A distanza di diversi, e con un pizzico di sorpresa, arriva nelle sale il terzo capitolo della saga che, come avrete intuito dal titolo stesso, vede il ritorno dell'amante degli sport estremi per eccellenza: Xander Cage. Come sarà andato questo ritorno? Scopritelo nella nostra recensione.
Una zona Xander decisamente opaca
Xander Cage è tornato, e questa volta se la dovrà vedere nientemeno che con un gruppo che minaccia di distruggere, uno ad uno, tutti i saltelli dell'NSA e dell'agenzie di spionaggio che gravitano intorno alle terra.
Si tratta di gente addestrata, pericolosa e che si muove in maniera chirurgica, come se una talpa all'interno di una delle agenzie governative più importanti d'America, stesse tradendo il suo paese. Una situazione decisamente scottate e che richiede una persona in grado di ragionare fuori dagli schemi. Una persona che, tra l'altro, si pensava morta: Xander Cage (Vin Diesel).
La sceneggiatura imbastita da F.Scott Frazier non era sicuramente uno degli elementi su cui puntavamo all'interno della pellicola diretta da D.J.Caruso; tuttavia, nonostante le basse aspettative, dobbiamo ammettere che il film pecca parecchio sotto questo punto di vista. La storia è piuttosto inconsistente e soprattutto nella prima parte della pellicola, porta gli attori a spendere troppo tempo in dialoghi poco intriganti, basati su battute spesso a doppio senso e poco incisive perché sentite troppe volte. Una scelta che porta, almeno nella prima parte, a far latitare in maniera eccessiva l'azione vera e propria.
xXx: Il ritorno di Xander Cage










La seconda parte della pellicola invece “si lascia andare” regalando sane scazzottate, qualche momento pieno di adrenalina e una serie di stunt discretamente interessanti sotto il profilo dell'azione. A mancare però è una vera e propria struttura portante, una sorta di unione tra quello che si vede sullo schermo e quello che dicono i personaggi, complici anche dei buchi di sceneggiatura facilmente riscontrabili.
A salvarsi è ancora una volta Vin Diesel. Il suo Xander è decisamente sopra le righe, esagerato; talmente sfacciato che nel suo essere “finto” riesce a trasmettere un senso di credibilità a tratti percepibile. Peccato che, escluso Donnie Yen (quando gli lasciano fare quello che sa fare meglio: usare le arti marziali!), la cecchina Ruby Rose e lo stuntman Rory McCann, il resto del cast non riesce a mettersi davvero in evidenza, offrendo dei personaggi poco profondi e con pochissimo mordente.
Un peccato perché, ed è giusto sottolinearlo, la pellicola nella sua essenza poteva anche essere un discreto film d'azione, volutamente esagerato e quasi auto ironico (la presenza di Neymar è geniale!), ma probabilmente ha fatto l'errore che molti film di questo genere fanno: cercare di importare all'interno della trama una struttura narrativa più complessa e sfaccettata.
Se siete amanti della saga qualche spunto per divertirti lo troverete sicuramente, anche solo per il ritorno di Xander, la comparsata dell'agente Stone (Ice Cube) o qualche simpatica battuta del “reclutatore” Gibson. Per chi è invece alla ricerca di un buon film d'azione questo potrebbe non essere il prodotto ideale, a meno che non siate disposti a scendere a patti con una sceneggiatura che fa davvero acqua da più parti.
Xander Cage torna al cinema per essere il perno di un film decisamente più corale, e ricco di personaggi sulla carta molto interessanti. Purtroppo la sceneggiatura non riesce a regalare una storia convincente, con una serie di dialoghi che tolgo minuti all'azione, in favore di un intreccio con qualche evidente problema. I fan di Xander Cage troveranno sicuramente qualche spunto con cui divertirsi, ma la famosa "zona Xander" non riesce a convincere del tutto.