Riuscire a far proprio il meccanismo del minigioco ritmico basato sul suonare a tempo di musica la campana potrebbe non essere una passeggiata
Altri giocatori muniti di remote possono intervenire nel gioco dando una mano a scovare ed evidenziare gli indizi nello scenario
I classici limiti dell'avventura grafica sono prevalentemente scongiurati; è assente qualsiasi forma di pixel hunting, nessuna procedura illogica o improbabile combinazione tra item ostacola forzosamente il proseguimento ed è stata rimossa alla radice la necessità di spulciare periodicamente tutte le opzioni di dialogo per innescare successivi eventi o interazioni. Le conversazioni con i png ed il menu dell'inventario non sono neppure contemplate dalla formula.
Zack & Wiki sceglie in questo modo di liberarsi da certi fardelli tradizionali e si concentra sulla mera questione del ragionamento e dell'intuizione, mettendo in scena dei puzzle ambientali ben strutturati, dei mosaici di indizi da ricomporre tassello per tassello attraverso soluzioni spesso divertenti e fantasiose ma mai assurde.
Caratteristica peculiare è rappresentata dalla bizzarra capacità di Wiki, che, previa metamorfosi in campana magica, è in grado di tramutare gli esseri viventi che popolano l'ambientazione in oggetti materiali e viceversa. La potenziale doppia natura degli item porta prima a sperimentare, poi a stabilire delle corrispondenze più o meno immediate tra il da farsi e i mezzi a propria disposizione; a titolo d'esempio, una volta appreso da precedenti verifiche che il corrispettivo inanimato di una talpa è una trivella portatile, l'avvistamento di una sospetta parete crepata condurrà di riflesso alla ricerca di una galleria che riveli la presenza di un peloso animaletto scavatore (convincerlo a venire allo scoperto potrebbe essere, come dettato dal principio di causa ed effetto, un altro paio di maniche).
Livelli dalle ridotte dimensioni possono in realtà celare alcune delle prove di ragionamento e deduzione più sottili
La veste grafica in cell shading offre dei colpi d'occhio spettacolari, grazie anche alle animazioni che rendono vive le locazioni
Zack & Wiki prevede l'eventualità che si muoia di morte violenta, e con frequenza. Anziché mettere paletti e convogliare le scelte operabili verso un'unica possibilità di successo, la visione di Capcom sancisce che un errore di valutazione possa compromettere fatalmente l'esito della caccia al tesoro. E' in quest'aspetto che esce allo scoperto la ferrea anima “trial and error”, che punisce senza sconti i tentativi alle cieca e l'andare per esclusione, sui quali sovente si tende a fare affidamento nell'ambito del genere. Il rovescio della medaglia è dover necessariamente munirsi di sana pazienza, specie quando i ritmi del gioco salgono e in certi frangenti si è chiamati a decidere e agire in maniera corretta entro limiti ristretti di tempo.
Le conseguenti esigenze di bilanciamento della difficoltà hanno portato all'integrazione di un sistema di aiuti, basato su due tipologie di spintarelle il cui servizio dovrà pagarsi salato tramite la valuta di gioco in dobloni sonanti. I biglietti magici possono essere investiti come vite extra, per tornare indietro nel tempo a prima della dipartita e godere di una preziosa alternativa al ricominciare da capo lo stage; le bambole evocano il suggerimento chiarificatore di un improbabile oracolo.
Cedere a queste piccole ma provvidenziali scappatoie porta ad un declassamento in termini di valutazione della propria abilità, influenzando il punteggio HirameQ assegnato al termine di ogni sezione; raggiungere la miglior velocità d'esecuzione delle sequenze d'enigmi, senza macchiarsi di sbavature, costituisce un simpatico incentivo alla rigiocabilità, specie se si trova irresistibile la prospettiva di laurearsi come il pirata più intelligente dei sette mari.
L'oracolo può dispensare su richiesta del giocatore, e previo generoso pagamento, preziosi indizi sul da farsi
L'interfaccia mostra di volta in volta come impugnare il remote per brandire efficacemente lo strumento virtuale
Si realizza con un certo dispiacere che alla cura per il gameplay non sia corrisposta la volontà di approfondire l'altro piatto della bilancia della filosofia punta e clicca, quella progressione narrativa fatta di incontri, battute e sviluppi intriganti che avrebbe potuto amplificare l'immedesimazione.
Un piccolo capolavoro... a metà; fortunatamente, si tratta della metà più importante.