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Recensione Wolfenstein II: The New Colossus

BJ Blazkowicz non è mai stato così in forma
Luca Gambino Di Luca Gambino(27 ottobre 2017)

The New Colossus è un gioco che si può dividere in due parti. Nella prima parte lo storico protagonista della serie, BJ Blazkowicz, è un uomo quasi in fin di vita, salvo per miracolo. E’ stanco della guerra, sente ormai la morte ad un passo e combatte quasi per andare incontro ad una fine che anela come termine delle sue sofferenze. Nella seconda parte del gioco, ritroviamo invece il vecchio Blazko. Cattivo, violento, sadico e nel pieno delle forze fisiche e mentali. Nel mezzo, una marea di nazisti di varia natura, armati fino ai denti e spesso con tecnologie non esattamente terrestri, ma sempre assolutamente letali. Queste due facce della medaglia influenzano pesantemente il gameplay, ed è una delle tante scelte vincenti di MachineGames.

Nella prima parte del gioco, infatti, ci troviamo nei panni di un Blazko salvato da morte certa quasi per miracolo, ma è pesantemente menomato nella salute e deve addirittura ricorrere ad una speciale tuta futuristica semplicemente per stare in piedi. Ne consegue, però, che il suo livello di salute possa raggiungere un limite massimo di 50 punti. Certo, potremo “bombarci” grazie ai vari medikit sparsi nei livelli di gioco, e raggiungere livelli di salute decisamente più rilevanti, ma il valore tornerà lentamente al “level cap” di 50 punti.

Ne consegue che l’approccio al nemico non potrà essere così sfrontato come ormai abbiamo imparato nel corso dei tanti episodi che compongono una delle saghe più longeve negli FPS, ma ci saranno dati gli strumenti per approcciare il nemico in modalità stealth. Ovviamente questa scelta non sarà obbligatoria, e quindi starà a voi scegliere in che modo risolvere le situazioni a cui vi troverete davanti. Quello che vi possiamo dire è che effettivamente tutta la prima parte di The New Colossus è piuttosto arcigna e se affrontata con un livello di difficoltà elevato vi costringerà a studiare molto attentamente le giuste strategie per avere ragione del nemico. Anche se la qualità “intellettiva” dei nostri avversari non è delle migliori apparsi sul mercato, dobbiamo ammettere che le tecniche d’attacco messe in campo da MachineGames si sono rivelate sempre molto efficaci e impegnative.

Il tutto condito con una storia adulta e ben strutturata dove non solo vedremo il destino di un’America conquistata dai nazisti vittoriosi nella seconda guerra mondiale, ma dove vivremo in prima persona anche la difficile infanzia del protagonista. Abbandonate le tematiche esoteriche, tanto care ai primi episodi della saga, The New Colossus affonda il mood del gioco sulla predominanza tecnologica dei nazisti, entrati addirittura in possesso di materiale alieno recuperato nella fantomatica “Area 52”. Un universo ucronico ben delinato, dove potremo anche incontrare un Fhurer invecchiato ma sempre mosso da una sotterranea vena di follia.

Tutti i personaggi che incontreremo all’interno del gioco sono ben inquadrati all’interno della trama e perfettamente dettagliati da un punto di vista psicologico. Una stratificazione che ha portato un livello narrativo davvero maturo e adulto, con scene violente e forti ma ben inquadrate all’interno della trama e mai gratuite. E anche se a volte la parte relativa ai video è piuttosto invasiva, non si sente mai il bisogno di skipparli, proprio perché ben articolati e perfettamente inseriti all’interno del contesto narrativo.

Wolfenstein II: The New Colossus - Immagine 4
Ed ecco il Blazko da bambino

La prima parte del gioco si chiude con un “turning point” davvero molto particolare, su cui ovviamente non vogliamo dirvi niente, ma che pone le basi per una seconda metà dove potrete mettere da parte le tecniche più conservative e lanciarvi a testa bassa contro gli avversari, riversandogli addosso una quantità di piombo ed esplosivi davvero imponente. Potrete addirittura scegliere di avvalervi di una delle tre tecnologie disponibili da “impiantare” nel vostro corpo per avere un approccio ancora più aggressivo nei confronti degli avversari o garantirvi un percorso più agevole all’interno degli scenari di gioco. Le mappe proposte da MachineGames sono uno dei fiori all’occhiello dell’intera produzione, perché se da una parte non tradiscono la natura “labirintica” tipica della serie, dall’altra riescono ad aprire alcuni scenari permettendo al giocatore di studiare approcci alternativi e più tattici per avere ragione del nemico.

Un atteggiamento tattico che vi sarà utile soprattutto nel momento in cui dovrete individuare ed eliminare i “generali”, ovvero quei personaggi di particolare importanza che possono lanciare l’allarme all’interno della base per riversarvi addosso ingenti quantità di nemici, finchè non l’avrete individuato ed eliminato. I generali sono anche importanti nell’economia del gioco, perché una volta eliminati lasceranno sul terreno i “codici enigma”. Questi potranno essere utilizzati all’interno del sottomarino del Blazko, che fungerà da vero e proprio hub per le missioni, per sbloccare attività secondarie che potranno garantirvi ulteriori bonus da utilizzare sul campo.

Come da tradizione, il nostro eroe potrà disporre di un armamentario di assoluto livello, che spazia da quelle più comuni a quelle più fantasiose, ma tutte estremamente letali e devastanti. Molte delle armi in nostro possesso potranno essere upgradate grazie ai speciali kit da raccogliere nei livelli di gioco, raggiungendo livelli di potenza via via sempre più elevati e utili per affrontare nemici sempre più duri da buttare giù. A questo proposito è da segnalare la possibilità di poter attivare la modalità “Akimbo”, ovvero poter impugnare due armi identiche per moltiplicare gli effetti devastanti, ma anche di poter alternare due armi diverse nella mano destra e in quella sinistra, per creare di volta in volta combinazioni sempre differenti e definitive per i vostri nemici. Non mancano ovviamente i collezionabili, utili per vedere “dal vivo” i membri del team che ha creato il gioco i bozzetti originali degli scenari incontrati. Un insieme di elementi un po' feticistico, che ha però il merito di invogliare l’esplorazione degli ambienti.

Da un punto di vista strettamente tecnico, The New Colossus utilizza un motore grafico derivato dal Tech Engine di Id Software e il risultato finale è davvero all’altezza delle aspettative, con modelli poligonali ben realizzati e carichi di dettagli e texture ad alta risoluzione che aspettiamo di vedere in 4K nativo su Xbox One X. Già così, però, The New Colossus è un gioco esteticamente ben realizzato e senza troppi compromessi anche se, è meglio dirlo, ci sono comunque ampi margini di miglioramento e che non si priva, ve lo diciamo in anticipo, di riprodurre in modo molto diretto i contenuti più crudi e violenti.

Mai come in questo episodio ci siamo trovati di fronte a scene particolarmente dirette e splatter, ad iniziare proprio dalla scena di apertura con le budella del protagonista in bella vista, fino ai confronti corpo a corpo con gli avversari, risolti a colpi di accetta. La vera magia, però, è stata quella di aver perfettamente integrato il livello di violenza all’interno di un contesto verosimile, senza mai calcare la mano per il semplice gusto di stupire lo spettatore, come accade fin troppo frequentemente. E se tutto quello che leggete vi attira in particolar modo, sappiate che anche questa avventura della saga di Wolfenstein è interamente diretta al single player e che vi porterà via dalle 15 alle 20 ore di gioco.

Dopo il passaggio a vuoto di The New Order e la buona ripresa di The Old Blood, MachineGames mette a segno il colpo definitivo, sfornando uno shooter divertente, aggressivo e affascinante, con una storyline matura e di spessore. Il tutto condito con il fascino e anche l’umanità di B.J. Blazkowicz, che rappresenta un ulteriore valore aggiunto al prodotto. Davvero un bel lavoro, che non può mancare a chi da sempre apprezza questo genere di giochi.

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9
Aggressivo, divertente, affascinante e maturo. Wolfestein si scrolla una volta per tutta l’etichetta di gioco “no brain” e propone un’avventura finalmente slegata dal volere essere "ignorante" a tutti i costi e ci regala invece una storia ben raccontata, con un protagonista di cui finalmente conosceremo i retroscena della sua infanzia. Il tutto inquadrato in un sistema di gioco praticamente divertente e modellato alla perfezione sul nostro pad. A questo aggiungete un comparto tecnico di ottimo profilo e una longevità ben al di sopra della media per gli FPS, e il miracolo è servito!
voto grafica8,5
voto sonoro8,5
voto gameplay9
voto durata8,5