Come detto precedentemente, la varietà delle missioni è uno dei punti di forza di True Crime. Queste spaziano dal semplice arresto, al pedinamento in automobile, alla folle corsa per giungere in tempo in un luogo prefissato, all'infiltrazione in un particolare edificio con elementi stealth annessi, per passare dalle numerose sparatorie con il nutrito arsenale di cui potremo disporre, fino ad arrivare alle sezioni dove dovremo mulinare furiosamente mani e piedi a colpi di kung-fu. Tanta varietà ha finito, però, per portarsi dietro le inevitabili leggerezze, figlie di una struttura di gioco tanto varia quanto poco curata nei particolari. True Crime propone una miscellanea di stili che avrebbero necessitato maggiori sforzi per poter essere equilibrati a dovere. Così non è stato. Ed ecco che i combattimenti corpo a corpo si risolvono “pacificamente” pestando più o meno velocemente i tasti del joypad e alternando in maniera non troppo studiata calci, pugni e prese. Le sparatorie, allo stesso modo, non godono di particolare spessore, e anche in questo caso la tecnica vincente risulta essere quella di sparare il maggior numero di colpi nel minor tempo possibile. Le fasi alla guida dei mezzi di trasporto, dopo la fase iniziale nella quale ci si diverte a scorrazzare liberamente per le strade di Los Angeles, diventano presto ripetitive alla luce delle differenze non proprio abissali che intercorrono tra una supersportiva e una familiare. Anche le missioni stealth risultano essere molto semplici e prive di ogni spessore tattico: perché nascondersi nell'ombra quando la tecnica più efficace e sbrigativa è quella di attaccare frontalmente i nemici con un colpo ben assestato? Tuttavia bisogna riconoscere che l'intento di True Crime non è mai stato quello di stabilire nuovi standard nei vari generi da cui prende spunto, ma quello di riuscire ad amalgamarli insieme all'interno di una struttura funzionale. Ed in questo riesce in pieno, dando al giocatore di tutto un po' senza eccellere in nessun particolare aspetto, anche se col rischio non troppo celato di non approfondirne nessuno. Allo stesso modo il sistema di controllo tende a soffrire la natura multi genere del gioco. In particolar modo non riesce a convincere in pieno per l'imprecisione dei controlli, sia alla guida dei mezzi che durante le sparatorie, che emerge nelle situazioni più concitate, dove la precisione di esecuzione dovrebbe essere l'arma principale. All'atto pratico, il livello di difficoltà certamente non proibitivo tende a colmare la lacuna concedendo al giocatore margini d'errore a prova di imprecisione.
Nick sembra contemplare il tramonto dopo una giornata di duro lavoro. Nei suoi occhi una certezza... domani sarà un giorno peggiore.
Una vecchia, classica, insostituibile scazzottata all'interno di un bar è sempre l'ideale per sgranchirsi le gambe.
Gli scontri a fuoco a bordo dell'auto sono all'ordine del giorno. Ma attenzione a non far fuori i cittadini innocenti.
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7
In definitiva True Crime risulta essere un gioco discreto che riesce ad immergere il giocatore in una Los Angeles magistralmente ricostruita. Purtroppo non mancano i difetti, così come riportato in sede di recensione, che ne minano in maniera più o meno evidente la bontà. Le missioni sono ben incatenate dalla trama principale, ma molte di esse sono davvero troppo brevi, anche a fronte di un livello di difficoltà non certamente proibitivo, ed inoltre tra una missione e l'altra è necessario sorbirsi lunghi caricamenti che contribuiscono in maniera notevole a spezzare il ritmo di gioco. In ogni caso vestire i panni di Nick Kang è un'esperienza divertente che saprà tenere incollato al joypad il giocatore desideroso di un'esperienza di gioco varia e mai scontata.



