Siamo ormai arrivati alla terza release, di fatto un'espansione che promette di accrescere quello stesso mondo nato ormai da tre anni. Nessuna modifica sostanziale, nessuna rivoluzione, solo un lavoro di quantità da godersi come palliativo, in attesa del vero e proprio seguito: questo era quanto offerto dal precedente The Second Age, comunque molto apprezzato dal pubblico. Reinassence invece, pur senza stravolgere la struttura di base, introduce senz'altro novità importanti su punti quanto mai delicati
Reinassence è, anzitutto, Ultima Online, e questo vale già come garanzia. Siamo di fronte, quindi, ad un gioco di ruolo all'interno di un mondo persistente, fatto prima ancora che da mostri e "finti" personaggi CPU-dipendenti, da persone vive che parlano, lavorano, combattono insieme. Girare all'interno di un server dedicato è quanto di più vicino alla realtà un videogiocatore possa mai assistere, seppur con un comparto grafico ormai datato. Da ogni parte si può vedere gente indaffarata nel proprio lavoro, mercanti che trattano l'acquisto e la vendita delle loro merci, avventurieri che si preparano all'ennesima spedizione, o semplicemente amici che chiacchierano e si fanno un bicchiere di troppo. Un mondo vivo, pulsante, nel quale ogni giocatore si sente parte e componente fondamentale in maniera indissolubilmente reciproca. Ed è chiaro che, di fronte ad una tale vastità, rapporti di vario genere vengono ad instaurarsi tra i vari utenti, proprio come nella vita reale