Il pianeta ghiacciato di Aurelia è l'ambientazione principale su cui ruota l'esperienza single player
Il gameplay è rimasto pressochè invariato e ripropone il mix di elementi Gdr e tattica, già apprezzato nel primo capitolo. Sostanzialmente in ogni missione potremo schierare quattro squadre di Space Marine tra le sette disponibili, ognuna con le proprie abilità peculiari. Esse guadagnano esperienza per ogni missione completata e tale esperienza può essere utilizzata per potenziarne le caratteristiche ed acquisire nuove abilità. Alle sei unità presenti nel primo capitolo (esploratori, devastatori, squadre di assalto, Juggernaut, Squadra tattica e Comandante in capo) si aggiunge la figura del bibliotecario, una sorta di mago capace di utilizzare vari tomi della conoscenza che possono avere effetti di cura e protezione per le squadre alleate oppure arrecare danno ai nemici. L'aumento del level cap al livello 30 porta con se tutta una nuova serie di armi, armature ed oggetti che possono essere utilizzati per potenziare le nostre squadre.
Una novità assoluta è la presenza della barra di corruzione all'interno della schermata di selezione della squadra. Quest'ultima indica il livello di corruzione raggiunto dalle nostre squadre a causa dell'influenza delle forze del caos e salirà nel caso in cui si utilizzino oggetti corrotti oppure si compiano determinate azioni nel corso delle missioni, come ad esempio abbandonare e far trucidare soldati della guardia imperiale oppure fallire in determinati obiettivi secondari. La barra è suddivisa in vari livelli e ad ognuno di essi la squadra interessata guadagnerà peculiari abilità. Peccato che gli effetti della barra sullo sviluppo del gioco sono minimi e le scelte intraprese nel corso delle missioni portano i loro frutti solo al termine delle nostre avventure.
Le quattro squadre sono le uniche forze su cui si può fare affidamento nel corso delle missioni, quindi è necessaria una buona dose di tattica per avere la meglio sui nemici, solitamente in assoluta preponderanza numerica. E' fondamentale sfruttare bene le coperture offerte dal terreno e dalle numerose costruzioni occupabili, capaci di volgere una battaglia a nostro favore. Per fare un esempio, la squadra di distruttori è molto efficace una volta inserita all'interno di una postazione fissa ed è capace di creare un vero e proprio sbarramento di fuoco in grado di rallentare e decimare i nemici. Sparsi per le mappe si trovano oltre ai numerosi fari di segnalazione che permettono il reintegro dei caduti con forze fresche, alcune strutture uniche, come i templi e le fonderie, che garantiscono alcuni poteri speciali una volta conquistate, come la possibilità di ordinare attacchi di artiglieria oppure speciali protezioni dai danni. La totale assenza di strutture edificabili può far storcere il naso ai più tradizionalisti, ma il risultato finale resta divertente e dotato di una profondità tattica ben al di sopra di molti altri strategici in tempo reale. La scelta delle squadre per ogni missione è fondamentale e spesso porterà alla disfatta nel caso in cui si riveli errata. Affrontare una missione di infiltrazione senza la presenza degli esploratori, rende la stessa quasi impossibile, così come in una mappa ricca di costruzioni occupate dai nemici non si può rinunciare ad esplosivi capaci di eliminarle.
Se l'esperienza single player è fondata sulla trama ed è basata principalmente sugli elementi Gdr, lo stesso non si può dire del multiplayer. Connettendosi ai server Thq si vive un esperienza nettamente diversa rispetto a quella che il gioco in singolo ha da offrire. Le modalità di gioco principali sono due: Ultima resistenza e la classica partita competitiva. L'Ultima Resistenza è una modalità survivor in cui assieme ad un amico si deve resistere il più possibile alle ondate di nemici che il gioco ci lancerà contro, più resisteremo più punti esperienza acquisiremo. Gli eroi utilizzabili in tale modalità sono 5, ognuno appartenente ad una delle cinque fazioni disponibili. La Veggente per gli Eldar, il Mekkaniko per gli Orki, Il Capitano per gli Space marine, Il Tiranno per i Tiranidi ed infine lo Stregone per il Caos. La meccanica piuttosto semplice rende tale modalità molto immediata, frenetica e sopratutto dannatamente divertente. Vedere il proprio eroe crescere lentamente ed ottenere nuovi equipaggiamenti da poter utilizzare è appagante e la necessità di coordinazione tra i giocatori per riuscire a sopravvivere è l'espressione perfetta del gioco di squadra.
Le partite competitive online prevedono 7 nuove mappe che si aggiungono alla decina presenti nel gioco base, ognuna giocabile fino a 3vs3. L'impostazione in questo caso è più classica. Ogni giocatore parte con il proprio comandante e con la propria base con la quale può reclutare nuove squadre. Esistono due tipi di risorse, Requisizione ed Energia, che possono essere ottenute conquistando i vari giacimenti che si trovano all'interno della mappa. Per vincere è necessario conquistare e difendere alcuni punti strategici che garantiscono un afflusso continuo di punti vittoria e allo stesso tempo ne sottraggono all'avversario.
Vince chi riesce a far scendere per primo i punti vittoria della squadra avversaria a zero. Anche in questo caso le fazioni utilizzabili sono cinque ed ognuna è dotata di tre tipologie di eroi tra le quali scegliere. Chaos Rising introduce anche una manciata di nuove unità per ognuna di esse come il Tipo Ztrano per gli orchi (unità dotata di poteri psionici che ricarica i propri poteri attraverso le urla dei ragatzi)e il bibliotecario per gli Space Marine. L'integrazione di Windows Live all'interno del gioco permette di godere di un sistema di matchmaking veloce e della possibilità per gli utenti Xbox 360 di veder incrementare il proprio gamerscore sbloccando gli obiettivi.
Il comparto tecnico conferma quanto di buono c'era nel gioco base. Gli ambienti di gioco sono ricchi di oggetti distruttibili e l'implementazione della fisica è eccellente, anche se esosa in termini di risorse hardware. Le unità su schermo sono tutte splendidamente caratterizzate e sono fedeli alle miniature a cui sono ispirate. Le texture che ricoprono gli oggetti sono tutte di ottima qualità ed anche al massimo grado di zoom non perdono di definizione, così come le esplosioni e gli effetti speciali sono ricchi di effetti particellari. Il motore è abbastanza scalabile e permette la fruizione anche agli utenti che non possiedono un computer aggiornato alle ultime tecnologie. Per dare un idea, sulla configurazione utilizzata Chaos Rising gira fluidamente a 1360*760 con antialiasing attivato e sacrificando alcuni effetti post processing. Il design delle mappe invece è un po' altalenante. Quelle single player sono tutte molto curate e permettono di affrontare ogni situazione in modi diversi, quelle multiplayer, al di la della differente ambientazione, sono meno caratterizzate e tendono ad assomigliarsi un po' tutte, richiamando molto il concetto di arena. Il doppiaggio inglese è curato ed è supportato da una buona sottotitolatura in Italiano.
Chaos Rising in definitiva è un ottima espansione che si distanzia poco dal gioco base, mantenendone tutti gli elementi cardine. La nuova campagna è piuttosto longeva e le armate del caos aggiungono maggior varietà al comparto multiplayer. Un acquisto consigliato a tutti coloro che hanno apprezzato Dawn of War II.
Ogni missione va affrontata con le squadre giuste altrimenti diventa davvero difficile non farla trasformare in un bagno di sangue
8,5
Chaos Rising è un espansione onesta e ricca di contenuti. La nuova campagna è curata e avvincente e le nuove armate del Caos sono ben caratterizzate. La sua natura stand alone permette di giocarla anche a chi non possiede il primo gioco, mentre la possibilità di importare i propri personaggi dal primo capitolo permette a chi ha già giocato di ricominciare l'esperienza da dove l'aveva lasciata. Non piacerà a tutti vista l'impostazione molto distante dai classici Rts, ma soddisferà totalmente chi è annoiato dalla classica impostazione raccogli risorse/costruisci un esercito/annienta il nemico.



