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Recensione Viva Piņata: Trouble in Paradise

Problemi  in arrivo per Piņata Island
Tommaso Alisonno Di Tommaso Alisonno(15 settembre 2008)
Piņata Island sarebbe un vero paradiso se non ci fossero i soliti guastafeste: parliamo del dottor Pester e della sua banda di Canaglie, che nottetempo si sono intrufolate nelle strutture di Piņata Central con lo scopo di trafugarne gli archivi, ma che nella loro dabbenaggine ne hanno invece causato la cancellazione. Adesso, come sempre, tocca a noi provetti giardinieri il compito di rimpolpare il megacomputer di informazioni, e non esiste metodo migliore che non quello di rimboccarsi le maniche e incominciare a catturare e addomesticare le varie Piņata.
 
Viva Piņata: Trouble in Paradise - Immagine 1
La modalitā cooperativa in azione: mentre un giocatore lavora di pala, l'altro annaffia
Viva Piņata: Trouble in Paradise - Immagine 2
Grazie alla nuova interfaccia migliorata sarā pių facile rintracciare i nostri Piņata sparsi per il giardino
Viva Piņata: Trouble in Paradise - Immagine 3
Per la gioia di tutti gli esteti, ecco i concorsi di bellezza!
 

Trouble in Paradise (Guai in Paradiso nella versione italiana) č il sequel del fortunato Viva Piņata che nel 2006 ha mostrato al pubblico alcune delle capacitā fino ad allora nascoste della Xbox360. La pregevolezza tecnica, l'originalitā del gameplay e la simpatia delle Piņata (tale da meritare una serie di cartoni animati e uno spin-off dal titolo Party Animals) erano tali da lasciar presagire un sequel, o meglio ancora una “espansione indipendente” a breve termine. Lo scopo del gioco, di base, č quello di addobbare un giardino in modo che le Piņata selvatiche ne vengano attirate e poi vi si stabiliscano, per poi accoppiarle ed allevarle. Man mano che si attirano e si accoppiano le varie Piņata si ottengono denaro ed esperienza, entrambi requisiti per attirare altre specie ancora.

In questo nuovo TIP, il numero delle Piņata attirabili sarā sensibilmente migliorato rispetto al predecessore, soprattutto grazie alla presenza di due nuove aree di gioco, il Piņartico e il Deserto Dolce, dove alcune nuove razze, o variazioni sul tema delle vecchie, razzolano senza poter essere “attirate” nella maniera classica. Per mettere le mani su di esse (all'unico fine di crescerle e coccolarle, s'intende) sarā pertanto necessario piazzare delle trappole con le relative esche prelibate, anche se fino all'ultimo non avremo mai la certezza di aver operato una cattura finché non esamineremo il contenuto della cassa. Il valore delle Piņata sarā dato dall'apposito indicatore di “carammellositā”, aumentabile nutrendole o vestendole in maniera a loro gradita.

Ma quello che pių che altro č soddisfacente in TIP č la presenza di un registro di missioni successive che potremo affrontare liberamente, e che in un certo senso costituisce una sorta di “binario” sul quale far procedere la nostra esperienza di gioco. Se nel primo Viva Piņata, infatti, le missioni ci venivano presentate a caso e con un limite di tempo (e per questo motivo molte non potevano fisicamente essere superate), qui saranno ciō che darā al gioco una direzione chiara verso un ipotetico “finale”. Infine, se possedete una telecamera Xbox Live Action, potrete importare elementi di gioco, come denaro o nuove Piņata, esibendo davanti all'obiettivo le apposite carte vendute separatamente, con un sistema insomma che permette di acquistare features anche senza disporre di una connessione a internet.
 
Viva Piņata: Trouble in Paradise - Immagine 4
Giocando in quattro le cose possono farsi un po' intricate...
Viva Piņata: Trouble in Paradise - Immagine 5
Lo stile gotico-azteco ha un suo perché: con l'aggiunta del deserto e dell'artico, il gioco assume nuovo spessore grafico
Viva Piņata: Trouble in Paradise - Immagine 6
Il gorilla (qui riproposto con tuba e monocolo) č un po' il simbolo di questo nuovo Viva Piņata
 

Il palco grafico di TIP č decisamente il medesimo di Viva Piņata: pių che di un vero e proprio gioco nuovo possiamo infatti dire di essere principalmente al cospetto di un'espansione indipendente. Non che questo costituisca effettivamente un “problema”: dopotutto il lavoro dei Rare č sempre pregevole, colorato, ben animato, indubbiamente simpatico, stabile e fluido. Quello che manca, a distanza di due anni, č quell'alone di “stupore” che permeō il primo titolo. Ad ogni modo i miglioramenti sono comunque presenti, soprattutto per quanto riguarda l'interfaccia di gioco e dei menų, ora pių chiara e arricchita da finestre molto pių esaustive. E, naturalmente, non bisogna dimenticare l'ottimo lavoro relativo alle numerose Piņata introdotte.

Un discorso similare si puō fare per quanto concerne il palco audio: le musiche dei vari stacchetti e i versi degli animali sono i medesimi, indubbiamente ben realizzati, del primo episodio e a questi si vanno ad aggiungere tutti quelli relativi alle nuove Piņata, compresa ovviamente la danza amorosa. I doppiaggi sono parte in Americano (durante i filmati) e parte in Italiano (in-game), e come sempre ben realizzati. Quello che manca, con un po' di nostalgia, č il tema originale di Viva Piņata...
Il sistema di gioco č piuttosto semplice, anche se in realtā il tutorial proposto č decisamente pių scarno di quello del predecessore e si esaurisce in tre sole missioni in cui impareremo ad attirare, catturare e accoppiare le Piņata.
 
Diciamo pertanto che gli utenti del primo Viva Piņata non avranno affatto problemi a gettarsi immediatamente nelle varie quest mentre i neofiti necessiteranno probabilmente di almeno un'ora di gioco “libero” prima di padroneggiare appieno i vari registri, strumenti, menų e parametri. Come il primo episodio, anche in questo potreste trovarvi in situazioni un po' caotiche, specie quando il giardino comincerā a popolarsi molto velocemente e gli spazi si faranno ristretti: a quel punto sarā necessario operare delle scelte anche drastiche, cosa non certo indolore quando vi troverete a vendere la vostra prima, adorata Piņata per far spazio a nuove ingombranti specie.

Interessante novitā nel campo del MultiPlayer č l'implementazione di una modalitā cooperativa fino a quattro giocatori sullo stesso giardino, anche in locale, cosė che ci si possa dividere le competenze (allevamento, coltivazione, costruzione, e cosė via) e progredire insieme nell'avventura. A questa si aggiunge la possibilitā, per chi possiede un abbonamento Xbox Live, di partecipare ad alcuni contest OnLine, tra cui le gare di velocitā o i concorsi di bellezza tra Piņata. Il tutto dovrebbe garantire una discreta mole di ore di gioco, con l'unico difetto che una volta assistito a tutti gli accoppiamenti e una volta concluse tutte le missioni, difficilmente lo inizierete da capo, ma rimarrā sempre disponibile, come il precedente, sottoforma di ternario interattivo.
 
Viva Piņata: Trouble in Paradise - Immagine 7
Il palazzo di Pester č decisametne il luogo pių tetro di Piņata Island, ma non per questo quello realizzato con minor cura
Viva Piņata: Trouble in Paradise - Immagine 8
Gare di corsa?!? Cos'altro si inventeranno?
Viva Piņata: Trouble in Paradise - Immagine 9
Pester si prepara a combinare altri guai: sarā il caso di affibbiargli una paio di badilate?
 
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Viva Piņata supera anche l'esame del sequel con un convincente episodio che riesce a mantenere viva e fresca l'esperienza del gioco originale - allevare simpatiche bestiole attirandole nel proprio giardino - inserendo la varietā di nuove feature quali la cattura o l'acquisto delle carte, e nel contempo dando al tutto una direzione chiara mediante il sistema di quest successive. Anche le modalitā MultiPlayer sono sostanzialmente migliorate, grazie ad un co-op funzionale e a vari contest online, fornendo cosė ai fanatici delle Piņata una nuova ottima arena in cui destreggiarsi.
voto grafica8,5
voto sonoro7,5
voto gameplay8
voto durata7,5
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