sul comodino, il cestino griffato della merenda, lo sfondo a pagamento sul cellulare, ecc.), il Map Pack 3 di COD5 vale ogni centesimo. Un biglietto del cinema, oggi, costa poco di più e per cosa? Due ore di divertimento? Le nuove mappe multiplayer contenute nel terzo pacco v'intratterranno (parola mia e sarei quasi disposto a rimborsarvi i dieci euro se mi dimostrate il contrario) molto di più, comodamente seduti davanti al vostro televisore. Meglio allora spendere qualche euro per rendere ancora migliore un gioco che sappiamo già strapiacerci che non andarli a buttare in un titolo nuovo ma mediocre, che finirebbe per rivelarsi un acquisto sbagliato, no?