Tiscali

Recensione Warriors Orochi

Dinastie Cinesi e Samurai contro il Re Serpente.
Tommaso Alisonno Di Tommaso Alisonno(9 ottobre 2007)
Il Re Serpente Orochi, un'entità malvagia a metà strada tra i demoni e le divinità, decide di testare la sua forza contro i più rinomati guerrieri e generali dell'antichità. Piegando al suo volere il tempo e lo spazio fa pertanto in modo che i protagonisti della “Guerra dei Tre Regni” cinese e tutti i contendenti dell' “Era dei Guerrieri” giapponese vengano prelevati con i loro castelli e i loro eserciti e trascinati in una dimensione parallela, dove troveranno ad attenderli le orde demoniache del terribile Re Serpente. Alcuni generali cadono in battaglia, altri vengono catturati ed i loro alleati costretti a servire Orochi per evitarne l'esecuzione, altri ancora decidono spontaneamente di allearsi con il perfido demone, i rimanenti formano un fronte di ribellione e di resistenza.
Questo, nel sunto, il surreale antefatto di Warriors Orochi, titolo che mira a riunire nel suo rooster tutti i personaggi dei due filoni di battaglie campali KOEI, vale a dire Dynasty Warriors e Samurai Warriors. Nel gioco vi troverete pertanto impegnati a massacrare preponderanti forze nemiche guidando dei guerrieri o dei generali dalle caratteristiche decisamente superiori a quelle del soldato comune, nel tentativo di conseguire obiettivi che solitamente si riassumono nel conquistare determinate locazioni o nello sconfiggere dei generali nemici.
Warriors Orochi - Immagine 1
Una delle tante cinematiche di gioco: dopo questo duello, questi due personaggi diverranno amici inseparabili
Warriors Orochi - Immagine 2
Lu Xun in azione: nel frattempo le due ragazze riposano
Warriors Orochi - Immagine 3
Come si può facilmente notare, la grafica e l'interfaccia di gioco ricalca senza particolari modifiche quella dei vari Dynasty e Samurai Warriors: unica aggiunta, i tre ritratti in basso a sinistra
L'idea di base – quella del demone superpotente che piega la realtà – è evidentemente un artifizio nato per giustificare in un qualche modo il “minestrone spazio-temporale” così creato, ma il risultato finale dimostra da subito che l'idea non è del tutto pessima: tanto per cominciare, avremo a disposizione un rooster di 48 DW + 29 SW + 2 personaggi nuovi (Orochi e la sua stratega Da Ji) per un totale di ben 79 personaggi (anche se inizialmente solo 12 saranno disponibili), ed in secondo luogo gli sviluppatori, non dovendo più seguire gli eventi storici dei due filoni, si sono divertiti nel cercare di dare ai personaggi delle reazioni verosimili alla situazione inverosimile proposta, sviluppando alleanze, tradimenti e risvolti di trama meno scontati di quanto non si possa inizialmente supporre.
Ma l'elemento di gioco che veramente fa la differenza tra WO e i suoi “genitori” è costituito dal fatto che non vi limiterete a scegliere un singolo personaggio e guidarlo lungo la sua storia, ma bensì formerete missione per missione un team di tre guerrieri ed in qualunque momento della battaglia potrete passare da quello in uso ad uno degli altri due semplicemente tramite la pressione di un tasto. Oltre che garantirvi la possibilità di utilizzare il personaggio giusto al momento giusto, specie se formerete un team con guerrieri dotati di caratteristiche complementari, potrete operare delle scelta tattiche di “razionalizzazione delle forze”: i personaggi non utilizzati, infatti, recupereranno col tempo l'energia ed il “musou” consumati. Le modalità di gioco sono due, ossia la “story” e la “free”: le uniche differenze risiedono nel fatto che nella “story” potrete sbloccare nuove missione e nuovi personaggi, ma sarete limitati nella formazione del team dai guerrieri disponibili nel “filone” che deciderete di seguire (i “filoni” sono quattro, uno per SW e uno per ciascuna dinastia di DW); viceversa, nel “free mode” potrete comporre il team come più vi aggrada, ma non potrete sbloccare né missioni né nuovi personaggi.

Per il resto il gioco ricalca tutti i tratti fondamentali delle serie originali, salvo qualche adattamento dovuto alle lievi differenze: per combattere utilizzerete le varie combinazioni di attacco veloce ed attacco potente, più il tasto per utilizzare il famoso “Musou”, ossia l'energia spirituale che vi permetterà di eseguire temporaneamente delle tecniche speciali rendendovi nel contempo invulnerabili; a questi controlli si aggiungono il tasto del salto, la parata, i già citati tasti per il cambio di personaggio e un tasto per una “tecnica speciale”. Questa è una novità che tende ad avvicinare i due ceppi: se da un lato SW rinuncia ad una delle due tecniche speciali, dall'altra DW ne guadagna una ma perde l'uso dell'arco. Altra importante segnalazione riguarda il Musou: se in passato eravate abituati all'idea che la barra gialla si ricaricasse semplicemente picchiando e subendo, in questo titolo la si potrà rimpinguare solo facendo riposare il personaggio oppure raccogliendo le apposite giare. In compenso, agendo col dovuto tempismo potrete eseguire un attacco “Super-Musou” utilizzando consecutivamente le tecniche Musou di due personaggi.
Sempre a proposito dei personaggi, è importante segnalare il criterio secondo cui sono stati suddivisi: ciascuno di loro ricadrà infatti in una delle tre categorie “Power”, “Technical” e “Speed”, ciascuna con le sue caratteristiche peculiari. I Power, infatti, potranno eseguire mosse speciali particolarmente devastanti e usufruiranno di una difesa extra in determinate situazioni, i Technical potranno contare su mosse più versatili nonché sulla non indifferente possibilità di eseguire “contromosse”, ed infine gli “Speed” potranno eseguire “salti doppi” ed utilizzare manovre evasive.
Warriors Orochi - Immagine 5
La sterminata griglia di selezione personaggio: è veramente un peccato che giocando in Multy il team sia il medesimo per entrambi i giocatori
Warriors Orochi - Immagine 6
Attimi di grande tensione: Nobunaga Oda al cospetto di Zaho Dhun
Warriors Orochi - Immagine 7
Riconoscete questa mappa? Ma si! È la “Ribellione dei Turbanti Gialli”! in effetti gli scenari nuovi saranno molto pochi, anche sen on mancheranno le variazioni sul tema dei vecchi
Come di consueto, salvo le limitazioni all'inizio delle “storie”, starà a voi decidere come organizzare il vostro team, prediligendo volta per volta alcune categorie o puntando finché possibile alla complementarietà. Ogni singolo personaggio, inoltre, superando determinate “prove” (come ad esempio abbattere un certo numero di nemici entro un tempo prefissato o senza perdere troppa energia) sbloccherà dei “bonus” che andranno ad influenzare tutta la squadra, come ad esempio la possibilità di avere a disposizione una cavalcatura o un miglioramento alle varie caratteristiche; occhio però che la possibilità di “equipaggiare” queste abilità sarà limitata.
Tecnicamente il gioco non ha fenomenali elementi di pregio: buona parte delle risorse grafiche sono infatti semplicemente “prelevate” da DW5 e SW1&2, sebbene non manchino le nuove unità demoniache con i relativi generali. Anche la quasi totalità delle mappe proviene dai due giochi “genitori”, ma anche qui si può notare un lieve lavoro di ritocco soprattutto per quanto concerne l'inserimento di zone di “lava” atte a determinare l'intervento di una forza demoniaca. A prescindere da questo, il motore è comunque ancora una volta in grado di gestire in tempo reale e senza cali di frame rate un quantitativo abnorme di modelli su schermo anche in presenza di effetti speciali e con un dettaglio di texture più che gradevole... perlomeno quando si gioca in singleplayer. Infatti, nel gioco in Split Screen, il campo visivo si riduce sostanzialmente (ma questa non è una novità) soprattutto quando si operano spesso dei cambi di personaggio e sono presenti su schermo molti generali, alleati od avversari che siano, col risultato che talvolta (e questo è decisamente grave) arrivano a scomparire temporaneamente nel nulla persino i nemici che in quel momento stiamo tempestando di colpi.

Anche il comparto audio presenta qualche elemento discutibile, in quanto gli sviluppatori hanno optato per una colonna sonora infarcita di brani Techno, e per quanto sia innegabile che queste musiche ritmate possano galvanizzare e spingere l'adrenalina nel bel mezzo di una battaglia, d'altro canto mal si accostano all'ambientazione ibrida cino/giapponese antica. Ottimi i doppiaggi e tutto il set degli effetti sonori, con un'unica osservazione negativa: ogni volta che cambiate personaggio, il “nuovo selezionato” pronuncia una frase, ma questa frase è sempre innegabilmente la stessa, tanto che alla lunga diventa fastidiosa... di sicuro non avrebbe fatto male un minimo di varietà in più. I filmati di gioco sono ben realizzati, sebbene un po' pochini (una sigla, una intro, i quattro ending ed i credits), mentre niente da ridire sulla qualità e la quantità delle cinematiche in tempo reale; tra l'altro, se doveste avere queste ultime in antipatia perché talvolta “spezzano” il ritmo di gioco, sappiate che dal menù opzioni sarà possibile disattivarle. I testi a schermo sono in lingua inglese.
È caratteristica nota dei giochi di battaglie KOEI quella di essere particolarmente immediati: si sceglie un personaggio (in questo caso tre), si sceglie una missione, e poi giù mazzate contro i poveri soldatini che avranno l'ardire di venirci incontro. WO conserva questa immediatezza, ma approfondisce il sistema con le differenziazioni tra i tre ceppi di combattenti (oltre alle peculiarità di ogni singolo personaggio), e se pertanto le prime missioni saranno accessibili anche al giocatore occasionale, man mano che la difficoltà cresce sarà necessaria una più profonda esperienza di gioco per poter trionfare. Questo non rende il gioco “difficile” ma di sicuro “meno facile” della media precedente. Unica cosa ad averci fatto “storcere il naso” è il fatto che, in multiplayer, i due giocatori siano obbligati ad utilizzare lo stesso team, mentre probabilmente sarebbe stato più indicato permettere di mettere in campo sei personaggi; c'è da dire, però, che non dovendosi contestare la “torta” dell'esperienza, che viene data al personaggio a prescindere da chi lo guidi, i due giocatori possono realmente collaborare anziché cercare di “farsi le scarpe” per guadagnare l'uno più esperienza dell'altro. Insomma, sembra che nella scelta degli elementi di gameplaying gli sviluppatori abbiano puntato prevalentemente alla tattica, con risultati incoraggianti.

La longevità è altresì buona: impiegherete non poco tempo a completare le otto missioni “base” di ogni storia, più le sette extra (per un totale di sessanta missioni), questo ammettendo che una volta creato il team lo conserviate per tutta la storia, ma più probabilmente man mano che sbloccherete nuovi eroi opererete della scelte e dei cambi, ma essendo impossibilitati a schierare ad alti livelli dei personaggi appena ottenuti e con le skill al minimo, dovrete prima far fare loro “la gavetta” ripetendo missioni già superate. A prescindere da questo, i quattro livelli di difficoltà, l'incredibile numero di personaggi disponibile, la possibilità di potenziare le armi con il sistema della “fusione” e la ricerca delle armi “speciali” vi terranno occupati veramente per molto tempo. A chi consigliare, dunque, questo Warriors Orochi? Sicuramente non a chi non ha mai apprezzato un qualsiasi DW o SW, e forse neanche a chi non ne ha mai provato uno. WO è indubbiamente un gioco destinato ai fan di uno o l'altro filone (o entrambi), immediato ma che richiede una certa esperienza ad alti livelli, piuttosto pesante per quanto concerne la sterminatezza delle mosse, fruibile appieno solo da chi ha un certo bagaglio acquisito: un Fan-game indubbiamente ben realizzato, interessante nel suo genere, non scevro da difetti e alla fin fine non particolarmente innovativo. Ma divertente – questo si!
Warriors Orochi - Immagine 8
In molte missioni oltre agli “alleati” azzurri ed agli “avversari” rossi ci saranno delle “terze forze”, spesso alleati secondari, contrassegnate dal colore giallo
Warriors Orochi - Immagine 9
Un team composto da soli personaggi “power”: sarà una scelta saggia? Sicuramente picchiano duro, ma potrebbero subire il peso dei deficit in tecnica e velocità
Warriors Orochi - Immagine 10
Ginchiyo affetta in allegria: troverete delle “commistioni” interessanti tra i nemici, come generali cinesi armati di Katana
6,5
Warriros Orochi non pretende certo di far breccia nei cuori di chi già non ama Dynasty Warriors o Samurai Warriors, ma si propone essenzialmente di dare qualcosa “di più” e di leggermente diverso ai fan di questi due filoni. Tecnicamente niente di nuovo, anzi forse qualcosa di spiacevole, ma sicuramente un titolo vasto, completo e con qualche accattivante novità di Gameplaying. Per appassionati.
voto grafica6
voto sonoro5,5
voto gameplay8
voto durata8,5
0 commenti