Peccato che, come risvolto della medaglia, dobbiamo accettare un aspetto ruolistico poco sviluppato. Se come gioco d'azione funziona bene, Memories of Celceta convince meno come GdR vero e proprio. Come da tradizione, ogni personaggio vanta caratteristiche quali Forza, Difesa e Punti Ferita, ma non ci viene data alcuna libertà di scelta sul loro avanzamento. Ciò significa che abbattendo mostri guadagneremo sì Esperienza, ma che sarà il gioco a fare tutto il resto, relegandoci a semplici spettatori della crescita dei nostri beniamini. Certo, per la strada potremo trovare forzieri contenenti nuove armi o armature, ma il tutto si limita a pezzi d'equipaggiamento oggettivamente migliori e che quindi andremo a sostituire a quelli vecchi per forza di cose.
In verità, è presente anche un certo sistema di "personalizzazione". Sia chiaro, niente di complicato; basterà infatti trovate i materiali richiesti e pagare al fabbro la giusta ammontare di denaro per poter infondere un particolare elemento o status alterato alla nostra arma, ma almeno riesce a donare al tutto una parvenza di libertà. Deludente, purtroppo, anche il numero di incarichi secondari. Accedere alla bacheca di ogni città, come consueto, è come promettere ai cittadini di prendersi a carico i loro problemi e, per quanto alcuni possano risultare innovativi o fuori dagli schemi, la stragrande maggioranza di questi sono risolvibili in pochi minuti o senza la minima difficoltà. Il fatto che siano poco più di una dozzina in totale, tra l'altro, non aiuta. Memories of Celceta, infatti, è sotto molti aspetti un gioco piuttosto contenuto; per quanto offra una modalità "Nuovo Gioco +" e una "Boss Battle Rush", può essere portato a termine al 100% anche in 20-25 ore. Ed è anche un peccato. Ci ha divertito così tanto che - una volta di fronte ai titoli di coda - già ci mancava.
Per quanto stilisticamente svolga bene il suo lavoro, con design di personaggi ed ambientazioni piuttosto ispirati, lo stesso non possiamo dire del comparto tecnico. Modelli poligonali grossolani, texture in bassa definizione, animazioni praticamente inesistenti all'infuori delle battaglie, immagine tutt'altro che pulita: il gioco, senza mezzi termini, poteva girare benissimo sulla prima PSP. Il risultato è un contrasto con menù e disegni vari - non renderizzati, ma completamente fatti a mano - fin troppo marcato. Fortunatamente, niente che mini l'esperienza generale. Grandioso invece l'aspetto sonoro. Per quanto non avrebbe guastato un doppiaggio vero e proprio, non possiamo non elogiare delle soundtrack davvero squisite e capaci di accompagnare l'azione di gioco alla perfezione. Hard Rock ed esplorazione non sarà certo un accostamento comune, ma Memories of Celceta lo fa sicuramente meglio di chiunque altro.
12
7,5
Ys: Memories of Celceta è un prodotto interessante, capace di azzeccare tantissime scelte di design e, purtroppo, di sbagliarne tante altre. Falcom ha portato su PSVita un GdR onesto, adrenalinico e dalle poche pretese, che però non convince appieno in quanto a profondità ruolistica e sceneggiatura. Tutti gli aspetti confluiscono comunque in un buon gioco, non perfetto o chissà quanto vasto, ma comunque onesto nella sua offerta. Nonostante una certa mancanza di incisività e di voglia d'osare, i possessori di PSVita affamati d'avventura potranno lanciarsi nella nuova epopea di Adol Christin ad occhi chiusi. In linea di massima, Memories of Celceta riesce comunque ad offrire tutto quello che un appassionato di Ys dovrebbe aspettarsi. Prova superata, ma con qualche riserva.



