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Recensione Warriors Orochi

Per unire samurai e cinesi, serviva qualcosa di demoniaco...
Fabio Fundoni Di Fabio Fundoni(18 ottobre 2007)
Le origini del mito
Era il 1997, e Koei tentava l'approccio al mercato dei picchiaduro “1 contro 1” con un gioco di buona fattura, intitolato Dynasty Warriors (Sengoku Musou in Giappone). Un gruppo di eroi dell'estremo oriente, a cavallo tra storia e leggenda, si sfidava a colpi di spada su l'indimenticata PlayStation One. Venne poi l'era di PlayStation 2, e anche Koei spostò il tiro, traghettando la serie sul genere action dove, alla guida di un guerriero a scelta tra un gruppo di “super soldati”, ci si trovava a fronteggiare interi eserciti bellicosi. Solo un po' di “amarcord” per ricordare la genesi di due tra le serie più prolifiche targate Koei: Dynasty Warriors, saga legata allo storia della Cina nell'epoca dei Tre Regni, e Samurai Warriors, dove a farla da padrone è il celebre periodo Sengoku. Decine i capitoli usciti tra serie regolari, spin off ed evoluzioni varie. Dopo il tentativo di portare le collaudate meccaniche di gioco nel futuristico mondo di Gundam, ecco giungere la possibilità di utilizzare nello stesso titolo i personaggi di entrambi i filoni, per la gioia di tutti i fan della serie.
Tutto ha inizio quando il demone Re Serpente Orochi, mosso da incontenibile brama di potere, decide di usare le sue capacità di distorcere spazio e tempo, rapendo i migliori combattenti dell'epoca Sengoku e dell'era dei Tre Regni. Trascinando sia i guerrieri che i loro campi di battaglia in un nuovo mondo creato ad arte, il malvagio despota vuole mettere alla prova il suo potere e quello delle sue armate, scatenando ed alimentando violentissimi scontri. Ecco dunque l'escamotage per portare sullo stesso terreno di scontro, elementi che nella realtà non si incrociarono mai. Koei ora mette in gioco tutte le sue carte, offrendo decine di mappe, centinaia di missioni, oggetti da trovare e soprattutto ben 79 personaggi giocabili.
Warriors Orochi - Immagine 1
Le armi sono presenti in gran varietà
Warriors Orochi - Immagine 2
Capelli bianchi e tatuaggi... sono le truppe demoniache!
Warriors Orochi - Immagine 3
I messaggi degli altri personaggi spesso ci forniranno indicazioni sull'andamento della battaglia
Il trionfo della Fanta-Storia
Benché, per ovvi motivi ludici, le trame dei due brand non abbiano mai ricalcato perfettamente i fatti storici dell'epoche prese in esame, il fondamento realistico è sempre stato ben fisso nel background dei titoli, con la possibilità d'affrontare battaglie realmente accadute e cambiarne il risultato grazie alle proprie azioni. La scelta di inserire una svolta tanto fantasy (non certo paragonabile alle piccole concessioni viste in precedenza, come mosse segrete o colpi più o meno inverosimili) si offre inevitabilmente sia come buona possibilità di estendere il gameplay, sia come grosso rischio di far cadere il filo narrativo in molteplici paradossi. Per la gioia del pubblico, il team Omega Force, ha compiuto un più che apprezzabile lavoro di caratterizzazione, mantenendo i caratteri distintivi di ogni personaggio, facendoli risaltare ad ogni dialogo e nei passaggi che le varie trame offrono. Iniziando a giocare lo story mode, saremo chiamati a scegliere una fazione tra le casate Wu, Shu, Wei e Samurai. Presa la nostra decisione, ci ritroveremo catapultati sul campo, dove generali e ufficiali cercheranno di capire cosa è successo al mondo che conoscevano sino a poco tempo prima. Con solo tre combattenti a disposizione, dovremo iniziare una lunga guerra per fronteggiare Orochi, spesso supportato da altri guerrieri umani soggiogati dal suo potere o semplicemente da desiderio di sfruttare la nuova situazione per i propri scopi personali. Viene così a formarsi una situazione geopolitica di tutto rispetto: tregue, agguati, alleanze, tradimenti e voltafaccia, sempre nel rispetto del canovaccio del chara-desing che abbiamo imparato a conoscere (e che naturalmente, pesca a piene mani da storia e leggende nippo-cinesi). Cao Cao e Nobunaga Oda non tradiranno la loro fama di formidabili condottieri, Lu Bu non perderà occasione per fare sfoggio della sua forza bruta, Keiji Maeda farà sempre affidamento sullo stile di combattimento che l'ha reso famoso e così via, per ogni figura che andremo a incontrare. A conti fatti, una situazione impossibile resa verosimile grazie ad un buon lavoro di caratterizzazione che si mantiene perennemente fedele a se stesso.

Tre gusti sono meglio di uno
Come accennato in precedenza, la novità principale di Warriors Orochi è che a differenza dei titoli che lo precedono, il giocatore ha a disposizione, invece del classico singolo personaggio, un team formato da tre campioni, andando a inserire nel gameplay una componente tattica che funge da ventata d'aria fresca nel mondo dei Koei Warriors. Sebbene basilarmente dovremmo sempre muoverci per grossi campi di battaglia seminando cadaveri tra le numerose fila avversarie, sarà interessante gestire e combinare le diverse capacità dei componenti del nostro team. Fermo restando che potremo usare un solo guerriero alla volta, selezionandolo con i grilletti del pad (dando la possibilità di recuperare le energie ai due in “panchina”), tutti gli uomini d'arme saranno differenziati da tre classi: power, speed e technical. Come è facilmente intuibile dalle denominazioni, parliamo di differenze sul piano delle capacità, che varieranno da colpi devastanti a grande velocità d'azione, sino a utili contrattacchi.
Warriors Orochi - Immagine 4
Luci e lampi accompagnano i nostri colpi migliori
Warriors Orochi - Immagine 5
Anche questa volta possiamo seminare il panico a cavallo
Warriors Orochi - Immagine 6
I nemici sono davvero tanti
Fatte le debite scelte, i capitoli si baseranno sul completare diverse missioni, come sconfiggere un generale nemico, conquistare il campo avversario, scortare un alleato in un luogo sicuro e soprattutto cercare di non farsi ammazzare. Muovendoci per il territorio, abbatteremo senza troppa difficoltà i soldati avversari per poi di volta in volta cercare di sconfiggere gli ufficiali (alcuni davvero impegnativi). Oltre alle classiche mosse dotate di un sistema di combo abbastanza vario, come da tradizione Koei, avremo una barra, vicino alla quella della “vita”, denominata “Musou”, che definirà la nostra possibilità di sferrare un attacco speciale, solitamente dagli effetti devastanti. Combinando con il giusto tempismo il colpo Musou del nostro team, potremo usufruire di un ulteriore bonus, l'attacco “Super Musou”. Più riusciremo a compiere simili mosse di seguito, più distruttivo sarà il nostro impatto sul malcapitato nemico. Più vinceremo, più guadagneremo punti esperienza e saliremo di livello. Avremo però altri punti extra che a fine missione potremo distribuire per aumentare ulteriormente la nostra forza, oppure spenderli per fondere insieme due armi, creandone una migliore, grazie alla possibilità di selezionarne una come base e importarvi alcune qualità di un'altra che sacrificheremo. Soddisfacendo poi alcuni requisiti durante le battaglie, sbloccheremo delle abilità (velocità, fortuna, forza etc.), che accresceranno ulteriormente le nostre possibilità di vittoria.

I guerrieri della nuova generazione
Dal punto di vista prettamente tecnico, Warriors Orochi lascia il giocatore con in bocca un retrogusto amaro.
Nonostante non sia la sua prima apparizione su Xbox 360, Koei presenta un prodotto più simile ad una conversione “pompata” dalla versione PlayStation 2, rispetto ad un gioco fatto per sfruttare a dovere l'hardware Microsoft. Per affrontare centinaia di nemici, dovremo anche questa volta scendere a patti con un pop-up elevato, paesaggi spogli e un livello generale di dettaglio non sempre soddisfacente. Qualche lieve rallentamento è da segnalarsi nelle situazioni più affollate e concitate. Nulla d'eclatante nemmeno sul lato audio, dove brani musicali discreti si accompagnano ad effetti sonori decisamente altalenanti, come ad esempio il realistico rumore della pioggia e alcuni fendenti a dir poco fastidiosi. Menzione per il doppiaggio: ogni personaggio ha una voce credibile nonostante, per la gran quantità di protagonisti, il parlato alla lunga risulti ripetitivo.
Passando alla longevità, la partita si gioca prettamente sui gusti personali dell'utente. Tanti generali (inizialmente 12, in attesa di sbloccare gli altri), molte missioni, vari livelli di difficoltà, una discreta evoluzione delle armi e diverse azioni da compiere per acquisire le abilità. Tutto promette svariate ore di divertimento, fermo restando però che chi è schierato tra le fila di coloro che non amano lo stile di gioco legato a paladini cinesi e samurai, difficilmente non si annoierà sul lungo periodo. Qualche variante grazie alla modalità “Free”, dove si potranno riaffrontare le missioni con un team composto a piacimento dagli ufficiali sbloccati nei vari story mode. A fronte di una divertente modalità cooperativa per affrontare le mappe, purtroppo non è presente la possibilità di creare da zero un proprio eroe, come invece in passato alcuni episodi avevano permesso.
Tirando le somme, Warriors Orochi farà la felicità di chi già si divertiva con Dynasty Warriors e Samurai Warriors, ma difficilmente allargherà il proprio pubblico. Anche la presenza di un tutorial a dir poco scarno, mostra che il target di Omega Factor è la fetta di mercato già conquistata. Per i non anglofobi, è da ricordare che parlato e testi a schermo sono completamente in inglese.
Warriors Orochi - Immagine 8
Anche i ventagli sanno far male...
Warriors Orochi - Immagine 9
I personaggi, divisi per dinastie, sono davvero tanti
Warriors Orochi - Immagine 10
Mai sottovalutare una donzella armata!
6,5
Nel bene e nel male, Warriors Orochi può pienamente essere considerato la “summa” dei titoli legati ai “guerrieri” Koei. La trama lascerà sicuramente l'amaro in bocca ai puristi della storia asiatica, ma è un ben sopportabile sacrificio per godere di una impressionante schiera di personaggi giocabili e della possibilità di guidare ben tre guerrieri che cooperano tra loro. Tolte le dovute scelte tattico/strategiche, il gameplay non porta troppe innovazioni, restando si una “manna dal cielo” per chi già amava il genere, ma purtroppo offrendo poco per far cambiare idea a chi non lo digeriva. Tenendo conto di alcuni fattori tecnici non troppo “next generation”, Warriors Orochi è un titolo caldamente consigliato a chi mangia pane&warriors.
voto grafica5,5
voto sonoro6
voto gameplay7,5
voto durata7,5
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